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Scalea. Pensionata di 68 anni uccide il compagno con una coltellata e tenta il suicidio
Lunedì, 07 Aprile 2014 08:47 Pubblicato in Alto TirrenoUna pensionata di 68 anni, Maria Mascetti, ha ucciso a Scalea il compagno, Giuseppe Ronco, 75 anni, con una coltellata, ed è stata arrestata dai carabinieri, che lei stesso ha avvertito dopo l'omicidio.
La donna ha anche tentato il suicidio, colpendosi con la stessa arma. La pensionata presentava dei tagli, che si era procurata con lo stesso coltello con cui aveva ucciso il compagno, all'addome e ai polsi, ma senza gravi conseguenze
Il fatto è accaduto nella casa dei due in un condominio chiamato "Parco Scalea 2000" del centro dell'Alto Tirreno cosentino.
Il fatto è accaduto questa notte, dopo la mezzanotte.
La donna ha approfittato durante il sonno del marito e si è scagliata con forza contro il compagno ponendo fine alla storia familiare.
Poi ha avvertito i carabinieri ed ha atteso il loro arrivo.
Quando i carabinieri sono giunti sul posto, hanno trovato nell'appartamento della coppia il cadavere di Ronco, riverso in una pozza di sangue. Maria Mascetti si trovava, invece, da sola, in un altro appartamento dello stesso condominio e di cui aveva la disponibilità, in attesa
La donna da quanto si è appreso avrebbe usato un grosso coltello da cucina.
Uno o più colpi dai quali l’anziano uomo, nel sonno, non si è potuto difendere ed è morto per dissanguamento.
Ignote le ragioni di tale folle gesto.
Nella notte il corpo di Giuseppe Ronco è stato rimosso dopo i rilievi effettuati dai carabinieri, coordinati dal capitano Vincenzo Falce.
La donna che è stata portata in caserma ha confessato l'omicidio del compagno, che sarebbe avvenuto quale conseguenza di una lite per futili motivi.
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Chiesti 10 rinvii a giudizio per il sangue infetto dell’ospedale di Cosenza. Eccoli.
Lunedì, 07 Aprile 2014 08:27 Pubblicato in CosenzaLa Procura di Cosenza ha chiuso le indagini sulla morte di Cesare Ruffolo,del luglio del 2013 per una trasfusione contaminata dal batterio gram-negativo "serratia marcescens".
Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nas di Cosenza
A coordinarle i sostituti procuratori Salvatore Di Maio e Paola Izzo.
Ecco gli indagati,
Paolo Maria Gangemi ,direttore generale dell'azienda ospedaliera per rifiuto di atti d'ufficio e per la mancata adozione di un adeguato piano di azioni correttive rispetto a 65 criticità rilevate sin dal settembre del 2012 da una struttura di controllo della Regione Calabria durante una visita ispettiva presso il servizio trasfusionale
Francesco De Rosa direttore sanitario aziendale per rifiuto di atti d'ufficio e per la mancata adozione di un adeguato piano di azioni correttive rispetto a 65 criticità rilevate sin dal settembre del 2012 da una struttura di controllo della Regione Calabria durante una visita ispettiva presso il servizio trasfusionale
Marcello Bossio direttore del centro trasfusionale dell'azienda ospedaliera per rifiuto di atti d'ufficio e per la mancata adozione di un adeguato piano di azioni correttive rispetto a 65 criticità rilevate sin dal settembre del 2012 da una struttura di controllo della Regione Calabria durante una visita ispettiva presso il servizio trasfusionale
Pietro Leo direttore del dipartimento sanitario di medicina perché dopo la morte di Cesare Ruffolo non ha proceduto a nessuna comunicazione all'autorità giudiziaria
Addolorata Vantaggiato responsabile Ssd rischio clinico perché dopo la morte di Cesare Ruffolo non ha proceduto a nessuna comunicazione all'autorità giudiziaria
Osvaldo Perfetti direttore medico di presidio unico dell'ospedale Annunziata di Cosenza per somministrazione di medicinali guasti e per il reato di morte in conseguenza di altro reato doloso
Marcello Bossio direttore dell'Uoc di immunoematologia per somministrazione di medicinali guasti e per il reato di morte in conseguenza di altro reato doloso
Mario Golè legale rappresentante della "Germo spa" il reato colposo di commercio e distribuzione di sostanze adulterate in modo pericoloso per la salute pubblica.
Maria Maddalena Guffanti, direttore di produzione tecnica della "Germo spa" il reato colposo di commercio e distribuzione di sostanze adulterate in modo pericoloso per la salute pubblica.
Salvatore De Paola direttore sanitario in servizio presso il presidio ospedaliero di San Giovanni in Fiore l'omicidio colposo per aver permesso che la raccolta, il prelievo e la conservazione del sangue avvenissero in locali e condizioni inidonee, in violazione della normativa speciale dettata in materia ed inoltre lesioni personali colpose ai danni di Francesco Salvo
Luigi Rizzuto, dirigente medico in servizio presso il presidio ospedaliero di San Giovanni in Fiore, si contesta l'omicidio colposo per aver permesso che la raccolta, il prelievo e la conservazione del sangue avvenissero in locali e condizioni inidonee, in violazione della normativa speciale dettata in materia ed inoltre lesioni personali colpose ai danni di Francesco Salvo
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Discarica Battaglina, notificati 9 avvisi di garanzia a ex sindaco, tecnici e consiglieri del Comune di S. Floro.
Domenica, 06 Aprile 2014 20:04 Pubblicato in CatanzaroNove inviti a comparire con contestuale avviso di garanzia sono stati notificati dai carabinieri del Noe all'ex sindaco, ex consiglieri ed ex tecnici del Comune di San Floro per le autorizzazioni per la realizzazione di una discarica in località "Battaglina" di San Floro. Il sostituto procuratore di Catanzaro Carlo Villani ipotizza, a vario titolo, l'abuso ed il falso ideologico. Per l'accusa, l'autorizzazione è stata concessa nonostante i vincoli di uso civico e paesaggistici. L'invito a comparire è stato notificato dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico all'ex sindaco di San Floro Nunziata Bressi, 57 anni; al consigliere comunale Florino Vivino (58), agli ex consiglieri Barbara Basile (36), Salvatore Brutto (49), Flora Battaglia (36) e Gianluca Trapasso (41), al tecnico del Comune Vincenzo Conte (60), e agli ex responsabili dell'ufficio tecnico del Comune Giovanni Cocerio (55) e Vittorio Procopio (46). Secondo quanto emerso in una prima fase di indagine condotta dai carabinieri del Noe e coordinata dalla Procura di Catanzaro, gli indagati avrebbero agito per procurare un ingiusto vantaggio alla società Sirim, con sede a Settingiano, autorizzando la realizzazione della discarica con una delibera del Consiglio comunale del 17 dicembre 2007. Cocerio e Procopio, inoltre, avrebbero attestato, falsamente, la mancanza di vincoli inibitori circa la realizzazione dell'opera. (ANSA)
Secondo il Fatto Quotidiano la discarica di Battaglina è la seconda discarica più grande d’Europa, un ecomostro.
Anzi si legge che:
-si tratta di “Un fazzoletto di terra, tra Catanzaro e Lamezia Terme, già stuprato dalle pale eoliche e da mega-impianti fotovoltaici piazzati in mezzo ai boschi.”
-“A queste latitudini, come dimostrano le numerose inchieste antimafia, l’energia pulita è un business, un affare dove sguazzano ‘ndrangheta, politica e imprenditoria. I rifiuti lo sono ancora di più”.
-“Se la discarica di Battaglina sarà realizzata, la Calabria rischia di diventare la pattumiera d’Italia autorizzata dalla Regione Calabria nonostante gli inquietanti pareri “Via” (Valutazione di impatto ambientale) del dipartimento Politiche dell’ambiente che, nell’agosto 2009, scriveva: “L’area ricade in zona boscata… derivante da rimboschimento…”, “risulta distante dall’alveo del torrente a valle a circa 150 metri”.
-“Dal punto di vista l’intervento modificherebbe sostanzialmente il sistema di deflusso delle acque meteoriche”;
-ed ancora che “l’area è compresa in zona sismica di categoria 1”;
- poi che “la discarica per rifiuti inerti prevede anche lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto (ci potrebbero essere pericoli per gli abitanti a causa della possibile dispersione di fibre di amianto provenienti dalla discarica, perché è sottovento rispetto alla direzione prevalente dei venti)”;
-ed inoltre che, “il sito occupato dalla discarica comprende un’intera area interessata da un sistema idrico superficiale, costituito da fossi e incisioni con orli e scarpate a volte instabili”;
- e si seguito che “la discarica non è prevista dal Piano Gestione Rifiuti 2007 della Regione Calabria”;
-infine che “il suddetto piano prevede che nella Provincia di Catanzaro le discariche di rifiuti urbani attualmente presenti e in via di ampliamento (Catanzaro e Lamezia) soddisfano ampiamente il fabbisogno impiantistico della stessa provincia”.
Insomma mille ragioni per non fare questa discarica che determinerebbe “ Una montagna di rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali sotto i piedi degli abitanti di Borgia, San Floro e Girifalco”.
Insistiamo con la nostra proposta che è quella della autodeterminazione , cioè ogni comune deve avere la propria discarica scegliendo autonomamente e responsabilmente i siti da utilizzare.
Nessuno vuole i rifiuti prodotti da altri.
E la realizzazione di questa autonomia porterebbe inevitabilmente ad una raccolta differenziata molto spinta.
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