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Fiumefreddo Bruzio : E’ morto l’elettricista di Guardia Piemontese folgorato nel depuratore
Venerdì, 26 Aprile 2013 16:31 Pubblicato in Basso TirrenoAveva solo quarant’anni Antonio Bufanio, l'elettricista di Guardia Piemontese che è rimasto fulminato da una scarica elettrica mentre si apprestava ad un intervento di manutenzione-riparazione della cabina elettrica dell’impianto di depurazione di Fiumefreddo Bruzio.
Lavorava con una nota ditta di impiantistica di Cetraro
Quando era stato investito dalla forte scarica di corrente aveva riportato ustioni gravissime
Da qui il ricovero immediato ricovero presso il nosocomio di Cosenza.
Poi con l’aggravarsi delle condizioni, Bufanio era stato trasferito nel reparto di terapia intensiva di una struttura specializzata di Napoli, dove era mantenuto in coma farmacologico.
La cabina elettrica in cui si è verificato l'incidente è stata posta sotto sequestro.
Indagano i carabinieri di Paola.
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Bangladesh. Crollo palazzo indagato proprietario e le ditte
Venerdì, 26 Aprile 2013 12:51 Pubblicato in MondoAl momento del crollo del palazzo nel Bangladesh c’erano almeno 3000 persone. Ne sono state salvate quasi 1700. In alcuni casi è stato necessario mutilare degli arti per estrarre i corpi dei superstiti dalle lastre di cemento armato.I morti già estratti sono oltre 300. Tantissimi ( centinaia) i dispersi.
Un tribunale di Dacca ha indagato oggi il proprietario del "Rana Plaza", il palazzo crollato ieri mattina, e i responsabili delle cinque aziende di abbigliamento che erano situate nello stabile del distretto industriale di Savar, alla periferia della capitale. Lo riferiscono i media locali. Le persone interessate dovranno comparire davanti ai giudici il prossimo 30 aprile.
Secondo quanto riportato dalla stampa, avrebbero ignorato i segni di un imminente cedimento della costruzione. Il proprietario dell'edificio è Sohel Rana, un membro della sezione giovanile del partito di maggioranza dell'Awami League. Intanto la Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association (Bgmea), sempre oggi, ha sospeso le cinque imprese e revocato il permesso all'esportazione. Si tratta della Ether Tex, New Wave Bottoms, New Wave Style, Phantom Apparels e Phantom Tac. Tutte lavorano per le grandi catene di abbigliamento americane ed europee(Ansa).
Sul suo sito la Nwbd sostiene ad esempio di lavorare per marchi famosi, dall'Italia (almeno quattro tra cui Benetton) alla Spagna, dalla Gran Bretagna agli Stati uniti.
Questa terribile sciagura ha indotto violente proteste dei lavoratori delle aziende tessili di Dacca che oggi sono scesi in sciopero e hanno bloccato un'autostrada nella località di Gazipur. Gli operai, infuriati per la morte dei compagni, hanno attaccato con atti vandalici diversi veicoli e alcuni autobus.
Possono essere chiamate responsabili morali le ditte americane ed europee che si servono degli operai del Bangladesh che sono fortemente sfruttati ed operano molto oltre ogni accettabile condizione di sicurezza?
Forse quando acquistiamo questi beni dovremmo pensarci!
Aurelio Chizzoniti a Cafiero de Raho: basta con il "Palazzo delle tenebre"
Venerdì, 26 Aprile 2013 12:49 Pubblicato in Reggio CalabriaChizzoniti scrive al procuratore di Reggio Calabria Cafiero de Raho. Una lettera che appare sincera ma che, nel contempo, risulta essere una vera e propria denuncia. Ecco cosa scrive il presidente della Commissione speciale di vigilanza del Consiglio regionale convinto che il nuovo procuratore sieda su una polveriera:
«Finalmente si volta pagina e si conclude una esperienza politico-giudiziaria che, pur scandita da innegabili risultati, per la verità anche ex-ante conseguiti, resta una delle pagine più tenebrose della storia giudiziaria reggina».
«Il mio vuol essere soltanto un modesto ma sicuramente sincero, chiaro e deferente benvenuto per il suo purtroppo tardivo avvento nella nostra città. Lo stesso benvenuto, allora nella qualità di Presidente del Consiglio comunale di Reggio, ebbi modo di esprimerlo al suo predecessore ricevendo una gradita missiva di risposta autografa e stracolma di buoni propositi. Purtroppo rimasti deludentemente e mestamente tali. In questo contesto, la Procura Reggina ha registrato il grido di dolore lanciato dal giovane ed apprezzato sostituto Giuseppe Lombardo, che non ha esitato, dall’isolamento cui è stato costretto, a parlare di non indagini da parte di una Procura che di fronte al potere politico si è spesso girata dall’altra parte. Mentre, paradossalmente all’interno della stessa, si sono registrate inquietanti attenzioni para-investigative nei confronti dell’aggiunto Nicola Gratteri, mediante una microspia, identica a quelle in dotazione alle forze dell’ordine, strategicamente e senza difficoltà, sistemata in uno sgabuzzino della Procura prudentemente utilizzato dal coraggioso magistrato. E che dire della recentissima intrusione all’interno dell’impenetrabile Procura? A caccia di cosa? Signor procuratore si chieda quale malavitoso possa aver coltivato lo sfizio ad esplorare fascicoli archiviati (intercettazioni preventive?) violando il Palazzo più protetto di Reggio. Si chieda, ancora, signor procuratore, perché qualcuno con il blitz di qualche giorno addietro abbia tentato (?) di avvelenare i pozzi ed il perché delle ingegnose astuzie volpine investigative sapientemente organizzate al fine di neutralizzare qualsivoglia aspirazione dell’ex aggiunto della Dna Alberto Cisterna. Oggi ibernato in quel di Tivoli. Se poi, ella volesse opportunamente documentarsi sul perché l'equilibrata e prudente Procura Generale in appena dieci mesi ha attivato per ben due volte l’istituto dell’avocazione, potrebbe spiegarsi le ragioni per le quali all’interno della Procura della Repubblica reggina si è consumato un clamoroso quanto devastante 8 settembre».
«Le confermo la mia doverosa, incondizionata disponibilità, sia istituzionale che personale, a concorrere, nei limiti di quel poco o di quel tanto, a sostenere la sua azione innovativa indispensabile per contribuire all’appagamento della diffusa ansia di rinnovamento, arsura di riscatto e Giustizia che non può non coinvolgere il più alto presidio della legalità».
o afferma il presidente della Commissione speciale di vigilanza del Consiglio regionale Aurelio Chizzoniti in una lettera aperta al nuovo procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho in cui afferma, tra l'altro, che il nuovo procuratore «siede su una polveriera».
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