
Ad Amantea impera il silenzio delle festività, come se politici e partiti fossero troppo impegnati a scambiarsi gli auguri per poter valutare il crollo verticale della città e della sua economia e come se fosse impossibile fermare questa mannaia che quotidianamente si alza e si abbassa spesso solo sui nemici ma, in questa folle corsa verticale, talvolta anche sugli amici. Come se fosse un destino obbligato dalla storia e non, come è, dagli uomini e dai oro comportamenti,anche omissivi.
Ma ecco che si alza una voce, pur composta e delicata, ma ferma, quella di Gianfranco Suriano.
Ecco cosa scrive:
“Un altro anno è appena trascorso anche per la nostra Amantea e purtroppo sembra lasciarsi dietro gravi problematiche irrisolte e crisi economica, istituzionale e della politica cittadina, anzi.
In questo periodo di feste, le parole di conforto che l’Amministrazione comunale in carica avrebbe dovuto rivolgere ai concittadini hanno ceduto il passo alle invettive e alle polemiche tutte interne a questa maggioranza che ci governa oramai da oltre due anni e mezzo.
Eppure, in questo momento di grave difficoltà una parola per quella parte (non piccola) di Città che soffre andava spesa almeno per darle un segnale di speranza e di fiducia per il futuro.
Niente di niente, l’Amministrazione comunale ha preferito, invece, il regolamento dei conti all’interno della lista Rosa Arcobaleno con accapigliamenti degni del migliore far west, stilettate e accuse pesantissime che danno l’idea di Amministratori con il coltello tra i denti disposti a difendere sino all’ultimo la poltrona che occupano.
E poi ci domandiamo perché il cittadino non ha più fiducia nelle Istituzioni, ci domandiamo perché i giovani si allontanano dalla politica, ci domandiamo del perché alcune spinte populiste e “forcaiole” avanzano.
Recuperiamo allora, o almeno tentiamo di farlo, un filo logico che possa descrivere il quadro politico-istituzionale nella nostra Città.
Con il recente passaggio, dai banchi della maggioranza a quelli della minoranza, dell’Assessore Sergio Tempo e della Consigliera Elena Arone, e con l’analoga decisione presa a suo tempo dall’altro Consigliere Alessandro Salvatore, di fatto chi oggi ci amministra rappresenta in Consiglio comunale un’esigua fetta di elettorato (2.318 voti) non paragonabile minimamente a quella rappresentata nel complesso dai gruppi d’opposizione presenti nello stesso Consiglio (6.231 voti). Per carità, per tale motivo nessuna legge impone l’interruzione del mandato elettorale in capo al Sindaco Sabatino ma un grande problema politico e di rappresentanza si pone.
Dovrebbero sapere i componenti della lista Rosa Arcobaleno, rimasti tra le file della maggioranza, che ogni loro atto deliberativo oggi è preso in rappresentanza del 27% circa dei cittadini che si sono recati alle urna nel mese di maggio del 2014.
Se poi il dato si focalizza solo su Campora San Giovanni, il divario diventa enorme e forse anche per queste ragioni l’importante centro abitativo di Campora è adesso relegato al ruolo marginale di contrada.
Questo stato di cose dovrebbe indurre tutti i componenti dell’attuale maggioranza a un’analisi seria e attenta che presuppone però un minimo di capacità politica per trarre le dovute conseguenze. Questa capacità politica dovrebbe intanto far giungere questa maggioranza a una rinnovata e ulteriore assunzione di responsabilità che come minimo dovrebbe tramutarsi in un atteggiamento più dialogante con le opposizioni, evitando di sputare fango su chi ha legittimante deciso di non condividere più gli obiettivi e la gestione amministrativa del Sindaco Sabatino.
A tal proposito, per onestà intellettuale, devo riconoscere che l’ex Assessore al Bilancio e ai Tributi Sergio Tempo ha sempre fatto presente in più occasioni la criticità relativa alla rete idrica della nostra Città a tal punto da proporre l’installazione di un sistema di telelettura su tutta la rete cittadina.
Inoltre, tale anomalo quadro sulla rappresentatività in Consiglio comunale, dovrebbe consigliare alla risicatissima maggioranza in carica di attivare reali ed effettive forme di partecipazione democratica dei cittadini alle scelte amministrative, magari rivedendo fin da subito la decisione presa (in spregio alle 1.609 firme raccolte dal comitato cittadino presieduto da Antonio Perricone) di non procedere più alla ristrutturazione del lungomare di Amantea.
Se l’attuale maggioranza non intenderà porre rimedio a tale enorme problema di rappresentanza sarà allora chiaro l’intento con cui tali persone si sono candidate alle ultime elezioni comunali e che nulla ha a che vedere con il bene della collettività da loro tanto sbandierato sui palchi nel mese di maggio 2014.
Lì, 2 gennaio 2017 Gianfranco Suriano
«Le dimissioni di Sergio Tempo prima ed il passaggio di Elena Arone tra le fila della minoranza dopo hanno consentito di sfrondare i rami secchi dell’esecutivo. Siamo certamente più coesi, siamo attenti e concentrati nel risolvere i problemi della città, nella consapevolezza che la rinascita passa attraverso il pagamento dei tributi che, in questo momento, rappresenta una scelta impopolare ma necessaria, per fare in modo che il futuro possa essere affrontato in maniera diversa. L’obiettivo è risanare l’ente comunale, partendo dal concetto di giustizia sociale e facendo in modo che le cartelle esattoriali non facciano la fine di questi ultimi anni. Pur allontanando ogni forma di polemica non si può non rimarcare l’atteggiamento dell’ex assessore al bilancio che, dai banchi dell’opposizione, accusa la giunta di adottare provvedimenti non idonei, parlando di dolo e falso in bilancio. Sergio Tempo ha diretto la parte economica dell’ente negli ultimi anni praticamente da solo e se dovesse ammettere ciò che pian piano emerge alla luce del sole dovrebbe certificare il proprio fallimento politico e gestionale. È un assessore al bilancio, anzi un ex amministratore, che non conosce neanche il rapporto che intercorre tra i metri cubi che la Sorical fattura al comune e quelli che a sua volta l’ente locale chiede in pagamento alla comunità. La Sorical imputa al Municipio la quota di 3 milioni 347 mila metri cubi di acqua, alla quale vanno sommati i quantitativi provenienti dalle sorgenti di proprietà comunale che fanno lievitare il totale ad oltre 4 milioni. Il dato è del 2015. Nello stesso periodo la gestione “firmata” Sergio Tempo ha inviato richieste di pagamento ai cittadini per una cifra prossima a circa 800 mila metri cubi: circa il 20 percento del dovuto. Una circostanza che fotografa una non conoscenza della macchina ammnistrativa e scoperchia un vaso di pandora che lo stesso Tempo ha cercato in questi lunghi otto anni di tenere nascosto. Altro appunto riguarda il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Anche in questo caso Tempo, che evidentemente sente il terreno sbriciolarsi sotto i piedi, non vuole ricordare che tale procedura doveva essere portata a compimento nello scorso mese di luglio quando era lui in carica e non procedere a tale richiesta nel consiglio del 30 dicembre. Questa è la realtà con la quale l’esecutivo ha dovuto confrontarsi fino a questo momento».
«Anche la trasmigrazione di Elena Arone non può passare inosservata. Un (ex) delegato che fino a questo momento non ha prodotto alcun atto per la comunità. Non un’iniziativa, non un progetto, non un idea. Le pochissime cose fatte hanno riguardato solo i propri interessi personali, tanto che non si può escludere che la stessa Arone abbia considerato il suo ruolo al pari di un posto fisso e di uno stipendio a fine mese con cui crescere la sua famiglia».
«A breve inoltre testeremo il nuovo piano viario: dal prossimo 15 gennaio verrà effettuato un test per valutare l’inversione di alcuni sensi di marcia, favorendo così la creazione di isole pedonali capaci di incentivare il commercio ed il passeggio. Il governo di una città come Amantea non è cosa semplice: è una scelta impopolare quella di far pagare le tasse e i tributi, ma è la decisione che prenderebbe un padre e una madre responsabile per consentire ai propri figli di crescere. Questo è ciò che con forza e coraggio facciamo».
Un forte applauso accoglie Elena Arone che passa con la opposizione.
I consiglieri sono appena entrati nella sala consiliare.
L’ultima ad entrare è la consigliera Elena Arone che siede nel banco della maggioranza.
Prima ancora che inizi la trattazione dei punti all’ordine del giorno la consigliera chiede di leggere un documento.
Lo fa con voce serena e con tono deciso.
Ecco che cosa ha letto:
“Sindaco, colleghi consiglieri, buongiorno
Oggi sento la necessità di intervenire nuovamente per ribadire che sono fortemente convinta che l'attività amministrativa fin'ora svolta non ha raggiunto i risultati promessi ai nostri elettori per come era stato programmato.
Dal momento che sono stata eletta ero guidata da una grande passione e, soprattutto, da una grande voglia di lavorare per il bene comune, stando a contatto con la gente.
Ricordo che ci siamo presentati agli elettori con un programma che lasciava intendere chiaramente un impegno, da parte di tutti noi, di responsabilità e anche di efficienza, di qualità, di solidarietà verso il nostro popolo ma soprattutto di competenza.
A tutt'oggi questo mi sembra non sia stato rispettato anzi mi sento che stiamo deludendo la gente che credeva in noi.
Sono consapevole che molti problemi che affliggono questa amministrazione, e di conseguenza di cittadini, sono stati causati dalla gestione delle precedenti amministrazioni, ma avevamo promesso, in modo solenne, che ci sarebbe stata una svolta che comportava scelte coraggiose che non sono state adottate e mi riferisco in particolare:
- Ad una gestione trasparente capace di abbattere la politica spicciola e clientelare.
- Il risultato finora ottenuto in termini di efficacia, efficienza ed economicità è
mediocre.
- Nessuna attenzione è stata posta alla politica del lavoro, facendo aumentare ancora di più il problema disoccupazione, quando occorreva una politica di investimenti diretta alla valorizzazione del nostro territorio, della nostra tradizione marinara e della storia del nostro paese.
- nessuna attenzione è stata rivolta per rivitalizzare la nostra tradizione agricola al fine di dare supporto agli imprenditori agricoli.
- come ultimo punto vorrei dire un mio pensiero sul turismo, una grande fonte di ricchezza economica e culturale per il nostro territorio, ma che purtroppo viene ancora considerato come una semplice organizzazione di feste, sagre e manifestazioni concentrate in un unico periodo. Il vero Turismo dovrebbe essere per noi il nostro documento di riconoscimento, la nostra cartolina da spedire in tutto il mondo, il nostro libro da far leggere a tutti, in poche parole, la vera immagine di Amantea e Campora, la vera storia, i veri valori e le sue bellezze che ahimè anche noi abbiamo dimenticato. Bisogna dare importanza non alla festa che si ripete una volta all'anno ma quello che ci circonda ogni giorno, alle nostre meraviglie che ci fanno brillare gli occhi ogni volta che rivolgiamo ad esse il nostro sguardo. Al nostro mare, al nostro centro storico, al nostro clima, alla nostra cucina tipica, alla nostra accoglienza e soprattutto alla nostra arte attraverso i nostri monumenti storici ma anche attraverso i nostri pittori che grazie alle loro opere fanno innamorare tutti.
Oggi, purtroppo, dopo questa analisi devo dire che in tanti punti abbiamo fallito forse perché ancora non abbiamo capito come risolvere questi problemi, o ancor più grave, non siamo stati ancora in grado di individuarli.
Pertanto mi attiverò, anzi, ci attiveremo, perché da questo momento dichiaro di uscire dal gruppo di maggioranza per fare parte del costituendo gruppo di cui ne fanno parte il consigliere Sergio Tempo ed consigliere Alessandro Salvatore, a presentare un documento che riporta la voce dei cittadini stanchi di sopportare questa situazione di stallo. Grazie per avermi ascoltata Elena Arone”
La sorpresa nell’aula consiliare è evidente e palpabile.
Si, è vero, che dopo l’intervento svolto nell’ultimo consiglio il suo passaggio alla opposizione ci stava, ma nessuno poteva escludere che le sue sollecitazioni non avessero sortito una reazione positiva da parte della maggioranza
Ed invece, non è stato così. Evidentemente.
Elena aveva ed ha due obiettivi politici e sociali, il primo relativo al centro storico, ai suoi valori, alle sue potenzialità ancora inespresse per la intera città ed il turismo, il secondo relativo allo sviluppo della frazione Campora San Giovanni verso la quale questa maggioranza non ha avuto la necessaria attenzione.
E così ha deciso di dare uno scossone a chi appare, a suo giudizio, distratto e disattento.
Ora si vedrà se questo passaggio sveglierà la maggioranza.
Con questo riposizionamento la situazione diventa precaria, 9 nella maggioranza ed 8 nella minoranza, e tutto diventa possibile…...