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Redazione TirrenoNews

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Era stato accusato di violenza sessuale su minorenne.

Si trovava in carcere dal dicembre scorso dopo il fermo disposto dalla Procura lametina.

 

 

 

 

Secondo l’accusa, Muraca avrebbe rivolto in più circostanze pesanti attenzioni sessuali nei confronti della minorenne.

Una situazione venuta alla luce da alcune intercettazioni ambientali in cui sarebbero emersi gli approcci sessuali nei confronti della ragazza.

Partendo da questo poi la Guardia di Finanza di Lamezia Terme ha compiuto ulteriori accertamenti sulla vicenda, dai quali poi è scaturito il fermo.

Ora l’ex consigliere comunale Luigi Muraca, cl. 1968, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una minorenne va ai domiciliari

Il Tribunale di Lamezia Terme, accogliendo l’istanza della difesa di Muraca, gli avvocati Anselmo Torchia e Piero Chiodo, ha concesso i domiciliari all’ex consigliere

La decisione è stata presa al culmine dell’udienza tenutasi al Tribunale, nel corso del processo che è proprio alle prime battute.

I finanzieri della Compagnia di Rossano, coordinati dalla Procura di Castrovillari, stamane hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale castrovillarese, nei confronti d’imprenditori, pubblici funzionari, e della sindaca del Comune di Cariati Filomena Greco (foto), per il preteso reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Le indagini, durate poco più d’un anno, hanno consentito di ricostruire le dinamiche relative all’affidamento del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Cariati, rilevando condotte in violazione della normativa in materia d’appalti pubblici, frutto d’accordi collusivi volti a condizionare le modalità di scelta del soggetto a cui affidare, in via diretta, il servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani.

In particolare, nell’agosto del 2016, a seguito d'interdittiva antimafia emessa nei confronti della società affidataria del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani nel territorio comunale, l’ente locale richiedeva direttamente l’intervento d'un soggetto terzo senza avviare le procedure previste dal codice degli appalti ed interpellare altre ditte, evidenziando la ritenuta sussistenza d'inderogabili esigenze d'ordine ambientale, d'igiene e salute pubblica.

Precostituendo, così, un'artificiosa e fittizia situazione di rischio d'emergenza sanitaria, il servizio di raccolta dei rifiuti - secondo le accuse - veniva fraudolentemente affidato al soggetto favorito, omettendo d'invitare altri operatori del settore.

La scelta della nuova ditta di raccolta rifiuti - a parere degl'inquirenti frutto d'un accordo collusivo - avveniva in maniera riservata e diretta, in tempi rapidissimi, senza alcun tipo d'evidenza pubblica, al fine di favorire l’affidamento diretto al soggetto individuato.

L’affidamento diretto veniva poi prorogato e spezzettato con successive sei ordinanze, con un ritenuto indebito vantaggio da parte della società aggiudicataria d'un importo pari a circa 1.400.000 euro.

Nel 2017 veniva infine bandita la gara pubblica, tutt’ora in corso, per l’affidamento del servizio di trasporto e gestione dei rifiuti.

Al fine d'impedire la reiterazione del supposto reato e la possibile influenza della gara pubblica in corso, su richiesta della Procura, il giudice per le indagini preliminari ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 5 soggetti tra imprenditori e pubblici funzionari.

In particolare, nei confronti della sindaca è stata disposto il divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano, mentre nei confronti del dirigente dell’Area tecnica del Comune di Cariati attualmente in carica è stata disposta la sospensione dal pubblico impiego nonché l’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Pure nei confronti dell’ex dirigente dell’Area tecnica del Comune di Cariati, ora in pensione, il gip ha disposto il divieto di dimora nel comune di residenza.

Nei confronti di due soggetti rappresentanti la società favorita in sede d'affidamento diretto è stata disposta l’interdizione dall’esercizio dell’attività d’impresa e l’obbligo di dimora nel comune di residenza. L'inchiesta che ha portato alle 5 misure cautelari è stata denominata "Feudalitas", parola latina di facile traduzione...

• FILOMENA GRECO, nata a Terravecchia l'11.06.1966 (sindaca di Cariati): divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano

• ADOLFO BENEVENTO, nato a Bocchigliero il 12.02.1951 (funzionario del Comune di Cariati in pensione): divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano

• GIUSEPPE FANIGLIULO, nato a Cassano Jonio l'11.02.1973 (funzionario del Comune di Cariati): sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio e obbligo di dimora nel Comune di Cariati

• ANTONIO FUSARO, nato a Corigliano Calabro l'11.06.1972: interdizione temporanea dell’esercizio dell’attività d'impresa ed obbligo di dimora nel Comune di Corigliano Rossano

• CRISTOFORO ARCOVIO, nato a Rossano il 31.10.1949: interdizione temporanea dell’esercizio dell’attività d'impresa ed obbligo di dimora nel Comune di Rossano.

Presentata istanza di riesame, il Tribunale di Cosenza ha autorizzato il dissequestro dell’imbarcazione perché “non si ritiene configurabile l’ipotesi di reato contestata e posta a fondamento del vincolo cautelare reale de quo”

 

In riferimento al sequestro preventivo effettuato dalle Fiamme Gialle, di un’unità da diporto a motore, ritenuta profitto di reato di appropriazione indebita aggravata ai danni di una società di leasing di lunghezza superiore a 10 metri e del valore di oltre 200 mila euro, ceduta dalla società di leasing ad un professionista esercente l’attività di commercialista ad Amantea rispondono con una lettera i legali del commercialista, gli avvocati Antonio Cavallo e Pietro Sommella, chiarendo che su richiesta di riesame il Tribunale di Cosenza ha disposto il dissequestro dell’imbarcazione non essendoci reato di appropriazione indebita.

Si legge nel documento: ” I sottoscritti avvocati Antonio Cavallo e Pietro Sommella, preso atto della inesatta notizia diramata dagli organi di informazione on-line relativa ad un sequestro, operato dalla Guardia di Finanza su disposizione della Procura della Repubblica di Paola, di una imbarcazione perché considerata profitto di reato di appropriazione indebita aggravata a danno di una società di leasing, commessa da un “commercialista di Amantea”.

Nella qualità di difensori di fiducia del soggetto individuabile quale presunto autore del reato, contrariamente a quanto indicato dagli organi di informazione on-line, è stato eseguito un provvedimento, emesso dal Tribunale di Cosenza già in data 11 luglio 2018 ed allegato alla presente, di accoglimento della istanza di riesame del sequestro disposto dal GIP del Tribunale di Paola, con conseguente restituzione dell’imbarcazione al nostro assistito, nella sua qualità di utilizzatore-detentore qualificato.

Il Tribunale di Cosenza, difatti, in pieno accoglimento dei motivi di gravame, ha accertato che il predetto utilizzatore aveva preventivamente contestato la presunta morosità, da accertarsi eventualmente in sede civile ed, anzi, imputando alla medesima società di leasing un inadempimento delle proprie obbligazioni e che per tali considerazioni, “non si ritiene configurabile l’ipotesi di reato contestata e posta a fondamento del vincolo cautelare reale de quo”.

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