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Truffa agli anziani: Tecnica dell’abbraccio di Francesco Gagliardi
Giovedì, 02 Agosto 2018 19:55 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiCari anziani di Tirreno News, non aprite le porte di casa a nessuno.
Ancora una volta ci dobbiamo occupare di truffa agli anziani soli i quali vengono avvicinati da una donna e con la tecnica dell’abbraccio vengono derubati.
Sfilano con mestiere gli orologi d’oro, i portafogli, le catenine e tutto quello che hanno addosso.
Sono sempre le donne le truffatrici che con una scusa banale si avvicinano all’anziano e gli chiedono l’indirizzo stradale o gli propongono con faccia tosta una prestazione sessuale.
Poi lo abbracciano, lo baciano, lo stringono forte e poi con grande abilità e destrezza gli rubano tutto. Il povero malcapitato non ci ha capito nulla.
Quindi le donne, dopo il colpo, si allontanano in fretta e qui entra in azione un complice, il quale con una macchina si allontana velocemente.
L’Arma dei Carabinieri ha organizzato numerosi incontri in diverse province italiane con gli anziani per spiegare la tecnica dell’abbraccio e altre tecniche che i ladri e i truffatori per lo più donne belle e avvenenti usano per mettere a segno le truffe.
Le tecniche più diffuse vanno oltre a quella dell’abbraccio per strada, dal finto tecnico che si presenta in casa per controllare il contatore dell’acqua,, della luce, del gas, al finto Vigile fino allo specchietto retrovisore rotto.
Il finto tecnico del gas si introduce in casa degli anziani soli fingendo che ci sia una fuga di gas e quindi la deve aggiustare. Il finto avvocato che chiede denaro per conto di un parente che ha avuto un incidente o problemi con la giustizia.
Il finto Carabiniere indossando a volte anche la divisa fa uscire di casa la vittima designata fingendo di dover fare dei controlli.
E poi abbiamo lo specchietto della macchina rotto. Il truffatore fa fermare la vittima designata,unna donna anziana al volante, e l’accusa di avergli danneggiato lo specchietto e chiede un risarcimento danni.
Cari anziani di Tirreno News, non aprite le porte di casa a nessuno.
Quando uscite di casa e siete soli lasciate a casa l’orologio e le catenine d’oro.
Prima di fare entrare sconosciuti in Casa controllate sempre la loro identità facendo una semplice telefonata agli enti incaricati che effettuano i controlli.
Non esitate di contattare il 188. E poi siete guardinghi quando camminate per le vie, non date confidenza agli sconosciuti.
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Tutti fuori! Continuano le pronunce del TdL a favore degli inquisiti in carcere.
Giovedì, 02 Agosto 2018 08:27 Pubblicato in CosenzaPM e GIP arrestano ed il TdL libera
Ormai è una successione, una serie, una catena di pronunce, per fortuna favorevoli, a chi ha subito restrizioni della libertà, in carcere od ai domiciliari, non importa, quale conseguenza di una inchiesta penale.
Lo abbiamo sempre detto, la carcerazione preventiva salvo i casi più gravi ci sembra una barbarie, un posizione di forza ingiustificata della Giustizia.
Ma ora le reiterate pronunce del TdL favorevoli agli inquisiti arrestati impone serie riflessioni.
Le ultime pronunce sono quelle relative alla maxinchiesta giudiziaria Comune accordo su un ritenuto cartello illegale che avrebbe presieduto, governato e truccato le gare d’appalto per lavori pubblici e pubbliche forniture presso l’ex Comune di Corigliano Calabro oggi fuso con Rossano nel nuovo Comune di Corigliano Rossano.
L’inchiesta è stata condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dal procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla.
Il Riesame, come riporta Il Blog di Corigliano, si sta via, via pronunciando in relazione alle singole misure cautelari adottate dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale castrovillarese Luca Colitta nella propria ordinanza, che lo scorso 12 luglio aveva mandato cinque persone in carcere e diciotto agli arresti domiciliari (sono cinquantacinque, complessivamente, gl’indagati)tra noti imprenditori attivi nel settore degli appalti, imprenditori edili, amministratori politici e funzionari comunali dell’attuale Città di Corigliano-Rossano.
Ieri, il Tribunale della libertà catanzarese ha depositato gli accoglimenti dei ricorsi che erano stati presentati e discussi da parte dei legali dell’ingegnere Giovanni Barone, di 57 anni e degl’imprenditori Emanuele e Raffaele Gradilone, di 39 e 41 anni, Mario e Domenico Vona, di 66 e 36 anni, i quali hanno ottenuto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare. Si tratta, rispettivamente, del direttore dei lavori d’un intervento di consolidamento idrogeologico e di quattro imprenditori che hanno realizzato alcuni dei lavori contestati. Tutt’e cinque tornano in libertà, dunque.
Così com’erano tornati in libertà, l’altro ieri, gl’imprenditori Lorenzo Domenico Cersosimo, di 37 anni e Salvatore Sandro Sprovieri, di 47, mentre ieri era toccato all’ingegnere funzionario comunale Franco Vercillo, di 56 anni.
Dal carcere erano invece stati assegnati ai domiciliari gl’imprenditori Damiano ed Antonio Perrone, rispettivamente di 62 e 33 anni, padre e figlio.
Ciò, ovviamente, soltanto per ciò che concerne i titoli di custodia cautelare in ragione dei pericoli di fuga, reiterazioni dei reati ed inquinamenti delle prove, evidentemente ritenuti insussistenti per i giudici della libertà che hanno scarcerato e liberato un nugolo d’indagati. Nel merito della maxinchiesta restano comunque tutti indagati appunto, ed è prevedibile che il procuratore Facciolla da qui a non molto ne chieda per tutti il rinvio a giudizio perché vengano mandati a processo.
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La provincia di Cz continua a pulire le strade provinciali. E Cosenza, invece….
Giovedì, 02 Agosto 2018 07:47 Pubblicato in CatanzaroContinuano le operazioni di bonifica delle strade di competenza dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro da rifiuti e discariche abusive.
Un’attività straordinaria attivata dalla Provincia guidata dal presidente Enzo Bruno, nell’ambito di un più ampio progetto di sensibilizzazione alla tutela dell’ambiente per diffondere la cultura del rispetto, della cura e della salvaguardia del territorio e del patrimonio naturalistico messo a repentaglio da incuria e inciviltà.
Dopo gli accurati interventi relativi al territorio di Squillace, Montauro, Borgia e la Strada provinciale 25 che collega Catanzaro alla Presila, l’attività di bonifica questa volta si è concentrata lungo le strade provinciali 13, 16 e 17 che attraversano il territorio del Comune di Catanzaro: si tratta di arterie che, infatti, collegano il Capoluogo a comuni limitrofi, come nel caso della Sp 13 che raggiunge Soveria Simeri, e ricongiungono i centri abitati verso la Strada Statale 106.
Nei giorni scorsi sono stati affidati i lavori di smaltimento di rifiuti solidi urbani nonché rifiuti ingombranti nelle aree di pertinenza provinciale, per un ammontare di 15.370 euro, alla ditta Sieco che sta procedendo alla rimozione dei cumuli di spazzatura concentrati in aree a ridosso delle arterie provinciali interessate.
“L’ambiente è un patrimonio sociale che può essere difeso al meglio prima di tutto con la partecipazione dei cittadini, diffondendo la cultura del rispetto della natura e del decoro urbano quale dovere civico – ha affermato il presidente Bruno -.
Le bellezze naturalistiche, il patrimonio storico e culturale del nostro territorio rappresentano una opportunità da cogliere e valorizzare: presentare come biglietto da visita ai turisti immagini indecorose di cumuli di rifiuti è un’offesa alla nostra dignità di calabresi perbene.
Non è stato facile reperire le risorse necessarie per procedere con questa ulteriore bonifica, visto le difficoltà che sono una costante di questi anni di amministrazione.
Ora invitiamo i cittadini a non vanificare gli sforzi, se da un lato deve essere incentivata la raccolta differenziata nei comuni di residenza, come primo passo per evitare lo scempio a cui siamo stati costretti ad assistere attraversando le strade provinciali, dall’altro lato siamo tutti chiamati ad alzare il livello di civiltà anche denunciando gli episodi di incuria che deturpano l’ambiente”.
E Cosenza?
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