
Redazione TirrenoNews
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Regionali. Mario Oliverio pensa già alle”sue” liste.
Giovedì, 18 Settembre 2014 22:07 Pubblicato in CalabriaOliverio ha già incassato la vittoria alle primarie del PD.
Nessun avversario può batterlo, figurarsi un ragazzino senza passato che si appresta a correre contro di lui senza avere la percezione che in Calabria vincono quelli che hanno una storia, che hanno dimostrato affidabilità, che hanno dato e che quindi ora possono chiedere.
E come tutti i vincitori detta le “sue” regole prima che gliele dettino gli altri.
E per questo dice a tutti che le “sue” liste saranno pulite.
Anzi , forse, perfino disinfettate.
Il tempismo è come spesso eccezionale.
Nemmeno il tempo per il procuratore di Reggio Federico Cafiero de Raho di lanciare alla Commissione antimafia il grido di allarme sul rischio di inquinamento delle elezioni da parte della criminalità organizzata e sulla necessità di effettuare controlli da parte delle Procure sulla pulizia delle liste che Oliverio prende posizione.
Secondo Oliverio, «è necessario il massimo rigore nella preparazione delle liste e nelle relazioni che si stabiliscono per la formazione del consenso elettorale».
E continuando sostiene che ci vogliono liste pulite, perché «il rispetto della legalità, la pulizia e il rigore morale nei ruoli di rappresentanza e nell'esercizio delle funzioni pubbliche sono una condizione necessaria ed imprescindibile per il riscatto civile e democratico, ma anche per la realizzazione di obiettivi di crescita economica e sociale nella nostra regione».
Ma ecco che Oliverio lancia le sue condizioni.
Il controllo delle liste non lo farà l’antimafia e la magistratura ma un organismo di garanzia.
Un organismo già pensato da Oliverio
Un organismo che sarà formato da personalità «di riconosciuta e specchiata moralità e autorevolezza» e dovrà compiere «un'attenta valutazione nel rispetto del codice etico a cui il centrosinistra dovrà fare costante riferimento per la scelta dei candidati”.
Cosa farà questo organismo?
Acquisirà i certificati penali?
Acquisirà i certificati dei carichi pendenti?
Controllerà se i beni posseduti dai candidati sono compatibili con le loro denunce dei redditi?
Ricostruirà le loro storie personali?
Farà un elenco delle imprese amiche?
Controllerà se nella loro attività politica hanno determinato la crescita del debito pubblico assumendo precari inutili che poi ha stabilizzato per assicurarsene stabilmente il loro voto e quello delle loro famiglie?
Controllerà se loro stessi od i loro parenti hanno avuto posti di lavoro illegittimi?
Controllerà le loro frequentazioni mafiose ?
Controllerà se hanno amanti e figli illegittimi?
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Amantea per trovare le perdite d’acqua ormai ci vuole l’escavatore.
Giovedì, 18 Settembre 2014 19:33 Pubblicato in PoliticaLa gran parte della nuova Amantea è nata sui terreni sabbiosi della piana nata negli ultimi secoli grazie all’apporto del materiale litoide del Catocastro e del Santa Maria
E la natura dei terreni ghiaiosa e sabbiosa porta ad avere difficoltà nella percezione delle perdite d’acqua dalle oramai vetuste condutture .
L’acqua infatti spesso filtra verso il basso attraverso la ghiaia e la sabbia ed arriva al mare.
Sempre quando la rottura è nella parte inferiore del tubo.
Quando, invece, la rottura è nella parte superiore la pressione dell’acqua determina lo scavo del terreno sovrastante e man mano si determina un punto di debolezza così che il peso delle auto deforma verso il basso il manto stradale.
Se il tubo è sotto il marciapiede è più difficile accertare la rottura.
Salvo che l’acqua non filtri negli scantinati adiacenti alla rottura stessa
Queste continue e numerose rotture sono quindi all’origine della fortissima differenza tra i mc di acqua in entrata e quelli in uscita.
Si ha notizia infatti che quasi i due terzi dell’acqua si perda o venga rubata .
Questa consapevolezza induce il comune ad intervenire costantemente e prontamente ogni volta che si trovano i segni anche di micro rotture.
E tutto per economizzare il prezioso liquido e contenerne le tariffe
È il caso della rottura sula quale si è intervenuti stamani 18 settembre in Via Dogana, nei pressi della antica fontanella pubblica.
Questa fontanella è una delle più antiche della Taverna.
E’ la famosa fontanella alla quale negli anni trenta, quando venne realizzata la rete idrica cittadina che portava l’acqua di Potame, andavano ad attingere le ragazze con al seguito i relativi corteggiatori che però camminavano obbligatoriamente dall’altro lato della strada, il che non impediva loro di scambiare quattro parole, se non di dichiararsi o di concordare l’atteso appuntamento.
Ed infatti in questo caso la tubatura era notevolmente profonda così che è dovuto intervenire l’escavatore comunale per creare una ampia buca che permettesse agli operai di riparare la rottura.
Ne abbiamo approfittato per sparare una foto che immortalasse uno dei tanti interventi manutentivi della rete idrica comunale.
Ed insieme gli operai delle cooperative che integrano i pochissimi dipendenti comunale assicurando ormai questi se non quasi tutti gli interventi manutentivi.
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Amantea La Guardia Costiera sequestra reti non regolamentari ed eleva sanzioni
Giovedì, 18 Settembre 2014 14:35 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaRiceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa
“L’attenzione dei diportisti e dei fruitori del mare verso l’ecosistema marino e costiero è in costante crescita. Risale, infatti, a ieri mattina, la segnalazione tramite il numero blu “Emergenza in Mare” alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina da parte di alcuni cittadini, che nel vedere nelle acque antistanti il litorale della località Coreca del Comune di Amantea un motopeschereccio vicino alla costa, che, a parere dei segnalanti, stava utilizzando una rete non regolamentare in piena Zona di Tutela Biologica.
Immediata la risposta del Servizio Operativo della Capitaneria di Porto di Vibo, che disponeva l’intervento in zona di una pattuglia della locale Delegazione di Spiaggia di Amantea, già in vigilanza sul territorio di giurisdizione, la quale giunta sulla spiaggia di Coreca, accertava la presenza di una motobarca e di una rete sospetta.
Al fine di poter, quindi, completare l’attività di accertamento, la Capitaneria di Porto di Vibo, impiegava il battello pneumatico GC 353, di stanza nel Porto di Amantea, che dopo pochi minuti raggiungeva la Motobarca segnalata il cui equipaggio, resosi conto della presenza sulla spiaggia della Pattuglia, stava recuperando in tutta fretta la rete risultata poi essere la cosidetta “bardasciuni o suriciara”, non regolamentare.
I militari, dopo aver effettuato il controllo dei documenti della barca da pesca iscritta presso l’Ufficio Locale Marittimo di Paola, hanno provveduto a scortarla fino al porto di Amantea, ove gli uomini al Comando del Maresciallo DE CARIA, provvedevano al sequestro dell’attrezzo da pesca utilizzato, composto da una rete di tipo derivante con maglie di 35mm, non consentita e ad elevare a carico del Conduttore della Motobarca da pesca due sanzioni amministrative di cui una di €.4.000,00, per utilizzo di attrezzo non consentito e una di €.308,00 per imbarco di una persona non segnata a Ruolino Equipaggio.
Un’operazione ben condotta e con ottimi risultati in termini di tutela dell’ecosistema marino nell’ambito delle attività di repressione della pesca esercitata da pescatori professionali con attrezzi non consentiti – si legge nella nota stampa della Capitaneria di Porto di Vibo. L’attenzione della Guardia Costiera sarà sempre al massimo livello in tutto il Compartimento Marittimo, il cui Comando è stato da lunedì scorso assunto dal Capitano di Fregata (CP) Antonio LO GIUDICE, con particolare attenzione alla Zona di Tutela Biologica che si estende dalla foce del fiume Oliva al confine tra i Comuni di Belmonte e Longobardi.
Tale zona è regolamentata dall’Ordinanza n.11/2009 del 22.04.2009 della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, che ha disciplinato quanto contenuto nel D.M. 22.1.2009 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. In particolare nella predetta zona che si estende per circa 7 miglia dalla linea di costa, è vietata la pesca del novellame, lo strascico e per la pesca sportiva l’utilizzo di più di cinque ami. Consentite, invece, per le unità da pesca regolarmente iscritte e in possesso della prevista licenza, l’utilizzo delle reti da posta, nasse e l’uso dei palangari. Per i contravventori all’Ordinanza multe fino a 1.032,00 euro e sequestro degli attrezzi da pesca e del pescato, con pendenze penali qualora vengano ravvisate ipotesi di reato più gravi.
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