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5 parlamentari del M5S ad Amantea.

Domenica, 17 Agosto 2014 12:15 Pubblicato in Primo Piano

Ci siamo interrogati se gli Amanteani abbiano mai visto tutti insieme 5 parlamentari come occorso nei giorni scorsi.

Difficile una risposta certa ma abbiamo l’impressione che non sia mai successo.

Intanto questa presenza è passata sotto tono.

Quasi scuramente perché si è trattato di parlamentari del M5S, cioè di Parlamentari “normali” , o se volete “speciali”: scegliete voi.

Sono arrivati ad Amantea come tanti altri del M5S provenienti da gran parte della Calabria, cioè guidando la loro auto, senza autista personale e soprattutto senza scorte.

E già, normalmente quando arrivano i politici hanno l’auto blu!

Parliamo di

Laura Ferrara - Europarlamentare del M5S

Isabella Adinolfi - Europarlamentare del M5S

Nicola Morra - Senatore del M5S

Paolo Parentela - Deputato del M5S

Federica Dieni - Deputato del M5S

Ma insieme a loro anche altri cinquestellini .

Tra di loro Miriam Amato - Candidato Sindaco di Firenze per il M5S alle Amministrative 2014 ed oggi Consigliere Comunale sempre a Firenze, in vacanza in calabria e giunta ad Amantea con la sua bambina : politica e mamma.

Mauro Bianchi - Consigliere Comunale a Montepulciano (Prov. Siena)

E tantissimi altri cinquestellini provenienti da tutta la calabria e cinquestellini amanteani, anche se qualcuno di questi sembrava quasi voler essere trasparente, diafano, inavvertibile.

Sono venuti per fare corona a Francesca Menichino - Consigliere Comunale ad Amantea ed a Carlo Diana - Attivista Meetup "Amantea 5 Stelle".

Sono venuti ed hanno parlato dell’Europa, dell’Italia, della Calabria e soprattutto di Amantea

Sono venuti ed hanno confermato l’impegno del M5S a correggere questa attuale politica e questi attuali politici.

Sono venuti e sono andati via in silenzio, come cittadini politici pronti ad aiutare chiunque di loro si trovi in difficoltà ed abbia bisogno del loro sostegno.

E saranno qui dovesse essercene bisogno.

L’attenzione degli amanteani in questi giorni è stata attratta dall’articolo di Paolo Orofino dal titolo emblematico “ La Prefettura i occupa del caso vigili” e dal sottotitolo ancora più emblematico” Chiesti chiarimenti sull’inchiesta in corso da tempo al commissariato di Polizia”.

L’aggettivo “misterioso” ha tre accezioni.

La prima è che il cosiddetto “caso vigili” è fortemente datato per cui sembra quantomeno tardivo un interesse dal punto di vista amministrativo, se l’ interesse è amministrativo.

La seconda è che il commissariato, per quanto si legge, ha interessato della vicenda “Vigili” la DDA per cui l’intervento della Prefettura per fatti coperti dal segreto istruttorio sembra opinabile e dal risultato non produttivo

La terza è che, comunque, la notizia è “uscita” e questa “uscita” ha sicuramente un significato.

Ci si chiede infatti come mai la prefettura abbi questo interesse ed in particolare se sia autonomo od indotto.

Non siamo in grado di dare risposta alla domanda che abbiamo evidenziato e che ci è stata posta dai ns lettori quasi che prenda corpo un retro pensiero che parla dell’esercizio di controlli politici e non di ingerenze in materia penale.

In sostanza, sembra che S.E. il signor prefetto voglia capire cosa sia successo o stia succedendo ad Amantea e se come si legge nel solito acuto articolo di Orofino abbiano attendibilità, e quanta, le due notizie esposte e comunque da tempo circolanti nella cittadina l’una relativa alla ipotesi di infiltrazioni mafiose, l’altra relativa ai “tre politici attenzionati”.

Su chi siano si interroga tutta la città.

Sono della vecchia amministrazione? Sono amministratori attuali?

Impossibile rispondere con certezze.

Certo qualcun osa ed è preoccupato

Altri invece sono convinti che tutto finirà in una bolla di sapone!

Un tempo quando Amantea era “antica”, senza la “notte bianca” e gli altri spettacoli estivi, l’estate amanteana apriva con la festa di sant’Antonio, aveva il suo clou nella festa di san Rocco, e chiudeva con la festa di San Francesco a Campora San Giovanni.

E la festa di San Rocco era quella che riusciva ad unire l’intera città, tutti i quartieri.

Ricordo che c’era l’abitudine , in particolare per i fedeli che avevano ricevuto una qualche grazia, di andare a guardare il Santo “ jamu a guardari Santu Ruoccu”.

Si passava nella chiesa dei Cappuccini la intera giornata e si mangiava anche, in particolare perché i fedeli venivano dalle campagne e non avevano certo la possibilità di andare e tornare dalle proprie abitazioni.

Ma questa abitudine non era soltanto religiosa ma anche sociale perché diventava un incontro che permetteva di parlare di tutto.

Poi la processione ed, infine, a sera la festa.

Poi la Festa di san Rocco venne vietata dalla Curia

Ragioni lontane, paesane.

Oggi solo il tentativo di non far dimenticare il Santo e la sua festa

E’ questo il senso della presenza stamattina della banda Mario Aloe in giro per Via Vittorio Emanuele.

E dietro pochi fedeli in bici e tantissimi in auto.

Pardon. E dietro una unga fila di auto bloccate dalla occupazione della carreggiata

Una occasione per ricordare tempi ormai lontani

Nostalgia?

Può darsi.

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