Si vede che Amantea è una cittadina piccola, o, quantomeno, facilmente percorribile da parte dei candidati alle prossime elezioni.
La prova, tangibile, nel fatto che la attesa guerra dei manifesti in realtà non è avvenuta.
Sembra, infatti, che i candidati elettorali non abbiano dato ai manifesti elettorali tanta attenzione.
Si gli spazi elettorali sono pieni di manifesti e chi ha più soldi ne ha affisso di più di altri.
Qualcuno nemmeno uno.
Qualcuno pochi e quasi correttamente.
Qualcuno molti.
Magari solo per il piacere di vedersi o di farsi vedere.
Ma non più di tanto.
Insomma una finta guerra.
Non siamo riusciti a vedere manifesti con i programmi elettorali.
Né manifesti con gli elenchi dei candidati per ogni lista
Salvo ovviamente quelli fatti affiggere dal comune.
Vi mostriamo qualcuno dei manifesti affissi per le vie della città, ma solo per memoria di queste elezioni.
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Mancano ancora 18 giorni alla D-Day elettorale ed è cominciata la guerra dei manifesti elettorali.
Al punto che un amanteano ha denunciato alla società dei servizi di Affissione e Pubblicità, ai Carabinieri, al Comando Vigili Urbani, all’ufficio elettorale del comune di Amantea ed al sindaco di Amantea la vicenda occorsagli, allegando una serie di fotografie documentali.
Praticamente i manifesti elettorali sono stati affissi sugli spazi riservati alle ordinarie affissioni.
Il risultato è che sono stati coperti o manifesti di Acqua e Sapone e della Associazione Croce Blu di Amantea che avevano regolarmente pagato le tasse pubblicitarie con bollette n 42 e n 43 del 3 novembre e per un periodo di 10 giorni.
Persi i manifesti, perso l’effetto pubblicitario, persi ,addirittura, soldi .
Una condizione inaccettabile
I manifesti pubblicitari sono stati coperti da alcuni manifesti elettorali del candidato del PD Marco Ambrogio e soprattutto da quelli del Presidente Mario Oliverio.
Nessuna responsabilità personale per i due, ma sicuramente una responsabilità oggettiva.
Gli affissori dovrebbero essere più consapevoli che non è tanto la sanzione comminabile a carico di chi utilizza gli spazi diversi dalla affissione elettorale, quanto la possibilità di reazioni umane ben comprensibili da parte degli elettori contro chi li danneggia coprendo i manifesti ordinari che hanno pagato come stampa, come affissione e come tasse
Ne tengano conto i candidati
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