
Stiamo assistendo in questi ultimi giorni ad un botta e risposta mediatico tra il Dr. Cappelli ed il Sindaco, iniziato per la mancata apertura della nuova scuola materna a Campora e giunto oggi all'utilizzo del risarcimento avuto dal ministero degli interni a causa dell'ingiusto scioglimento per mafia.
Partendo dalla premessa che ad oggi ancora non ho compreso il vero motivo della mancata apertura della scuola mi chiedo:
Ma c'è stato questo ribasso d'asta che serviva per acquistare l'arredo? Se c'è stato (questo credo che sia verificabile) ed ora non c'è più (come dice il Sindaco Sabatino) per cosa è stato utilizzato?
Quando si finanzia un opera e si appalta con un ribasso d'asta perché dovrebbero servire ulteriori somme per completarla?
Restando convinto che nessuno darà risposte alle mie domande a questo punto vorrei fare io una proposta.
Se veramente il motivo della mancata apertura è la mancanza dell'arredo, vorrei proporre al Sindaco, al Dr Cappelli e a tutti gli amministratori che hanno preso i soldi dell'indennizzo, di acquistare loro gli arredi (credo che con un contributo di 6-7 mila euro cadauno si inizi a fare qualcosa). Sono sicuro che attraverso tale gesto l'intera collettività verrà anch'essa risarcita nel suo piccolo per l'ingiusta ma per fortuna momentanea macchia.Un piccolo contributo che rafforzerebbe quella sentenza è che spegnerebbe molte polemiche.
Riguardo agli ultimi sviluppi della vicenda che ha visto il Sindaco proporre di utilizzare i soldi avuti per acquistare l'area del castello (non volendo entrare nella polemica nata con gli altri ex colleghi di amministrazione) vorrei chiedere se fosse stato possibile utilizzare i soldi del mutuo del lungomare per acquisire l'area.
Sono convinto che l'acquisizione dell'area del castello sarebbe stata foriera di nuovi importanti finanziamenti per lo sviluppo del centro storico e quindi di tutta la città sia in termini di lavoro che d'immagine.
Sicuramente una scelta più comprensibile rispetto all'allargamento di una strada.
In conclusione augurandomi che al più presto la scuola materna di Campora venga inaugurata è resa fruibile al pieno delle sue potenzialità per tutti i bambini, invitando l'amministrazione comunale ad una maggiore trasparenza auguro a tutti un felice anno nuovo.
Dott. Ianni Palarchio Andrea
A quanto pare Luciano Cappelli ha subìto la stessa perdita dell’Orlando dell’Ariosto, probabilmente i soldi danno alla testa.
Ma ringrazio l’ex assessore perché mi dà la possibilità di spiegare i motivi che hanno rallentato l’acquisto delle suppellettili necessarie all’apertura delle attività didattiche presso l’asilo nido di Campora San Giovanni e motivare la mancata acquisizione dell’area attualmente occupata dai ruderi del castello di Amantea.
Innanzitutto non mi sembra il caso di acquistare i giochi da posizionare all’esterno in pieno inverno per sottoporli alle intemperie, ma capisco che questa sensibilità non appartiene a tutti.
Vorrei inoltre ricordare che in passato ho cercato la disponibilità dei miei ex colleghi di giunta per acquistare, con una percentuale della somma riconosciutaci come risarcimento dalla sentenza di reintegro del civico consesso emessa dal Consiglio di Stato, il castello di Amantea per donarlo alla città che più di tutti ha subìto l’onta di quell’evento. Purtroppo la mia proposta non ha ricevuto consensi.
Vorrei definitivamente chiarire la questione dei contratti e dei relativi diritti di segreteria, invitando Luciano Cappelli e tutti coloro i quali si divertono a gettare fango di controllare la determina numero 1957 nell’archivio del 2013 pubblicata sul sito del comune di Amantea.
Il documento in questione definisce con esattezza gli importi e la suddivisione delle quote. Sottolineo ulteriormente l’incompetenza di chi ha amministrato il nostro comune per quasi otto anni che non sa che se ci fossero stati 70 mila euro di diritti di segreteria il comune avrebbe dovuto stipulare contratti per 70 milioni di euro. Le spiegazioni sono due: o è ignorante in materia o è in malafede.
Monica Sabatino – sindaco di Amantea
Guccione ha impostato la sua campagna elettorale sulla concreta possibilità di essere il prossimo assessore alla Sanità calabrese.
Un posto di altissimo prestigio e di ridondante potere.
E tutti ci hanno creduto, al punto che tanti gli si sono avvicinati e sicuramente lo hanno supportato elettoralmente. D’altro canto ci aveva lavorato girando la Calabria alla ricerca di strutture socio sanitarie e semplicemente di strutture sociali, complete o meno poco importa ma che avevano la caratteristica unitaria di essere abbandonate , cattedrali nel deserto, e si era impegnato da assessore alla sanità ad aprirle creando lavoro e dando servizi ancora inesistenti.
Dove poi avrebbe trovato i soldi non lo ha però mai detto!
Ma ecco la doccia fredda che lo lasciato di stucco !
Si era saputo che la Calabria avrebbe avuto un commissario alla sanità.
Ma la speranza era ed è sempre l’ultima a morire.
Ed allora si è cominciato a sperare nella nomina a commissario della sanità del Governatore Oliverio che avrebbe potuto creare uno staff sorretto ed integrato, anche, da propri politici.
E comunque il governatore sarebbe stato sicuramente molto vicino ai suoi grandi elettori, tra i quali certamente deve essere annoverato proprio Guccione, ed alle loro esigenze.
Ed invece anche lui ha ricevuto una doccia fredda.
Dopo aver detto che il 7 gennaio sarebbe stato nominato commissario Oliverio è stato mentito proprio dal Governo
Ed invece durante un incontro ad alta tensione al Nazareno tra il presidente Oliverio e la segreteria nazionale, incontro che avrebbe dovuto dipanare le ultime resistenze per un’intesa tra Pd ed Ncd in Calabria, è venuto fuori che alcune norme inserite nella legge di stabilità bloccano l’incarico ai Governatori
Oliverio, allora, dovrà accontentarsi di un tecnico amico.
Ma ecco la fregatura.
Il tecnico dovrà sempre rispondere ai ministeri vigilanti della Salute e dell'Economia.