
Redazione TirrenoNews
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Era giugno 1916, esattamente 100 anni fa, quando in Italia venne imposta per la prima volta l’ora legale.
Prima dell’Italia l’ora legale era stata attuata in Inghilterra con una decisione unanime nella camera dei Comuni che diede vita per la prima volta all’orario estivo, chiamato successivamente ora legale. L’applicazione di questa legge, portò un notevole risparmio alla Gran Bretagna.
L’Italia la copiò.
Eravamo nel pieno della prima guerra mondiale
Primo propugnatore dell’ora legale fu nientemeno che Benjamin Franklin, il quale voleva che le persone fossero più mattiniere, risparmiando così sulla spesa delle candele.
Per far adottare la sua proposta suggerì anche la imposizione di una tassa sulle candele o sulle persiane.
Diverse sono le posizioni degli stati europei
Per esempio la Francia e la Spagna, che avendo già un’ora solare non appartenente al loro reale posizionamento geografico e risentono maggiormente dell’ulteriore spostamento di orario durante il periodo estivo, hanno diverse volte messo in atto una protesta a causa dell’utilizzo dell’orario estivo.
Grazie alla possibilità di godere della luce solare per più ore rispetto al periodo invernale i vantaggi dell’orario estivo, sono principalmente studiati per permettere allo stato di risparmiare energia elettrica durante il periodo estivo.
In America, viene utilizzato per quasi tutti i loro paesi il cambio da ora solare a ora legale.
Questo passaggio invece non viene utilizzata nella maggior parte dei paesi africani e dei paesi asiatici(La Cina oltre a non utilizzare l’orario estivo, ha anche un unico fuso orario!).
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Cosenza: Abusi sessuali su minore, il PM Giordano: “abbiamo le immagini”
Sabato, 29 Ottobre 2016 12:38 Pubblicato in PaolaUn uomo di 42 anni, residente in un centro del Cosentino, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver abusato di una ragazzina di 14 anni.
I fatti sarebbero avvenuti qualche settimana fa.
La ragazzina non era andata a scuola ed era stata adescata dall’uomo, sposato e con figli, che è anche un suo vicino di casa.
Il procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, ha praticamente confermato i fatti sottolineando: “Abbiamo leimmagini delle telecamere di sorveglianza di un bar, dove l’uomo ha portato la ragazza.
Poi l’ha anche condotta in una località montana della zona – ha detto ancora il procuratore – dove l’avrebbe palpeggiata abusando di lei”.
Dalle prime risultanze comunque, pare che il 42enne non abbia consumato con la 14enne, un atto sessuale completo.
La cosa sarebbe stata confermata anche dalla giovane ai genitori, che sono separati, e che si erano, alla scomparsa della ragazza, messi in contatto con i carabinieri.
La giovane, uscita di mattina, e' infatti tornata a casa solo la sera, mettendo in forte apprensione i genitori.
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Rimborsopoli Calabria. A processo 26 tra politici e burocrati. TUTTI I NOMI.
Sabato, 29 Ottobre 2016 08:00 Pubblicato in Reggio CalabriaParliamo del processo "Erga Omnes", condotto dalla Procura di Reggio Calabria contro lo scandalo dei rimborsi elettorali. Un'inchiesta che mostrerà l'uso allegro dei fondi pubblici da parte della politica locale.
I consiglieri regionali della Calabria avrebbero distratto o, comunque, utilizzato per finalità non consone alla normativa vigente, migliaia e migliaia di euro derivanti dai rimborsi elettorali.
Ora sono in 26 a rischiare il processo. Andrebbero a "fare compagnia" a Luigi Fedele e Nino De Gaetano, ex assessori regionali già a giudizio nel processo
Fedele e De Gaetano, in passato spediti agli arresti domiciliari (De Gaetano da assessore esterno ai Trasporti della Giunta Regionale di centrosinistra) sono già in dibattimento e per loro la Regione di Mario Oliverio ha scelto in maniera ignobile di non costituirsi parte civile per rivalersi su cui avrebbe dissipato migliaia di euro.
Ora, però, i pm Gaetano Paci, Matteo Centini e Francesco Ponzetta hanno chiesto il rinvio a giudizio per altri 26, tra consiglieri regionali, ex consiglieri, collaboratori e portaborse vari.
La procura di Reggio Calabria chiede il processo per tutti i 26 soggetti, politici o collaboratori, accusati di falso e peculato, reati operati nella gestione dei fondi pubblici destinati all’attività dei gruppi consiliari a Palazzo Campanella.
Le 26 persone rinviate a giudizio sono
i deputati del Pd Bruno Censore,
Ferdinando Aiello, e
Demetrio Battaglia,
il senatore Giovanni Bilardi
e poi Carmelo Trapani collaboratore del senatore Giovanni Bilardi,
Vincenzo Ciconte,
Giovanni Raso e
Candeloro Imbalzano,
l’ex presidente di Regione Calabria, Agazio Loiero,
l’ex segretario questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera,
gli ex consiglieri Pasquale Tripodi,
Alfonsino Grillo,
Alfonso Dattolo,
Nicola Adamo,
Giuseppe Bova,
Antonio Scalzo,
Francesco Sulla,
Sandro Principe,
Pietro Amato,
Mario Franchino,
Emilio De Masi,
Domenico Talarico,
Mario Maiolo,
Carlo Guccione.
Chiesto il processo anche per l’assistente amministrativo Giovanni Fedele e per Diego Fedele, figlio dell’ex assessore regionale ai Trasporti, Luigi, il quale è già in giudizio con rito immediato.
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