
Ecco il nuovo commissario prefettizio nominato dal Prefetto Tomao per il comune di Amantea.
Sempre una donna, come le altre due volte , nelle quali erano state nominate una volta la dottoressa Pezone ed un’altra la dottoressa Tarsia.
Il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, ha sospeso il Consiglio comunale di Amantea.
«Il provvedimento si è reso necessario in quanto nove consiglieri su diciassette hanno rassegnato contestualmente le dimissioni».
«Il prefetto Tomao sussistendo motivi di grave ed urgente necessità connessi all’esigenza di garantire la regolarità e l’efficienza dell’azione amministrativa, ha incaricato della provvisoria gestione del Comune la dottoressa Emanuela Greco, Viceprefetto Vicario, conferendo alla stessa i poteri spettanti al Consiglio, al Sindaco ed alla Giunta».
Il Commissario prefettizio si insedierà nella giornata di domani, 18 gennaio.
Passata è la tempesta, Odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato, Risorge il romorio, Torna il lavoro usato.
La situazione attuale di Amantea ci sembra richiami prepotentemente la poesia di Leopardi.
In particolare per quanto relativo alla tempesta ormai passata ( ma sarà vero?) ed alla quiete che oggi sembra imporsi e essere il tratto dominante in un città che invero era già silente, quasi dormiente, e che oggi appare calma, ferma, quasi abulica, come se aspettasse altri eventi.
E noi, ognuno di noi, diventiamo uno dei tanti che , nella sala cinematografica, assiste ad un film del quale rimane solo spettatore, ma non protagonista; un film che si svolge oggi e nella nostra città ma del quale non conosciamo il copione, del quale nemmeno ci interessiamo, tanto ognuno di noi siamo comparse; un film che è come un sogno, lontano ed irreale.
Ieri come oggi si vede tra la gente la speranza di uscire dalla paura, la gioia di cessare di soffrire.
Un altro film quello che invece si avverte appena fuori dal cinema; basta alzare gli occhi e si vedono gli uccellini che fanno festa, ignari, dimentichi degli altri uccelli che piangono perché hanno perso il nido e che ora non sanno a chi aprire il becco per cibarsi.
O basta abbassare la testa e guardare le galline in mezzo alla via( nelle strade , nei negozi, davanti ai bar).
C’è chi continua a beccare in cerca di vermi, chi fa l’uovo e lancia felice il suo coccodè, chi semplicemente, essendo improduttiva, guarda i galli rosseggianti e dalla grande cresta rossa, mentre la maggior parte sono pronte ad offrirsi al suo potente becco, così da soddisfare le sue voglie e produrre, così, un altro sindaco ed una nuova amministrazione.
Galline che non perdono le speranze e che vedono perfino chiaro il fiume nella valle; che sia chiaro da lontano non si vede, ma si spera.
Anche perché sembra un giorno diverso, sereno, solare.
Ma per capire se davvero il nostro futuro è chiaro bisogna avvicinarsi ad esso, giorno dopo giorno, non guardare il fiume da lontano.
Però qualcosa si muove. La gran parte degli amanteani è contenta anche se non sembra mostrarlo.
E’ contenta ma non parla, segno di quella democrazia storicamente compromessa dalla paura.
Si avverte solo un certo romorio, di parole, non d’opre , direbbe il poeta.
E segno dell’angolo appena svoltato è il lavorio , per chi ce l’ha, ovviamente; perché chi non ce l’ha o l’ha perso vede le cose restare come prima.
Brutte, per lo più!
«Non sono più il sindaco di Amantea. Le dimissioni della metà dei consiglieri eletti ha apposto la parola fine a questa esperienza.
Ringrazio tutti. In primis proprio gli eletti che hanno iniziato con me questo percorso amministrativo e che hanno preferito compiere altre scelte e seguire altre strade, come Giusi Osso che in questo suo agire mi ha dato una grandissima lezione di vita.
Ringrazio chi ha sostenuto la nascita e la formazione della lista Rosa arcobaleno che, per la prima volta, ha portato al vertice dell’esecutivo una donna e una mamma: una circostanza impensabile solo fino a pochi anni addietro, quando le stanze delle trattative politiche erano chiuse a chi aveva anteposto il senso della famiglia a tutto il resto.
Ringrazio chi non ha creduto in me e nella mia onestà, chi non è stato capace di percepire le mie intenzioni, chi non ha avuto il coraggio di mostrare chi fosse in realtà».
«Ringrazio gli amici veri che non mi hanno fatto mai mancare il proprio sostegno ed anche i consiglieri di maggioranza che sono rimasti fino all’ultimo in sella, senza esitazioni, condividendo un progetto che avrebbe fatto intravedere i suoi frutti nei prossimi anni.
Il nostro scopo principale era risanare l’ente comunale, convincendo la collettività a sentirlo proprio, a partecipare al suo funzionamento, rafforzando il ruolo dell’ufficio tributi. Ringrazio i cittadini di Amantea e Campora San Giovanni: abbiamo cercato di trasmettere l’idea di una città unica e unita, sposando le idee e le speranze delle anime che la compongono».
«Un ultimo ringraziamento lo rivolgo, infine, alla mia famiglia. Sono stati tanti i momenti di difficoltà e di sconforto che sono stati superati nella tranquillità di un abbraccio che un genitore rivolge alla propria figlia, nella consapevolezza che ogni azione compiuta e ogni gesto è fatto nel rispetto del prossimo e non di sé stessi. Auguro alla mia città solo il meglio, e a chi verrà dopo di me di agire con la stessa trasparenza e lo stesso amore».