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Redazione TirrenoNews

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Cotronei (Kr) – Furto di legna nel Parco nazionale della Sila

Mercoledì, 08 Ottobre 2014 19:50 Pubblicato in Crotone

Due uomini di Petilia Policastro (KR) sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per taglio e furto di piante nel comune di Cotronei (Kr).

Il furto è avvenuto in località “Cicerata”, all’interno del Demanio dello Stato, ricadente prevalentemente nella zona “1” del Parco nazionale della Sila, area questa sottoposta a particolare regime di tutela dalla normativa statale e comunitaria.

Gli agenti del Comando Stazione Forestale di Cotronei, durante un normale controllo del territorio, hanno notato tracce di pneumatici di un mezzo fuoristrada su una strada sterrata che si addentravano nel bosco.

Seguendole, sono giunti nei pressi di un ricovero per animali e di una baracca, in uso ad uno dei denunciati, dove hanno notato la presenza di una catasta di legna di specie quercine verde da poco tagliata.

Da qui si udiva il rumore di una motosega proveniente da una zona poco distante che ha destato particolare sospetto al personale forestale il quale a seguito di un controllo della zona ha sorpreso i due uomini intenti ad abbattere gli alberi, a sezionarli e a caricare i pezzi di tronco su un mezzo fuoristrada munito di cassone.

Dopo una breve osservazione, gli agenti intervenivano, interrompendo così l’azione criminosa in atto e sottoponendo a sequestro penale tutto il materiale legnoso, la motosega ed il veicolo.

Dai rilievi di rito eseguiti subito dopo, si è accertato che erano state tagliate in tutto 50 piante di Cerro radicate su un’area di circa 5000 metri quadri.

Oltre al furto aggravato e al danneggiamento, ai due venivano contestati anche il deturpamento di bellezze naturali e la violazione delle leggi sulle aree protette e sul paesaggio.

Nei loro confronti, inoltre, venivano elevati due verbali amministrativi da € 1.000 circa.

Ieri un gruppo di loro sono stati ricevuti dl Sindaco che in merito ha sentito la Prefettura

Si attende eventuale comunicato stampa.

Stando alle attuali prime informazioni avute un gruppo di migranti hanno espresso al sindaco i loro problemi.

E stamattina è iniziata la protesta.

Tra le prime in Calabria.

Le ragioni della protesta sono diverse

Tutte espresse nei cartelli esposti davanti all’ex albergo.

Il primo in italiano con scritto : Non ci trattano bene.

A seguire in inglese con scritto : No good food. ( mangiare non buono) No medical care( cure mediche carenti)

Un terzo in italiano con scritto : Non ci da mangiare. Non abbiamo soldi.

Un quarto ancora in italiano con scritto : Abbiamo bisogno di aiuto

Il quarto in inglese molto completo con scritto: We arrived i Italy july 14( siamo arrivati in Italia il 14 luglio), come a dire “sono quasi 3 mesi!”

E poi di seguito sempre sullo stesso ultimo cartello :No pocket money. No italian class. No medical care. No clotas. No document.

Ci sono tutte le ragioni

  1. Il mangiare non è buono. I profughi mangiano quanto servito da una cooperativa lametina che porta giornalmente i 3 pasti.

2) Mancano le cure mediche. In via breve ci hanno parlato di mancanza di medicine.

3)Non ci sono stati riconosciuti gli stessi diritti degli italiani.

4)Non abbiamo documenti.

5)Non abbiamo soldi. Si riferiscono al pocket money una mini diaria di 2,50 euro per le spese minime di una persona.

Oltre queste cose scritte a voce nel linguaggio dei mimi ci dicono che vogliono un lavoro, un lavoro per essere indipendenti, per avere un futuro, per avere speranza, magari per mandare qualche euro alle famiglie in Africa, quel lavoro per il quale molto di loro sono scappati dalle loro patrie, lontani dalle loro famiglie.

Qualcuno invece vuole i documenti per tentare di andare via da Amantea, magari per raggiungere parenti od amici nel nord Italia o nel resto dell’Europa, magari per tentare di trovare un lavoro in una regione dove la disoccupazione non è come in Calabria.

Alcuni di loro sono andati via , altri sono lontani dall’ingresso della struttura, qualcuno è sui balconi.

Qualcuno ha fame e tenta di accendere un fornellino in camera ma scatta lo stotz e tutti restano senza luce. Non hanno mangiato a mezzogiorno ed il cibo è pronto per essere distribuito. Anche quello della sera.

Ma i migranti che presidiano l’ingresso impediscono l’ingresso degli operatori sociali con il cibo.

Ed impediscono perfino l’ingresso degli operatori per ridare l’energia elettrica

Tra i migranti che protestano la stampa( noi, Webiamo, Ernesto pastore della Gazzetta del sud) Francesca Menichino ed altri del M5S, un rappresentante dell’Associazione Culturale Multietnica La Kasbah onlus di Cosenza, una del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali della Università della Calabria.

Passa un importante amministratore comunale ma non si ferma.

Poi arriva la importante notizia che i profughi vogliono denunciare la associazione “Gli Zingari” alla locale Procura della repubblica per inadempimento contrattuale.

Intorno solidarietà verbale dei pochi che si avvicinano e si informano di cosa stia succedendo e qualche riflessione del tipo “ Ma perché non gli danno subito i documenti?”

Qualcun altro invece esprime preoccupazione “ Ma lo sapete che in Libia ci sono un milione di profughi che aspettano di venire in Italia?” ed altre ancora.

Rifiuti, tempi duri per i Comuni che non pagano la Regione

Mercoledì, 08 Ottobre 2014 12:46 Pubblicato in Catanzaro

La giunta regionale ha approvato il prelievo forzoso.

 

Prima di andare via la Giunta regionale ha deciso di dire basta.

Basta ai comuni che impiegano le entrate delle tariffe RSU, oggi TARI, per altre esigenze e non pagano quanto dovuto alla regione.

Basta ai ragionieri ed ai sindaci furbi.

Il sistema è semplicissimo.

Tutti i Comuni con almeno due scadenze di pagamento non rispettate verranno inseriti nell’elenco dei morosi.

L’elenco sarà aggiornato ogni tre mesi.

Il provvedimento di approvazione sarà notificato a tutti i dipartimenti e ai comuni interessati.

E tutte le strutture regionali, prima di liquidare le eventuali somme dovute al Comune, dovranno verificare se esso è inserito nell’elenco delle amministrazioni comunali morose.

Nessuna somma quindi sarà erogata dalla regione se in comune è inadempiente verso la regione stessa.

Un po’ come l’uovo di colombo.

Ma ci voleva tanto?

Ed ancora perché la Corte dei Conti non controlla i debiti dei comuni e non contesta le responsabilità delle omissioni nei pagamenti.

Sembra un dialogo tra sordi.

Intanto i calabresi pagano tasse indicibilmente alte.

Intanto i rifiuti restano per strada.

Pasto per topi, cani ed altri vettori di infezione .

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