
Redazione TirrenoNews
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Il M5S e la fogna di Nocera terinese.
Giovedì, 21 Agosto 2014 08:33 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaAnche il M5S di Amantea si interessa della rete fognaria consortile che da Belmonte Calabro porta i liquami a Nocera Terinese, uno dei più “bei regali” del commissario per la emergenza ambientale per la regione Calabria.
Lo fa con l’intervento della consigliera comunale di Amantea Francesca Menichino che interessa la competente Guardia Costiera e la stampa.
Ecco la nota :
Sulla base della segnalazione di alcuni cittadini si è avuta l’occasione di osservare nella zona di Nocera in prossimità di una pompa di sollevamento, molto probabilmente la n.12 , dei liquami che per aspetto ma soprattutto per il terribile cattivo odore sono identificabili come fognari.
Si tratta della tubatura proveniente dal Comune di Amantea che confluisce a Nocera.
Immediatamente ci siamo recati alla delegazione di spiaggia e abbiamo proceduto alla relativa segnalazione, ottenendo la massima collaborazione dal maresciallo Marrello.
La medesima segnalazione è stata protocollata in Comune con la richiesta della documentazione tecnica e contabile relativa.
Riteniamo che la materia della depurazione vada assolutamente approfondita, perché nella gestione amministrativa di un ente pubblico a tutte la materie legate alla tutela dell’ambiente va riconosciuta assoluta priorità.
E’ per questa ragione che chiediamo l’ accesso agli atti tecnici e contabili relativi alla depurazione e la convocazione di una commissione ad hoc con la partecipazione dell’assessore competente.
Ma al di là degli aspetti formali ciò che chiediamo è una precisa volontà da parte di chi gestisce la cosa pubblica di condividere la visione ambientalista propria del M5S e di dedicare all’ambiente non sterili proclami ma precise volontà politiche, impegno e risorse economiche.
Francesca Menichino
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Campus: CIFAmantea risponde a Gigi Adriano Pellegrini ed espone i suoi progetti
Mercoledì, 20 Agosto 2014 22:11 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiRiceviamo e pubblichiamo:
“Ciao a tutti sono e mi chiamo Carmela Franco gestisco un'associazione di promozione sociale denominata Centro Italiano Femminile comunale di Amantea quindi CIFAmantea, siamo tutte donne per le donne convinte che solo con l'impegno quotidiano di tutte le forze presenti sul territorio, insieme, si risolvono tutte le varie problematiche che un essere umano si trova a dover affrontare lungo il proprio percorso di vita, e condividiamo a pieno l'idea di Gigi, anche noi consideriamo il Campus come un'Agorà della Demos, utopia forse, ma nessuno ci può impedire di sognare e provare a migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini amanteani e non, la parità del godimento dei diritti umani e dei servizi che una società con alto senso di civiltà dovrebbe offrire, la partecipazione alla vita democratica di tutti i cittadini, sono fra i nostri scopi statutari.
Abbiamo presentato in data 17 dicembre 2013 e 30 maggio 2014, un progetto di segretariato sociale da sviluppare proprio presso il Campus Temesa ma ahinoi, c'è stato risposto con due missive quasi da copia incolla, cambiano le date dei protocolli e le firme dei due differenti sindaci, ai quali erano rivolte le richieste, che non c'è posto, l'Amministrazione Comunale, recente e attuale, ha altri programmi per quella struttura, uffici comunali, comando vigili e altro, e in più, vista la crisi economica non ci sono soldi anche se le leggi per svolgere tali tipi di servizi sono state finanziate sia dal Governo Centrale che dall'UE e tal soldi mancanti potrebbero benissimo arrivare ad Amantea su presentazione di progetti ai vari uffici di competenza, per via diretta o tramite la Regione Calabria, mah, i misteri della natura.
Se è possibile vorrei contattare Gigi chissà magari insieme potremo fare più rumore ed essere più incisivi affinchè il sogno possa realizzarsi, il mio cell. e dell'associazione è 3804764505, per cortesia potete farglielo avere, e pure la email, per contattarmi o mi fate avere i suoi contatti . I ns progetti sono visionabili sul ns sito, certo un pò scarno e statico ma anzi senza mezzi e strumenti lentamente stiamo cercando di emergere, per una eventuale curiosità li allego da qui .
Grazie e buon lavoro. Carmela Franco .
Progetto Temesa1
Al Signor Sindaco D.ssa M.Sabatino del Comune di Amantea (CS) Corso Umberto I
Oggetto: Richiesta uso locali per segretariato sociale.
Io sottoscritta Carmela Franco, nata a Cosenza il 24.10.68 e residente in Amantea alla Via Monte Rosa,21, rappresentante legale dell’Associazione di promozione sociale Centro Italiano Femminile sezione comunale di Amantea, d’ora in poi CIF Amantea, con sede in Amantea alla Via Monte Rosa,21,
VISTI:
- la Carta dei diritti fondamentali dell’uomo proclamata solennemente dall’Unione Europea il 7 dicembre 2000;
- il Decreto Legislativo 112/98 sul conferimento delle funzioni dello Stato alle Regioni ed altri Enti locali, in attuazione della Legge 59/97;
- l’Art. 3 della Costituzione Italiana che afferma: «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. »
- la Legge quadro 328/2000 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali che dispone e ne rimanda la competenza della programmazione e dell’organizzazione agli enti locali, i quali devono riconoscere e agevolare il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale stipulando patti, accordi o intese per la gestione dello stesso. Inoltre, prevede tra gli scopi la promozione della solidarietà sociale con la valorizzazione delle iniziative delle persone, dei nuclei familiari, delle forme di auto-aiuto e di reciprocità e della solidarietà organizzata.
- la Legge Regionale 23/2003 che, in attuazione della legge n. 328/2000, promuove la partecipazione attiva dei cittadini, delle Associazioni sociali e di tutela degli utenti per il raggiungimento dei fini Istituzionali, assume il confronto e la concertazione come metodo di relazione con i suddetti soggetti, e riconosce la centralità delle comunità locali, intese come sistema di relazioni tra le Istituzioni le persone, le famiglie, le Organizzazioni sociali, ognuno per le proprie competenze e responsabilità, migliorando così, la qualità della vita e delle relazioni tra le persone, riconosce e sostiene il ruolo peculiare delle famiglie nella formazione e nella cura della persona, nel benessere e nella coesione sociale. Al fine di ottimizzare la qualità e l’efficienza degli interventi coinvolge e responsabilizza le persone e le famiglie nell’ambito dell’organizzazione dei servizi, ne favorisce la pluralità dell’offerta, garantisce al cittadino la scelta, permettendo di sostituire una prestazione economica con un servizio;
- il Decreto Legislativo sulla privacy 196/03.
PREMESSO che
Il Comune di Amantea non è dotato di alcuna struttura o servizio specificatamente finalizzato all’ ascolto dei bisogni e all’accoglienza della domanda del cittadino singolo e del nucleo familiare e né volto a favorire il dialogo, il confronto, l’incontro e la socializzazione e, che, per contro, è fortemente sentita da tutta la Comunità amanteana e anche dal territorio limitrofo corrispondente al numero di Comuni del distretto socio-sanitario.
CONSIDERATO CHE
la complessità del vivere quotidiano moderno che condiziona pesantemente le famiglie, penalizzate da ritmi sempre più oppressivi, sia dall’assenza di reti familiari che di sostegni territoriali nonché del vecchio ma utile rapporto di buon vicinato.
PRESO ATTO CHE
nonostante i continui mutamenti sociali, la famiglia rimane comunque il nucleo primario educativo di socialità, di comunione, del relazionarsi con l’altro, un ambiente di vita in cui la persona può e deve sviluppare le sue capacità e potenzialità, consolidare l’autostima, apprendere che cosa vuol dire amare ed essere amati, in concreto essere una persona di sani principi morali, conscio della sua dignità personale e sociale.
RILEVATA
la consapevolezza dell’importanza della famiglia, e che, nonostante le rivoluzioni legislative-teoriche, le donne sono in pratica il perno intorno al quale ruota tutto il menagè familiare, con le relative responsabilità da svolgere e a cui fanno fronte da sole sia fisicamente che psicologicamente.
ASCOLTATE
le continue richieste pervenute allo sportello di segretariato sociale, presso la nostra sede CIF Amantea, sita in una strada di difficile individuazione, poco visibile e male strutturata, nonché inidonea per svolgere al meglio l’attività,
C H I E D O
alla S.V. la disponibilità in comodato d’uso gratuito, presso il Campus Temesa di, almeno, n°2 stanze, una per l’accoglienza, l’ascolto e la conservazione dei documenti privati, opportunatamente chiusa a chiave, attrezzata di una postazione PC, stampante e collegamento a Internet, l’altra per i laboratori e le attività meglio descritte in allegato, complete dei servizi igienici e utenze necessarie per un salubre e buon vivere civile, e un minimo di contributo economico per le spese necessarie al buon funzionamento del servizio.
Appurata l’esigenza e l’utilità della richiesta in oggetto, e certa della Sua sensibilità e di un Suo gentile sollecito riscontro a riguardo porgo distinti saluti.
Amantea lì__________________ La Presidente Carmela Franco
Progetto una tata fuori orario
Gent.ma Ass. Pari Opportunità Dott.ssa Monica Sabatino del Comune di Amantea
Oggetto: Progetto una tata fuori orario.
Informazioni sull’associazione CIF Amantea
Il Centro Italiano Femminile è un’associazione di donne, senza fini di lucro, costituita ai sensi degli artt.36 e ss. del codice civile. Opera in campo civile, sociale e culturale per contribuire alla costruzione di una democrazia solidale e di una convivenza fondata sul rispetto dei diritti umani e della dignità della persona secondo lo spirito e i principi cristiani, la Costituzione e le leggi italiane,, le norme del diritto comunitario e internazionale. Ispirandosi ai principi di sussidiarietà e solidarietà, elabora proposte e organizza attività e servizi, con particolare riguardo ad una politica della famiglia. Promuove azioni positive in favore delle donne nel quadro di una politica di pari opportunità. Istituisce e gestisce servizi sociali ed educativi tra cui:consultori familiari, centri per la famiglia, asili nido, scuole dell’infanzia, elementari, doposcuola, palestre, parchi gioco, ludoteche, attività ricreative, servizi a: persone in difficoltà, diversamente abili, anziani, donne e minori, centri antiviolenza,centri di formazione sociale, segretariati sociali e stipula convenzioni con istituzioni pubbliche e private.
Informazioni sull’iniziativa progettuale
La complessità del vivere quotidiano moderno condiziona pesantemente le famiglie penalizzate da ritmi sempre più oppressivi, dall’assenza di reti familiari e sostegni territoriali. Nonostante i continui mutamenti sociali la famiglia rimane il nucleo primario educativo di socialità, di comunione, del relazionarsi con l’altro, un ambiente di vita in cui la prole può e deve sviluppare le sue capacità e potenzialità, consolida l’autostima, apprende che cosa vuol dire amare ed essere amati, in concreto essere una persona di sani principi morali, conscio della sua dignità e prepararsi ad affrontare il suo unico e irripetibile destino, personale e sociale. La consapevolezza dell’importanza della famiglia, e nonostante le rivoluzioni legislative-teoriche, le donne sono in pratica il perno intorno al quale ruota tutto il menagè familiare e relative responsabilità, in particolare la gestione della cura dei figli,e le continue richieste pervenute allo sportello di segretariato sociale presso la sede della nostra associazione CIF Amantea, sono i motivi per cui noi ciffine intendiamo alleggerire il carico familiare, rafforzando i servizi di cura per la prole, con l’avvio di servizi integrativi socio-ludico- educativi e permettere alle donne di scegliere se partecipare al mercato del lavoro.
Descrizione progetto
I servizi integrativi socio educativi consentono alle famiglie di esercitare il diritto soggettivo a beneficiare delle prestazioni di cura, educazione e benessere sociale in favore dei minori da zero a trentasei mesi nel rispetto della loro identità individuale, culturale , religiosa e secondo quanto previsto dall’art.3 della Costituzione e dall’art.3 della legge regionale n°23/03 , in armonia con la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia del 20 novembre 1989, con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea del 7 dicembre 2000 e della normativa statale (art.16,18,19 legge quadro 328/2000, 285/97). Permettono di dare risposte unitarie condividendo regole e obiettivi comuni, di offrire servizi flessibili e differenziati tra loro ma congruenti ai bisogni in evoluzione dei bambini e delle loro famiglie. Riducono il rischio di emarginazione sociale a causa delle difficoltà economiche nonché disgregazione familiare poiché le donne sottoposte a stress psico-fisico per arrivare a fine mese non hanno la lucidità giusta per prendere decisioni ponderate e vivere serenamente. Rimuovono gli ostacoli che impediscono alle donne di assumere un impegno lavorativo che potrebbe migliorare loro la qualità della vita.
Modalità di organizzazione e gestione dei servizi
L’orario di apertura dei servizi è dalle 16,00 alle 21,00 salvo diverse esigenze riscontrabili nel corso dell’attività, di tutti i giorni compresi i festivi e i periodi estivi che sul nostro territorio sono di maggior movimento lavorativo essendo situato sulla costa , attraversato da un’importante e trafficata via di snodo per altre località ed è attrezzato con strutture per la ricettività e attività commerciali. Si organizzeranno interventi di sostegno al ruolo educativo della famiglia con:
- un punto di accoglienza e ascolto delle problematiche;
- un aiuto concreto sia tramite altre mamme di comprovate esperienze che con figure professionali specificate in appresso:
n°2 psicologhe;
n°2 assistenti sociali;
n°1 neuropsichiatra infantile;
n°4 educatrici professionali;
n°3 insegnanti;
n°1 sociologa;
n°1 ginecologa;
n°1 dietista;
- per il supporto alla funzione genitoriale nelle situazioni di difficoltà socio-economico-culturale della famiglia, che comportano povertà relazionale e possibili situazioni di disagio, disadattamento e devianza minorile, nonché causa di patologie poco visibili, quali la depressione latente, gli stati ansiosi, che di fatto compromettono la salute complessiva e le capacità di autogestione delle proprie risorse e possono abbassare le difese verso altre patologie, o peggio scivolare in situazioni di irreversibilità.
- e per un corso alla genitorialità per far scoprire al genitore le proprie qualità, risorse e capacità rafforzando la fiducia in se stessi , rafforzare il fatto che ognuno ha il potere di operare su se stesso un cambiamento costruttivo, sviluppare competenze comunicative efficaci per il superamento dei conflitti familiari, facilitando così la comunicazione all’interno della famiglia e migliorando le relazioni intrafamiliari, che avranno ripercussioni positive in tutto l’ambito extra familiare .
n°1 cuoca;
- per la preparazione della cena e varie pappe in diversi orari in base alle esigenze dei piccoli.
n°1 infermiera professionale;
- per ogni eventualità.
n°4 ausiliarie;
- per la pulizia dei locali.
n°1 coordinatrice come punto di riferimento e per una buona qualità della gestione del servizio.
Beneficiari
Sarà data priorità alle famiglie monoparentali (ragazze-madri, separazioni, vedovanze), donne disoccupate perché hanno dovuto licenziarsi e/o impedite a trovare lavoro per la mancanza di tranquillità a cui lasciare i figli, a seguire poi anche donne con partner ma che non lavora.
LUOGO: Presso asilo comunale di Amantea in Via Dogana,2.
Finalità e risultati attesi
La relegazione di una donna nella solitudine, sia essa materiale o morale, dinanzi all’impegno della maternità costituisce una violazione radicale della dignità umana della donna medesima e della sua prole, e nel contempo rappresenta il fallimento dei vincoli solidaristici fondamentali per la convivenza civile, e per ovviare a tutto ciò che la nostra prima finalità sarà attivare un collegamento tra tutte le persone partecipanti, creare un’intesa solidale e permanente fra genitori, insegnanti, operatori sociali, associazioni, istituzioni, favorire lo scambio di esperienze e la crescita delle competenze in modo collaborativo, responsabilizzare più attori sociali possibili, per una società attenta ai bisogni della famiglia.
Offrire alle donne la possibilità di rendersi economicamente autonome. Prevenire l’ansia per un futuro incerto.
Evitare l’isolamento sociale delle persona e della famiglia. Aumentare il movimento economico dovuto al maggior possesso di denaro. Promuovere la famiglia come soggetto sociale di primario interesse pubblico in termini di valorizzazione, per la rilevanza delle funzioni sociali che essa svolge, in particolare ai fini della umanizzazione delle persone, equità fra le generazioni e di coesione sociale Il Presidente Carmela Franco
Progetto sull’autostima
Quando si parla di autostima, ci si riferisce all'opinione che noi abbiamo di noi stessi, come ci valutiamo, come ci giudichiamo, quanto stiamo bene ed in armonia. Una bassa autostima incide profondamente sul modo che abbiamo di vivere le relazioni con noi stessi per primo, ma anche con le altre persone e su come ci poniamo nei loro confronti, incide su come reagiamo quando le cose non vanno come avevamo previsto, sul raggiungimento dei nostri obiettivi.
Una bassa autostima può essere accompagnata o provocare insicurezza, paura del giudizio degli altri, timidezza, difficoltà nel controllare le emozioni, difficoltà a parlare in pubblico, ansia.
L’autostima è fondamentale per ottenere il meglio dalla vita. Poiché il proprio livello di autostima nasce da un confronto fra sé e il mondo circostante, se il confronto è errato, errate sono le conclusioni.
L´autostima è un insieme di atteggiamenti che una persona ha verso se stessa e verso gli altri. Tale atteggiamento prevede l´accettazione delle proprie risorse/competenze e dei propri limiti, la capacità di gestire e utilizzare le regole sociali in modo flessibile, il riconoscimento dei propri diritti e la capacità di agire assertivamente, sapendo gestire in modo appropriato le critiche.
Una buona stima di sé, permette alla persona che la sperimenta, di sentirsi fiduciosa delle proprie competenze, capace di prendersi cura di sé e degli altri senza prevaricazioni e senza imporre la propria personalità.
Il breve ciclo di incontri ha come scopo generale quello di fornire indicazioni utili per la costruzione o il rafforzamento dell’autostima. Gli spunti di riflessione e le di griglie di riferimento forniti inizialmente dal conduttore consentiranno di esaminare/valutare se stessi in maniera più ampia, più obiettiva e costruttiva e dunque di iniziare a mettere i primi mattoni dell’autostima.
Successivamente, a turno, chi vorrà, potrà parlare del proprio bisogno o della propria difficoltà in relazione al tema e il conduttore lo agevolerà in un lavoro di elaborazione/comprensione della problematica, al fine di dare avvio al processo di cambiamento.
La modalità di lavoro si avvale prevalentemente di tecniche psicologiche e consiste in un lavoro individuale in gruppo, nel senso che ciascuno a turno lavora con il conduttore, mentre gli altri ascoltano in silenzio. Inoltre sono previste attività dedicate al rilassamento psico – fisico con il training autogeno.
Questi, alla fine del lavoro individuale, possono intervenire per offrire – secondo specifiche modalità di comunicazione – confronto, feed-back e risonanze personali, dalle quali può prendere spunto un nuovo lavoro. La stessa modalità di comunicazione in gruppo è efficace per esprimere liberamente se stessi e distinguere sé dall’altro e dunque è di per sé funzionale al rafforzamento o alla costruzione dell’autostima. Verranno presi in considerazione i vari ambiti della vita: personale, relazionale, fisico, professionale e culturale, spirituale ed esistenziale.
Il metodo particolare con cui verranno esplorati porterà le persone a conoscere (o riconoscere) le proprie qualità, il proprio valore personale e la propria amabilità.
Obiettivi generali
Riconoscere il proprio valore personale, il miglioramento della stima di sé con l´acquisizione della capacità di mostrare, attraverso un atteggiamento assertivo, una coerenza tra pensiero, emozione e comportamento.
Destinatari:
Il corso è rivolto a coloro i quali siano motivati ad una esperienza di gruppo, come risorsa che facilita l´acquisizione della consapevolezza dei blocchi e limiti psicologici, che inficiano la realizzazione di sé e l´equilibrio psicologico.
Obiettivi specifici
- Acquisire maggior consapevolezza delle personali problematiche relative all’Autostima con particolare riferimento alle implicazioni nelle relazioni affettive.
- Sviluppare la consapevolezza personale e il contatto con le proprie emozioni, sensazioni e desideri.
- Avviare o proseguire il processo di individuazione personale e di distinzione fra i propri bisogni e percezioni e quelli degli altri.
- Porre le basi per creare o consolidare relazioni affettive serene e soddisfacenti.
Destinatari:
Il Gruppo è rivolto a coloro che:
- ritengono di non conoscere se stessi e i propri bisogni affettivo/relazionali;
- osservano nei loro rapporti affettivi il ripetersi di dinamiche disfunzionali;
- alla fine di una relazione sentono di essere senza quel supporto interno che consente di non sentirsi annientati in seguito alla perdita del partner;
- hanno difficoltà a distinguere se stessi dal proprio partner e dunque a riconoscere le tre componenti della coppia (Io, Tu, Noi);
- coloro che vogliono rafforzare la propria autostima e vincere le paure
Il progetto vi permetterà di :
notare aspetti positivi di voi stessi
- migliorare l’idea e l’immagine che avete di voi stessi
- sentirvi più sicuri e più forti
- scoprire il vostro potenziale
- piacervi decisamente di più
- stare meglio con voi stessi e, quindi, con gli altri
- volervi più bene
- accettarvi di più
- desiderare di amarvi di più
Descrizione della Attività
Il progetto si svolgerà in 2 fasi:
Prima Fase: Presentazione del Progetto e Informazione/Formazione delle persone coinvolte
La prima fase prevede un incontro della durata di due ore in cui saranno esplicitati gli obiettivi e le finalità del progetto al fine di incrementare le loro conoscenze sull’autostima. È previsto, previo autorizzazione dei dati personali, la somministrazione di un questionario per valutare l’autostima
Seconda Fase: Attività di gruppo rivolte a favorire la motivazione al cambiamento e al pensiero positivo
Questa seconda fase assume un carattere formativo esperenziale con un coinvolgimento diretto delle persone coinvolte Sono previsti 4 incontri di due ore ciascuno a cadenza settimanale in cui i partecipanti saranno divisi in gruppi per trattare i temi chiave del progetto di intervento. Il tutto attraverso l’utilizzo di varie tecniche quali brainstorming, focus group, circle time, roleplaying con l’obiettivo di incrementare l’autoefficacia, l’autostima e le strategie di coping. L’ultimo incontro sarà caratterizzato anche dalla valutazione finale attraverso la somministrazione di un questionario per verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Personale Coinvolto:
La trattazione dei temi che verranno affrontati richiederà un approccio multidisciplinare che prevede l’intervento di diverse figure professionali individuate a livello locale.
1 psicologa
1 istruttore di difesa personale
1 operatrice
Inizio: da concordare successivamente
Spazi: Le attività previste necessitano della disponibilità di un’aula spaziosa, dotata di sedie comode.
Strumenti: per le attività di cui sopra sarebbero necessari dei pennarelli di colore diverso, materiale di cancelleria e una lavagna.
Valutazione
La valutazione del progetto di intervento prevede una valutazione ex ante attraverso l’utilizzo di un questionario sulla percezione che le persone hanno in merito al problema trattato attraverso la prima fase delle attività.
Una valutazione in itinere attraverso osservazioni ed incontri tra gli esperti sull’andamento del progetto e una valutazione post ante attraverso la somministrazione di questionari per valutare il grado di gradimento efficacia e aumento dell’autostima. In una fase successiva, a distanza di 3 mesi è previsto un follow up per verificare l’efficacia del trattamento.
Diffusione dei risultati
I risultati del progetto saranno comunicati alla popolazione target e alle istituzioni locali attraverso un incontro da concordare successivamente e attraverso la pubblicazione sul sito internet del Centro Promotrice dell’iniziativa.
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La Guardia Costiera soccorre di Notte un gommone alla deriva con 7 persone a bordo
Mercoledì, 20 Agosto 2014 17:12 Pubblicato in Vibo ValentiaRiceviamo e pubblichiamo:
Capo vaticano “E’ stato uno dei figli dei sette diportisti, quattro uomini e tre donne, che non vedendo rientrare il gommone nel porto di Vibo come da programma, ha pensato bene di allertare tramite il numero di emergenza in mare 1530 la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo, che ha subito attivato il dispositivo di Soccorso in mare.
Acquisite le prime informazioni dal segnalante, tra cui i numeri di telefono di due persone che si trovavano a bordo e presi contatti con gli stessi, ci si è resi subito conto della gravità della situazione in cui si trovavano i diportisti, che, stante il calare della notte e il peggioramento delle condizioni meteo marine, non riuscivano a governare il battello pneumatico di sette metri a motore e, cosa più grave, non riuscivano a fornire elementi certi sulla posizione, bensì notizie frammentate e non chiare per il forte vento e le ripetute perdite di linea cellulare.
Immediata l’uscita della Motovedetta di Soccorso CP 808 che sotto il coordinamento della Sala Operativa sede di Unità Costiera di Guardia della Capitaneria di Porto di Vibo, assumeva rotta diretta per giungere a un miglio al traverso nord del faro di Capo Vaticano, in cui era stato stimato il punto di inizio ricerche, grazie alla localizzazione telefonica fornita dalla Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
Allertate anche le sale operative del Centro Secondario di Soccorso della Direzione Marittima di Reggio Calabria, che disponeva l’invio in area della Motovedetta SAR 827 della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro per collaborare alle attività di ricerca.
Dopo circa 45’ dall’uscita dal porto di Vibo, la Motovedetta CP 808 giungeva nelle acque di Capo Vaticano e intercettava al radar il gommone alla deriva, al quale la Sala Operativa di Vibo, richiedeva telefonicamente di sparare due razzi rossi a paracadute per essere meglio individuati. Dopo pochi minuti l’Unità di Soccorso si affiancava al gommone e sullo stesso saliva uno dei guardacoste della Motovedetta abilitato al primo soccorso, per sincerarsi delle condizioni di tre dei sette diportisti che stavano male a causa del moto ondoso, prestando loro le prime assistenze. Nei pressi dell’Unità in difficoltà giungeva successivamente, con altra unità, il noleggiatore del battello, che salito a bordo, scortato dalla Motovedetta della Guardia Costiera e da un’altra Unità della Guardia di Finanza, quest’ultima avvicinatasi vedendo i razzi rossi, giungeva nel porto di Tropea, ove ad attenderli vi era anche un’autoambulanza del nosocomio di Tropea e una pattuglia dell’Ufficio della locale Guardia Costiera, che hanno collaborato all’assistenza delle sette persone una volta sbarcati dall’unità. Per due di essi si è dovuto procedere con il trasporto presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Tropea, ove sono state praticate le necessarie cure del caso.
Si è conclusa bene, spiega il Capo Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo – T.V. (CP) Antonello RAGADALE – presente durante le varie fasi del soccorso in Sala Operativa per il coordinamento delle attività di ricerca, una giornata che poteva avere risvolti spiacevoli qualora non si fosse dato subito l’allarme al 1530. Fondamentale - si legge nella nota – avere a bordo un telefonino cellulare, grazie al quale i coordinatori del soccorso, richiedendo quante più informazioni ai diportisti persisi, cercandoli, nel contempo di rassicurare, sono riusciti a circoscrivere il Datum di partenza per la ricerca dell’unità in difficoltà. Ottima la sinergia tra la Sala Operativa del 118, che ha subito inviato un’ambulanza nel porto di Tropea e la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo.
Un consiglio che viene dato dalla Guardia Costiera è quello di intraprendere le navigazioni sempre dopo aver verificato le condizioni del meteo e l’evolversi dello stesso nelle ore che si vuole stare in mare, anche chiamando telefonicamente il 1530, che veicolerà le informazioni sulle sale operative competenti per territorio.”
I complimenti di Tirrenonews alla Guardia Costiera , al Capo Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo – T.V. (CP) Antonello RAGADALE ed ai suoi uomini.
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