
Redazione TirrenoNews
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Condannati a 22 anni di carcere i finanzieri infedeli. Ecco l’elenco completo.
Giovedì, 13 Febbraio 2014 14:21 Pubblicato in Reggio CalabriaInscenavano false verifiche fiscali, minacciando multe salate.
Tre militari della Guardia di finanza, tra il 2007 e il 2008, avrebbero intascato soldi da alcuni imprenditori della Locride.
Parliamo del comandante Vincenzo Insardà e due suoi sottoposti, i marescialli Giuseppe Crinò e Francesco Inzerillo.
Dovevano servire lo Stato ed invece sono stati gli indiscussi protagonisti di un giro di mazzette scoperto dai magistrati.
L’altro ieri notte, dopo undici ore di camera di consiglio, i giudici del tribunale di Locri hanno emesso la sentenza.
L’ex trio delle Fiamme gialle è stato condannato a complessivi 22 anni di reclusione: la pena più severa è stata inflitta all’imputato Vincenzo Insardà, 11 anni.
7 anni al maresciallo Giuseppe Crinò
4 anni e 4 mesi al maresciallo Francesco Inzerillo
Il PM Paolo Sirleo aveva chiesto mezzo secolo di carcere essendo stata provata in aula : «L’elevata capacità a delinquere dei pubblici ufficiali».
I finanzieri sono stati interdetti dai pubblici uffici, ma non andranno in carcere.
Tra gli altri condannato anche il carabiniere Emanuele Messina.
Ma ecco tutte le condanne comminate dal collegio giudicante presieduto dal presidente Amelia Monteleone.
Alessandro Andò 9 mesi, pena sospesa
Salvatore Barranca 2 anni, pena sospesa
Gerardo Bruzzese 8 mesi, pena sospesa
Antonino Caccamo assolto
Franco Chindamo assolto
Giorgio Cosimo Circosta 6 mesi, pena sospesa
Domenico Clemente assolto
Antonino Condello 6 mesi, pena sospesa
Antonino Condello classe '70 6 mesi, pena sospesa
Tommaso Condello 9 mesi, pena sospesa
Vincenzo Condello 1 anno, pena sospesa
Federica Crinò 6 mesi, pena sospesa
Giuseppe Crinò 7 anni
Marco Crinò 6 mesi, pena sospesa
Elena Crupi 9 mesi, pena sospesa
Petrono Carlo Roberto Michele Curcio assolto
Ettore Cutrì 8 mesi, pena sospesa
Bruno D'Agostino assolto
Valeria Donato 9 mesi, pena sospesa
Edoardo Faiello 6 mesi, pena sospesa
Giuseppe Falzone assolto
Giuseppe Figliomeni 9 mesi, pena sospesa
Giulia Fiorello 10 mesi, pena sospesa
Michele Frammartino assolto
Giorgio Franzè assolto
Susanna Furfaro 11 mesi, pena sospesa
Salvatore Genovese 8 mesi, pena sospesa
Bruno Pasquale Giulino assolto
Basilio Iero assolto
Vincenzo Insardà 11 anni e 4 mesi
Francesco Inzirillo 4 anni
Angela Lacosta 9 mesi, pena sospesa
Giuseppe Lacosta 6 mesi, pena sospesa
Michelangelo Lacosta assolto
Michele Lacosta 9 mesi, pena sospesa
Stefano Lacosta assolto
Francesco Lacosta assolto
Maria Antonia Lippolis 8 mesi, pena sospesa
Mario Mercuri assolto
Carmelo Mermolia assolto
Emanuele Messina 1 anno e 3 mesi, pena sospesa
Anastasio Palmanova assolto
Giuseppina Panetta 9 mesi, pena sospesa
Rosalbino Patella 6 mesi, pena sospesa
Nazarena Pepe 6 mesi, pena sospesa
Nicola Primerano 6 mesi, pena sospesa
Francesca Raso 6 mesi, pena sospesa
Aldo Reale 6 mesi, pena sospesa
Giancarlo Romeo 8 mesi, pena sospesa
Giuseppe Romeo 6 mesi, pena sospesa
Tiziana Scambia assolta
Rocco Scarfò 2 anni, pena sospesa
Giuseppe Sorghi 8 mesi, pena sospesa
Vincenzo Speranza assolto
Antonio Tallura 3 anni
Leonzio Tedesco 9 mesi, pena sospesa
Walter Tedesco 8 mesi, pena sospesa
Pasquale Valenzisi 11 mesi, pena sospesa
Domenica Zavaglia 9 mesi, pena sospesa
Vincenzo Zavaglia 9 mesi, pena sospesa
Chivasso (To): giovane amanteano si toglie la vita dopo un litigio con la fidanzata
Giovedì, 13 Febbraio 2014 14:18 Pubblicato in Campora San GiovanniAvvenuto nella tarda mattinata di martedì, nella frazione Castelrosso di Chivasso, in provincia di Torino.
Il ragazzo era sparito ormai da lunedì, così da convincere la convivente ad allertare i parenti di lui. La zia aveva dunque lanciato l'allarme, chiamando i carabinieri che si erano subito messi all'opera per rintracciare il giovane. Poi, la macabra scoperta: il corpo del 27enne è stato trovato impaccato ad un albero, in un boschetto poco distante dal cimitero della località.
Dio mio, non è trascorso nemmeno un mese da un altro evento similare e l’ombra della morte per suicidio con la sua terribile falce si spande ancora una volta nella frazione Campora San Giovanni di Amantea.
Ancora un giovane. Francesco Curcio.
17 anni il primo, 27 anni quest’ultimo.
Due ragazzi perbene , due figli di amici, di persone perbene, di famiglie perbene.
Due morti senza ragione, senza giustificazione, perché non può mai esistere una qualsivoglia giustificazione per fatti similari.
Forse la disperazione che ti avvolge e ti logora senza che una mano amica si poggi sulla tua spalla, senza che una voce amica ti suoni dolce nella mente, con il cuore ferito , strappato, da quelle che appaiono violenza inaccettabili della società, del mondo
Una ennesima morte senza ragione e senza colpe.
E ci sembra troppo poco quello che di questa vicenda hanno scritto sul web.
Una vicenda ridotta ad una causa scatenante quale un litigio con la fidanzata con cui il ragazzo conviveva.
Il giovane ragazzo camporese era sparito lunedì, così da convincere la convivente ad allertare i parenti di lui.
La zia aveva dunque lanciato l'allarme, chiamando i carabinieri che si erano subito messi all'opera per rintracciare il giovane.
Poi, la macabra scoperta: il corpo del 27enne è stato trovato impaccato ad un albero, in un boschetto poco distante dal cimitero della località.
E' avvenuto nella tarda mattinata di martedì, nella frazione Castelrosso di Chivasso, in provincia di Torino.
Si perché il giovane camporese era un emigrato
Nessuna parola potrà mai farlo ritornare tra noi.
Possiamo solo chiederci se questa maledetta Calabria non costringesse i propri figli ad emigrare succederebbero lo stesso questi drammi?
Se una famiglia fosse pronta a soccorrere le nostre debolezze succederebbero lo stesso questi drammi
Domande destinate a restare senza risposta, forse domande inutili
Per lui, per la sua famiglia, possiamo solo pregare.
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Gaetano Cortese un uomo, un semplice, un eroe quotidiano
Mercoledì, 12 Febbraio 2014 16:52 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiIn ogni tempo gli uomini hanno avuto bisogno di eroi.
Per millenni l'eroe è stato fondamentale nella vita quotidiana, rappresentando il cittadino non soltanto provvisto di tutte qualità ma la sua esaltazione
L’eroe, il diverso, quello capace di grandi atti di grandi gesti.
Oggi in questa società nella quale i valori etici, morali sembrano scomparsi, l’eroe è l’uomo che questi valori li conserva, li interpreta , li diffonde .
Tra i tanti o pochi, questo resta un grande dilemma, sicuramente Gaetano Cortese, un uomo semplice e nel contempo straordinario.
L’uomo che invoca l’eroismo quotidiano.
Per lui, amico indomito nella ricerca del bene comune, ci perviene una poesia che ci piace diffondere, perché lui la legga e sappia che molti lo vedono per quello che è: un eroe quotidiano.
Agli Eroi quotidiani
Piazze gremite di genti distratte,
erose da un gelido vento malvagio,
risa scomposte, castelli di carte,
occhi sbarrati all'oscuro presagio
di grette ragioni, che tingon d'atroce
la Vita ch'evolve nel suo girotondo,
ne oscuran l'essenza, urlando a gran voce
ch'è quasi arrivata la fine del mondo.
Poi brindisi al sangue, in antichi manieri,
tra burattinai dai volti di cera
per altre sostanze nei grevi forzieri
sottratte a chi ama, a chi prega e a chi spera
e orienta il suo incredulo cuore ferito
all'unica strada che porta al Signore
con tutti i Suoi nomi, siccome atterrito,
sorpreso nel buio dall'Adulatore.
Chi ha perso qualcosa e chi ne ha guadagnato?
È forse il danaro una merce preziosa
tra spiriti nobili oppure è anelato
dall'anime scevre d'essenza virtuosa?
Importa ben poco a chi osserva cosciente,
a chi aiuta con gioia e, donandosi, terge
davvero la Terra, la rende splendente
con semplici gesti, è l'Amore che emerge
così come l'Isca, rivolto in quel Cielo
che illumina il Mondo d'azzurro sì terso,
sia l'empio che il giusto, poi solleva il velo
di buio e sussurra, all'intero Universo:
«Il valore più alto per l'Uomo è la vita, ed esiste il domani
grazie agli Uomini umili e forti, ai miei piccoli Eroi quotidiani».
(Dedicata a Gaetano Cortese, un Eroe quotidiano)
Francesco Maiorano, 4 febbraio 2014
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