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Redazione TirrenoNews

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I poliziotti l'avevano trovata nuda per strada, nel cuore della notte.

In un primo momento avevano pensato che volesse suicidarsi ma poi, una volta in caserma, la donna georgiana ha raccontato loro una terribile storia fatta di violenze e soprusi.

Era scappata di casa, così come si trovava per sfuggire alla violenza del fidanzato marocchino che, nella giornata di ieri, è stato rintracciato e denunciato.

Il fatto è accaduto nel corso della nottata tra domenica e lunedì in via delle Calabrie e lei si era lanciata dal balcone del primo piano.

La straniera è stata soccorsa e  trasportata in ospedale dove le sono state diagnosticate lesioni guaribili in cinque giorni per una ferita al capo.

I poliziotti hanno eseguito un sopralluogo nella sua abitazione e rintracciato alcune tracce di sangue nonché un utensile con cui la georgiana aveva riferito di essere stata minacciata dal marocchino, a cui sarebbe legata sentimentalmente.

Quest’ultimo, rintracciato ed identificato per T.M., marocchino, è stato accompagnato presso gli uffici della Questura dove, al termine degli accertamenti, è stato denunciato per le lesioni e violenza privata, avendole impedito di allontanarsi dall’appartamento chiudendo la porta dell’abitazione.

Dalla ricostruzione della dinamica della lite è emerso, infatti, che la georgiana aveva deciso di trascorrere una serata a casa del marocchino, ma tra i due è sorta una discussione protrattasi fino a tarda notte durante la quale la donna è stata colpita al capo dall’uomo.

Successivamente è riuscita a scappare calandosi giù dal balcone del primo piano, visto che la porta d’ingresso era chiusa a chiave.

Il marocchino è stato posto a disposizione del locale Ufficio Immigrazione ed al termine degli accertamenti è stato emesso nei suoi confronti il provvedimento di espulsione dal territorio nazionale” Il Mattino.

NdR: Vida mò !

L’Italia è ormai il paese degli stupri.

Ancora uno stupro in una località balneare, ancora una violenza sessuale a Rimini.

Una turista danese di 26 anni è stata violentata domenica all'alba, a Rimini, da un 37enne venditore ambulante di rose originario delBangladesh.

Nel giro di 24 ore, i carabinieri lo hanno individuato e arrestato.

È stata un'indagine lampo, quella che lunedì ha portato i Carabinieri sulle tracce del cittadino del Bangladesh, 37 anni, venditore ambulante di rose, (L. M. M.) già noto appunto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti anche specifici.

Lo straniero era stato già denunciato tre volte per violenza sessuale: due nei confronti di maggiorenni e una nei confronti di una minorenne.

Proprio questi fatti hanno spinto l'amministrazione comunale, oltre a esprimere «la propria totale solidarietà e vicinanza» alla vittima a chiedere come mai girasse «libero e indisturbato un cittadino straniero che a proprio carico pare avesse più di un precedente riguardo violenze verso le donne e perché, se così fosse, non era in carcere?»

Nel corso della notte, tra domenica e lunedì, ad ogni modo il 37enne è stato sottoposto a fermo, indiziato di delitto per il violenza sessuale sulla turista danese che, dopo aver passato la sera in giro per i locali in compagnia del fidanzato stava tornando in hotel. Era sola perché aveva appena litigato col ragazzo, un giovane connazionale. Stando alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, alle 5.30 di domenica scorsa l'uomo, in viale Regina Margherita, ha notato la donna camminare da sola e in sella ad una bici, dopo averle fatto qualche complimento, le si è avvicinato saltandole addosso e usandole violenza sessuale.

Alle urla della ragazza, il bengalese è scappato venendo però visto dal cliente di un bar della zona. La turista, in stato di choc, si rifugiava proprio in quel bar per chiedere aiuto.

Sul posto sono arrivati subito i Carabinieri. I militari, sebbene la giovane abbia rifiutato il ricovero medico, riservandosi di formalizzare in un secondo momento la denuncia, hanno avviato le indagini, acquisendo dalla vittima la prima descrizione dell'aggressore e raccogliendo la testimonianza di un cliente del bar.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani, si sono immediatamente focalizzate sul bengalese, che è solito frequentare la zona per vendere fiori finti.

Nel corso della notte di lunedì, gli agenti dell'Arma hanno rintracciato proprio in viale Regina Margherita l'uomo, riconosciuto senza ombra di dubbio dalla vittima.

Questa mattina il Gip del tribunale di Rimini, Lucio Ardigò, ha convalidato il suo arresto per violenza sessuale.

Da Ilmessaggero

Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Melito Porto Salvo hanno arrestato Domenico Caridi, 23enne di Condofuri, disoccupato, incensurato, accusato di detenzione e produzione di sostanza stupefacente.

 

 

 

 

In particolare, i militari dell’Arma, durante un controllo alla circolazione stradale in Via Orlando di Melito Porto Salvo, hanno notato sopraggiungere una Fiat Cinquecento il cui autista, alla vista dei militari, tentava maldestramente la fuga impattando però autonomamente su un vicino marciapiede a causa dell’intenso traffico veicolare presente.

Bloccato e sottoposto a perquisizione, sul sedile anteriore del veicolo veniva rinvenuta una busta in cellophane di colore nero, al cui interno, custodita in ulteriori sacchi del tipo “sotto vuoto”, era presente 1 kg di sostanza stupefacente tipo marijuana.

La successiva perquisizione domiciliare, consentiva anche il ritrovamento di due piante di cannabis indica, poste a dimora all’interno di vasi sul balcone che, al pari della rimanente sostanza stupefacente, veniva sottoposta a sequestro che successivamente sarà inviata al RIS di Messina per le analisi tossicologiche del caso.

L’Autorità Giudiziaria reggina, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto per l’arrestato gli arresti domiciliari presso la propria abitazione

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