
Al dott. Massimo Scura – Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria
p.c. Al dott. Gianfranco Filippelli – Commissario Straordinario Asp Cosenza
p.c. All’On. Mario Oliverio – Presidente Regione Calabria
OGGETTO: Chiusura Laboratorio di Analisi Asp Amantea (CS), richiesta revoca del provvedimento
Gentile Commissario ad acta,avverto il dovere di scriverLe in relazione al DCA n. 84 del 21 luglio 2015 con cui ha deliberato la chiusura del Laboratorio di analisi dell’Asp di Amantea.
Mi permetta di esprimere le mie riserve su questa decisione e di parteciparLe alcune mie brevi riflessioni sull’argomento.
Nessun piano di rientro e/o di razionalizzazione dei servizi sanitari può essere realizzato sulla pelle dei cittadini. Tantomeno creando forti sperequazioni tra utenti.
La garanzia di cure immediate ed efficienti rappresenta un diritto fondamentale dell’individuo nonché un interesse della collettività. Nel caso specifico, privare della contestualità del risultato rispetto al momento del prelievo (o, comunque, allungarne la tempistica) - soprattutto per alcuni tipi di patologie – può rappresentare un grave pregiudizio per la salute.
La contestualità dell’esito rispetto al prelievo è in molti casi fondamentale per la cura della persona: ad esempio, per gli esami concernenti i livelli di coagulazione, per la determinazione della glicemia oraria e della curva da carico glicemico o, ancora, per gli esami colturali dell’urina. Il riferimento è – soprattutto - a pazienti con patologie importanti, come - ad esempio - i dializzati o coloro i quali effettuano terapia anti-coagulante.
La preoccupazione, inoltre, è che trasportare le provette possa anche compromettere la complessiva qualità dei test di laboratorio.
Francamente sta maturando l’idea che si stiano tagliando i servizi, non gli sprechi, in un territorio di circa 30.000 abitanti che nel periodo estivo almeno raddoppia.
Dalle informazioni raccolte, risulta che il Laboratorio di Analisi dell’Asp di Amantea nel 2014 ha svolto più di 200.000 prestazioni (un dato comunque parziale se si considera che i terminali del Cup risultano in alcuni casi sprovvisti di linea). Oltre ai Comuni del Distretto, il servizio soddisfa anche utenti provenienti da Comuni limitrofi come, ad esempio, Falerna, Gizzeria, Martirano Lombardo, Nocera Terinese e San Mango d’Aquino.
Il Laboratorio di Amantea non rappresenta soltanto un servizio fondamentale per i cittadini, ma costituisce un’eccellenza nel campo della diagnostica e della prevenzione. Nei casi urgenti, la consegna dei referti avviene entro un’ora dal prelievo: Lei sa bene cosa significhino tempestività della risposta e rapidità di consegna dell’esame emocromocitometrico – ad esempio - per un paziente con chemioterapia in atto.
La chiusura da Lei decretata diverrebbe altamente penalizzante, in un territorio già depauperato di alcuni servizi essenziali. La preoccupazione è che la strada che si sta percorrendo sia quella di un dissolversi irreversibile della sanità nel territorio di Amantea. A farne le spese sarebbero soprattutto i soggetti più deboli e fragili. Intervenire sui servizi sanitari fondamentali, invece, dovrebbe significare trasferire sicurezze ai cittadini accorciandone la distanza da questi.
Per tali ragioni – per rassicurare la popolazione locale, per dare un senso alla centralità del paziente e per un fatto di giustizia sociale sostanziale e complessiva – Le chiedo di rivedere la Sua decisione revocando il provvedimento di chiusura per restituire servizi essenziali, sicurezze e dignità alle cittadine ed ai cittadini di questo Comprensorio.
Distinti saluti. Amantea, 30 luglio 2015 Enzo Giacco Segretario PD Amantea
Gianfranco Nesi sia pure con vivo rammarico non sarà ancora una volta il presidente dell’ACD Amantea calcio 1927.
Ed allora se ne sta cercando un altro; un altro agnello sacrificale.
Sembra che sia stato trovato. Almeno questa è la voce che ci è pervenuta stamattina da parte di amici molto vicini alla squadra di calcio amanteana.
Il nome è quello del dr Giovanni Berardone, il podologo amanteano
Lo vedo a Santa Maria insieme a Gianfranco Nesi ed altri amici vicini alla squadra
Mi fermo e porgendogli la mano lo apostrofo” Presidente!”.
Resta perplesso, almeno inizialmente.
Poi arriva Salvino Amato ed anche lui lo saluta se non invoca per presidente
Si discetta su chi abbia messo in giro queste voci assolutamente infondate
Poi Giovanni chiude la discussione con un dichiarazione “ Vorrei leggere domani su Tirrenonews che io resto a disposizione della mia città di Amantea, che la mia professionalità resta sempre disponibile per l’ACD Amantea calcio 1927 , ma che non ho alcuna intenzione di rivestire il ruolo di presidente della squadra”
Poi saluta e va via.
E resta nell’aria, irrisolto, il problema .
Sembra di essere come ai tempi di Tonnara che poi passò il cerino a Gianfranco Suriano che riuscì ad uscire dalle sabbie mobili senza bruciarsi le dita.
A chi darà il sindaco Sabatino questo delicato incarico?
Si fanno due nomi, quello di GB Morelli e quello di Caterina Ciccia.
Ma corre anche un’altra voce quale è quella che i costi del campionato saranno pagati con un contributo erogato dai vecchi amministratori comunali, cioè con fondi statali.
Sarà vero?
Quando si va nella villa comunale e si alzano gli occhi è facile vedere le foglie delle piante infestate da parassiti.
Le piante , si sa, non parlano, ma a chi sa guardare le loro foglie dicono comunque molte cose!! L'aspetto delle foglie, è rivelatore di moltissime patologie, infezioni, parassitosi, carenze.
Tutto lascia un "segno" specie nel fogliame ma anche in tutta la pianta.
Le foglie di una pianta sana sono generalmente belle, lucide e con una struttura solida, margini e punte perfetti e il colore tipico della specie.
Non sembra proprio il caso di queste foglie.
Vi mostriamo solo 2 foto. Emblematiche.
Chissà che qualcuno del comune le veda e disponga in merito.
Difficile, dite voi?
Può essere in un paese che non difende nemmeno il suo patrimonio di palme canariens.
Ma che altro fare, se non sperare?.
Nemmeno il tempo di pubblicare l’articolo che veniamo edotti della gravissima situazione degli aranci di via Margherita(vedi prima foto)
Si impone un intervento immediato
Occorre procedere ad una forte innaffiatura con acqua o meglio con acqua e sapone e solo dopo usare un prodotto specifico contro gli afidi, quale l’olio bianco.
Fare un trattamento antiafidico senza un preventivo lavaggio risultare inutile
Va fatta una gara urgente e successivamente adottare una ordinanza urgente.