
Il sindaco Monica Sabatino chiarisce la posizione dell’esecutivo sulla vicenda del Lungomare
Il sindaco Monica Sabatino chiarisce il pensiero dell’esecutivo sull’iter che dovrà essere attuato per giungere alla riqualificazione della via marina dedicata alla memoria del capitano di corvetta Natale De Grazia.
Spiega il primo cittadino " Siamo pronti ad intervenire sul lungomare non appena saranno acquisite le concessioni necessarie"
In sostanza: "La giunta è in carica da meno di un anno ed è stata scelta soprattutto in base al programma elettorale presentato.
Le nostre proposte, volte a migliorare le potenzialità della città, prevedevano la costruzione strategica di due ponti per agevolare la viabilità cittadina( ????????????), la realizzazione dell’accesso al mare su Campora San Giovanni(??????????????) e la riedificazione del lungomare.
Il comune di Amantea ha contratto nel 2011 un mutuo di 2 milioni 500 mila euro per la ristrutturazione della via fronte mare.
Da allora le casse comunali hanno restituito alla Cassa Depositi e Prestiti circa 800 mila euro senza poter rinvestire neanche un centesimo nell’economia cittadina.
Quando ci siamo insediati ci siamo trovati di fronte ad una scelta obbligata: consapevoli del fatto che sul lungomare non potevamo intervenire a causa della mancanza delle necessarie concessioni demaniali, abbiamo optato per utilizzare il fondo immediatamente disponibile per le altre opere presenti nel nostro programma.
Per ciò che concerne il lungomare sicuramente interverremo per dare la giusta importanza e la giusta dignità ad un luogo che può rappresentare un volano di sviluppo per il nostro territorio a vocazione prettamente turistica.
E avremo la possibilità di farlo perché quelli che erano i vincoli per la contrazione dei mutui sono stati allentati e di conseguenza potremo reperire, appena possibile, le risorse necessarie.
Ci siamo prontamente attivati per riuscire in un percorso difficile e complesso che finora ha visto fallire i tentativi delle amministrazioni che ci hanno preceduto.
Abbiamo avviato un confronto con l’agenzia del Demanio e con la Capitaneria di Porto e siamo convinti di aver imboccato la strada giusta per risolvere un problema che si trascina da oltre trenta anni.
Abbiamo la determinazione necessaria per raggiungere questo traguardo, ma chiediamo alla comunità pazienza e fiducia.
Non ci sogneremmo mai di privare la nostra città delle opportunità insite nella riqualificazione del lungomare ed è per questo motivo che respingiamo categoricamente tutti gli attacchi politici, le accuse e le allusioni in merito a questo argomento, soprattutto da parte di chi non è stato in grado, in tanti anni, d’intervenire sul problema e di giungere ad un lieto fine".
NdR. La "botta" , è evidente, è diretta a Sante Mazzei, assessore ai Lavori Pubblici della scorsa Giunta, quella nella quale la Sabatino era soltanto presidente del consiglio comunale, e contesta la sua incapacità di portare il lungomare a lieto fine.
Una "botta" che presuppone una risposta ,salvo che la precedente giunta non fosse monocostituita dal solo Mazzei che in tal caso ne porterebbe per intero la responsabilità!!!!!!!!.
Resta invece inverosimile che dal 2011 il comune abbia restituito alla CDDPP ben "800 mila euro", cioè circa un terzo dell'intero mutuo!!!!
E resta altresì impossibile accettare il fatto che per bitumare il lungomare si debba attendere la soluzione di un problema che si trascina da 30 anni!!!
La verità sullo stato del lungomare è nelle foto!
La deputata M5s Dalila Nesci ha scritto volutamente una lettera ironico-satirica alla Ennio Flaiano, indirizzata a Franco Iacucci, capo della segreteria della presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.
Nella missiva la parlamentare ha chiesto al governatore Oliverio la revoca degli incarichi di Luca Mannarino, capo di Fincalabra, di Santo Gioffrè, commissario dell'Asp di Reggio Calabria, e di Antonio Belcastro, commissario dell'Aou Mater Domini di Catanzaro.
La parlamentare ha chiesto anche il recupero delle somme, da parte del presidente Oliverio, ironicamente ribattezzato 'Scopellerio', relative a tutti gli incarichi dirigenziali conferiti illegittimamente secondo la Ragioneria generale dello Stato.
«Parliamo – ha spiegato la deputata nella sua lettera – di oltre 15 milioni di euro; dati, direbbe Carlo Emilio Gadda, 'cinobalanicamente', fuori delle regole».
La deputata vuole che il presidente Oliverio provveda al «ritorno di quelle somme, che potrebbero essere utilizzate anche per mantenere a Vibo Valentia, spogliata per intero, la sede di Fincalabra».
Per Nesci, che accusa Oliverio di non aver mai risposto alle sue innumerevoli richieste, «un ennesimo mutismo del presidente della Regione sarebbe prova che è ormai un bandolero stanco, che su un cavallo bianco, col suo tormento lontano va, dov'è silenzio».
La lettera si caratterizza per il tono incalzante.
Per la parlamentare a Oliverio «manca il tempo di rispondere al telefono, che gli squilla a vuoto con la melodia di 'Fuori dal tunnel', di Caparezza.
«Dott. Iacucci, Lei e l'Avvocato Pignanelli – ha ironizzato Nesci – siete messaggeri importanti, per cui Le chiedo di riportare al medesimo, perché rappresenti all'Onorevole Oliverio, il fatto che da 5 mesi è stato eletto Governatore della Regione, non già Capo dell'opposizione, la quale appare scomposta e friabile, sorda e zitta, quando dovrebbe essere di ferro».
Inoltre, secondo la parlamentare Cinque stelle, piuttosto che dare risposte il governatore regionale sta perdendo tempo nell'esposizione pubblica «di disservizi, disavanzi e disfunzioni, cercando in tutti gli uffici e depositi della Regione, di modo da trovare anche 'il ragionier Patò' nascosto in una cantina».
Nella Bibbia l’agnello identifica il simbolo sacrificale per eccellenza.
L’agnello sacrificale, nei contesti evangelici come l’Ultima Cena e la cena di Emmaus, o in riferimento alla celebrazione della Pasqua ebraica, è associato alla figura di Cristo.
Cristo l’incolpevole, Cristo il buono, Cristo il giusto, Cristo il migliore.
Se non fosse così non sarebbe certo un sacrificio.
Il sacrificio dell’agnello è prassi anche in politica, dove talora, si immola qualcuno per sfamare il popolo.
Ovvio che ci sono sostanziali differenze.
Per esempio, in politica l’agnello sacrificale viene scelto da quelli che ritengono di dover sopravvivere per poter continuare il loro mestiere, la loro professione di politici, i loro interessi.
Diamo comunque atto che si tratta di una scelta difficile, e che spesso è obbligata.
Una scelta, cioè, imposta da una situazione difficile per tutti, così che il sacrificio diventa una distrazione per le masse che si sorprendono di un fenomeno di cannibalismo, ma che apprezzano il sacrificio loro offerto, con una sorta di indifferenza circa l’agnello; come a dire non importa chi sia il sacrificato importante è invece che ci sia un sacrificato.
Per altri invece la scelta dell’agnello è simbolicamente pregna di significato
Spesso serve a dire che si tratta del “loro peggiore” o se volete “ del meno migliore”.
E talvolta serve per dare senso a chi resta,quasi che essi in tal modo siano mondi dal peccato originale e di peccati successivi.
Tanto posto chi sarà l’obbligato agnello sacrificale della giunta Sabatino?