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Redazione TirrenoNews

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Ecco dove finisce l’hashish prodotto in Calabria

Giovedì, 30 Agosto 2018 11:00 Pubblicato in Calabria

Catania. Arrestati due calabresi che trasportavano 10 chili di hashish su un'auto medica.

Gli arrestati sono Salvatore Ieraci 39 anni, e Mariagrazia Ambrogio, 34 anni, che sono stati fermati al casello autostradale di San Gregorio di Catania

La guardia di finanza di Catania ha sequestrato 10 kg di hashish e ha arrestato 2 corrieri che trasportavano la droga su un'auto medica della "Croce Gialla" di Marina di Gioiosa Ionica (RC).

Gli arrestati sono Salvatore Ieraci 39 anni, e Mariagrazia Ambrogio, 34 anni, che sono stati fermati al casello autostradale di San Gregorio di Catania.

 

I due soggetti, alla guida di un’auto medica con a bordo anche materiale sanitario, sin dalle prime domande di rito poste dai finanzieri, hanno palesato chiari segni di nervosismo.

I corrieri, fermati, sono stati condotti presso gli uffici del nucleo di polizia economico - finanziaria di Catania, dove è stata eseguita la perquisizione personale e del veicolo.

All’interno di un cartone bianco riposto nel bagagliaio dell’autovettura, sono stati rinvenuti 10 panetti, confezionati singolarmente con cellophane, risultati essere, dopo un’analisi speditiva, hashish per un peso complessivo di circa 10 kg.

La sostanza stupefacente sequestrata, destinata presumibilmente al mercato etneo, avrebbe fruttato, nella vendita al dettaglio, circa 100.000 euro.

Informata la Procura della Repubblica di Catania, la coppia è stata tratta in arresto e tradotta presso la casa circondariale di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Cetraro. Il sindaco Angelo Aita azzera la giunta .

Mercoledì, 29 Agosto 2018 21:37 Pubblicato in Alto Tirreno

“Prima la cittá

Ieri sera a seguito degli ultimi avvenimenti amministrativi, su mia richiesta si sono riunite le forze di maggioranza per una verifica politica, a termine della quale è emersa la volontà ferma e decisa,da parte dell'intera coalizione,

 

di proseguire l’esperienza amministrativa che sta portando ad importanti risultati come dimostrano i finanziamenti ottenuti e le opere in corso di realizzazione.

Unanime è stata la consapevolezza che si è aperta una stagione politica piena di incognite e pericoli, e che è un dovere del mondo politico trovare gli strumenti e le azioni per garantire la continuità di un processo di crescita della città.

Le forze di maggioranza, hanno condiviso la mia proposta di un azzeramento politico della Giunta per facilitare il dialogo con le forze che si richiamano al Centro sinistra e in modo particolare con il PD, al fine di costruire un processo comune idoneo ad affrontare insieme le sfide che pone l’ultima parte della consiliatura, nonché i prossimi appuntamenti elettorali tra cui quello regionale.

Le forze di maggioranza sono concordi nel ritenere che, l’obiettivo di proseguire con la massima efficienza l’azione amministrativa, passa da un serrato confronto e dal coinvolgimento di tutte quelle forze che si ispirano ai valori del riformismo e del centro sinistra che hanno sempre garantito la governabilità e la stabilità politica e che rappresentano un baluardo a difesa dei più deboli senza distinzione di razza e di appartenenza sociale.

Il Sindaco Angelo Aita

La Chiesa punta ad ospitare 250 mila migranti

Mercoledì, 29 Agosto 2018 21:11 Pubblicato in Mondo

Una notizia meravigliosa.

Una Chiesa vera e non virtuale.

Non parole, ma fatti.

Il piano della Chiesa per raddoppiare i posti per i migranti. In Italia e in Europa.

Ma la vera partita, se possibile ancora più difficile, si gioca nel cuore dell'Europa.

La Chiesa mira a estendere il modello dell'accoglienza diffusa anche nelle diocesi europee a più forte tradizione cattolica.

Dove, in base alle prime stime potrebbero essere creati per i migranti fino a 250 mila posti, tutti sovvenzionati con risorse ecclesiastiche.

E a prescindere dallo status: richiedenti asilo o migranti economici sarebbero accolti tutti, senza distinzione.

“Secondo quanto riporta il Messaggero nella sua edizione cartacea l'impegno cui pensa la Chiesa dopo essersi già fatta carico di cento migranti della nave Diciotti che saranno ospitati dalla Cei in una struttura a Rocca di Papa, alle porte di Roma è di raddoppiare l'accoglienza dei migranti nelle strutture diocesane, fino a 30-40 mila posti aggiuntivi.

Il progetto della Chiesa

Si apre dunque una nuova fase, in cui la Chiesa sarà impegnata a tutto campo nell'accoglienza, sia in Italia che in Europa.

L'obiettivo, ambizioso ma non irrealistico - si legge sul Messaggero -è quello di fare posto nel Vecchio Continente a 250 mila persone tra richiedenti asilo e migranti economici.

Un progetto ambizioso considerato che dall'Europa sarà difficile attendersi soluzioni concrete all'emergenza degli sbarchi. Sarà dunque compito del Vaticano presentare soluzioni all'Europa.

La frattura

A complicare ulteriormente la situazione sono i fedeli.

Secondo il Messaggero, sul tema dell'immigrazione si è aperta una faglia profonda tra i fedeli, sempre più intolleranti e diffidenti verso lo straniero, e il dettato del Vangelo che al contrario si fonda sull'amore per il prossimo.

I sondaggi assegnano a favore del pugno di ferro di Salvini sette cattolici su dieci.

Il problema dunque è come fare ad accogliere di più senza inimicarsi i fedeli.

Il piano per l'Italia

Saranno formati piccoli gruppi di persone per rendere più sostenibile l'impatto con la gente del luogo.

Saranno sistemate nelle diocesi che ancora non hanno risposto all'appello per l'accoglienza.

A oggi infatti nelle strutture ecclesiastiche risultano presenti circa 25 mila persone, ma sono soltanto in 136 diocesi su 220, ossia il 60%.

Si tratta di canoniche, seminari, associazioni, strutture ecclesiali, episcopi. La maggior parte fa capo al sistema dei Cas, i Centri prefettizi di accoglienza straordinaria, mentre un 16% è compreso nel sistema sprar gestito dal Viminale con i Comuni.

Si tratta di posti sovvenzionati dallo Stato - spiega il quotidiano romano -con i famosi 35 euro al giorno, in base al concetto di sussidiarietà dell'articolo 118 della Costituzione. Se si guarda alle persone interamente a carico dei fondi ecclesiali, siamo a quasi tremila migranti accolti dalle parrocchie - più o meno l'equivalente di quanti sono nello Sprar - e500 in famiglia. L'intento è coinvolgere le diocesi che ancora mancano all'appello per raddoppiare, o quasi, il numero di ospiti (sia in forma sussidiaria che con risorse autonome).

Laddove si lamentano carenze di risorse, si cercherà di provvedere con erogazioni compensative ad hoc, tratte dall'otto per mille, finanziamenti privati, offerte e risorse Caritas.

Un modello da esportare in Europa

Per ampliare l'integrazione, la chiesa confida anche sui corridoi umanitari ideati dalla Comunità Sant'Egidio (circa duemila profughi accolti in tre anni in accordo con lo Stato) e si punta a stanziare inoltre nuove risorse per il tutoraggio che finora ha assegnato a famiglie o singoli accolti in case della diocesi e di organizzazioni cattoliche 500 persone, tutte a carico della Chiesa.

Ma la vera partita, se possibile ancora più difficile, si gioca nel cuore dell'Europa. La Chiesa mira a estendere il modello dell'accoglienza diffusa anche nelle diocesi europee a più forte tradizione cattolica. Dove, in base alle prime stime potrebbero essere creati per i migranti fino a 250 mila posti, tutti sovvenzionati con risorse ecclesiastiche. E a prescindere dallo status: richiedenti asilo o migranti economici sarebbero accolti tutti, senza distinzione”.

Una grande Chiesa. Un grande Papa.

Ovviamente resta qualche problema.

Almeno tre.

Il primo è che cosa farà la Chiesa con gli altri milioni di profughi che sbarcheranno appena si saprà questa meravigliosa opportunità?

Il secondo è di sapere se la Chiesa offrirà un lavoro ai migranti economici o scaricherà il problema sugli Stati?

Il terzo è sapere se gli Stati europei saranno d’accordo.

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