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Redazione TirrenoNews

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NESSUN "SALVATORE" PER LA MAGGIORANZA

Francesca Menichino racconta alla comunità lo scorso Consiglio Comunale del 18 giugno.

Dice la consigliera del M5S: “Non è facile raccontarvi l’ultimo Consiglio Comunale.

Tante cose sono accadute, tante parole sono state dette, in una seduta durata 5 ore.

Molte volte è stato detto NO, No alle riprese video del Consiglio Comunale pur regolarmente richieste, No alla proposta lungomare e alle firme dei cittadini senza un vero ostacolo amministrativo, e un No forte e deciso del consigliere Salvatore alla maggioranza che ormai appare per quello che è: l’amministrazione Sabatino è solo finzione, finzione di trasparenza che non c’è, finzione di democrazia che non c’è, e finzione di unità che non c’è.

Una finzione generale in cui sindaco vero appare il padre della sindaca eletta, il ragioniere gratuito e volontario è il tutor della ragioniera che non c'è (la segretaria/ ragioniera è presente solo 15 ore a settimana), il concorso che dovrebbe esser vero (quello del ragioniere) viene espletato per finta, mentre la commissione di una altro concorso ( quello dei vigili precari) viene cercata con "criteri impossibili", finto è il problema del demanio per la questione lungomare (la concessione la deve rilasciare lo stesso ufficio demanio del Comune e cioè Pileggi), alcune deleghe vengono date davvero ma esercitate per finta e altre date per finta ( le deleghe ritirate al consigliere Ciccia) ed esercitate davvero, finto è il controllo interno ed esterno, finta la cura dell’interesse pubblico, finto più di ogni altra cosa è il sistema dei conti.E finti e distanti dalla realtà sono i comunicati stampa di questa amministrazione legata all'apparire e non all'essere. Ciò che dovrebbe essere possibile e dovuto, il decoro urbano, i sevizi ai cittadini, la salvaguardia dell'ambiente e della salute, l'eguaglianza e l'imparzialità, la promozione del lavoro e del turismo, i pagamenti a chi lavora, tutto diviene impossibile, e ciò che dovrebbe essere impossibile si materializza, come lavorare dopo la pensione, bloccare concorsi che si dovrebbero espletare, creare staff quando si dovrebbe risparmiare, dare incarichi (l'addetto stampa) e progetti ( il sindaco ha definito un "lontano parente" il progettista del ponte Colongi) senza gare pubbliche, pagare le spese legali a chi è indagato per il porto, spendere enormemente e con scarsi risultati di efficienza amministrativa, e poi indebitarsi (circa 20 milioni di indebitamento in conto capitale) e ricorrere a continue anticipazioni di liquidità (circa 11 milioni nell'anno 2014).

In questo scenario , in questo strano contesto, tutto alla rovescia, l’intervento del consigliere Salvatore ha squarciato il velo mostrando la finzione, o almeno una parte di essa: la Lista Rosa Arcobaleno oggi maggioranza Sabatino si è mostrata per quello che è stata davvero, un’accozzaglia di pacchetti di voti legati a promesse e ad accordi elettorali, nessun progetto politico, nessun ideale da perseguire, nessun servizio da rendere alla città ma interessi da salvaguardare e impegni da rispettare con gli elettori: questo l’unico senso che si può rintracciare nelle parole del sindaco quando in consiglio dice “il consigliere Salvatore se ne va perché non ha ottenuto ciò che voleva”. Questa è la politica per la giunta Sabatino. E tra gli elettori ieri è stato fatto da Salvatore esplicito riferimento a Tommaso Signorelli, riferimento che non è piaciuto a chi ha voluto subito negare o rinnegare questa richiesta di appoggio elettorale fatta a chi è già stato in lista con lei, ma anche con l’assessore Tempo e con il consigliere Mazzei nel 2006 prima dello scioglimento del Consiglio Comunale e prima dell'ordinanza di fermo "Nepetia".Ha negato il Sindaco di essersi rivolta lei (o chi per lei) a Tommaso Signorelli e ha detto di aver pronunciato una frase “Non dobbiamo vincere per forza”, frase che nello stesso momento in cui tenta di distanziare i sospetti in realtà li richiama e li rafforza, confermandoli e offrendo l’idea chiara che rivolgersi all’ex-assessore avrebbe avuto la forza di determinare l’andamento delle elezioni. Come probabilmente è accaduto. E in questo scenario è la stessa maggioranza che in modo paradossale nell'ennesimo comunicato definisce il modello amministrativo imperante ad Amantea, attribuendolo però a Salvatore: "mandare l’operaio a Tizio, la ruspa a Caio e la luce a Sempronio, promettere i 10 giorni di lavoro al compare o la sistemazione definitiva all’amico" (citazione testuale incredibile da leggere).

Durante il Consiglio alla segretaria che riteneva di “sorvolare sui nomi” abbiamo chiesto di verbalizzare ogni cosa e da ogni cosa, da questo spaccato chiarissimo, ognuno tragga le considerazioni che ritiene opportune, decidendo una volta per sempre se dalla politica voglia pretendere finalmente verità e giustizia, disinteresse ed efficienza , o continuare ad accettare con rassegnazione il sistema clientelare e la solita finzione.”

Ad ogni lettore le opportune riflessioni ed ove possibile anche alle Istituzioni!!!!

Rubino attacca Mazzei: Caterina è perplessa, La Pati si sciale, Tempo è serio, Cannata non sa se ridere o meno

Basta ( non cinque) sembra dire Sante Mazzei al suo dirimpettaio Rubino; Ruggiero sorride, la Veltri è fortemente perplessa

Mah! Dio, dove mi trovo! Sembra dire Francesca Menichino

Mio Dio sembra dire Antonio Cima

Il Comitato spontaneo “Turu Turu”, nell’intento di recuperare e valorizzare le tradizioni popolari ancora vive nella memoria collettiva, in occasione della festività di San Giovanni Battista che ricorre il 24 giugno, ripropone il corteo tradizionale che vede protagonista “U ciucciu i San Giuvanni” e l’antica cerimonia di “ Cummari e cummarelle

 

Ecco il programma :

Ore 17.30 sfilata delle bambine con “I Giganti da Vina”. Partenza dall’incrocio di via Regina Margherita con via Dogana, Piazza Commercio ed arrivo in Piazza Calavecchia

Ore18.00 celebrazione antica cerimonia “Cummare e cummarelle”

1930 Trasferimento in Piazza Cappuccini.

Da qui il Ciuccio parte per sfilare per le strade della città accompagnato da Rocco e Titina i due Giganti da Vina e percorre Via Baldacchini, Via Dogana, Via Regina Margherita, piazza Commercio, Piazza Calavecchia , corso Vittorio Emanuele e Piazza Cappuccini dove verrà fatta esplodere la testa del Ciuccio

2130 Piazza Calavecchia degustazione di” Pasta e ciciri Mpacchiusa” e spettacolo musicale di Victor dei Ghibellini.

Questo evento merita la massima attenzione per diversi aspetti. Cominciamo con I Giganti da Vina

I giganti da Vina , in Calabria chiamati Rocco e Titina, sono una trasposizione di Mata e Grifone.

Mata e Grifone sono due antichi regnanti. Mata è una regina indigena, Grifone un re turco. Grifone, Mata, la gigantessa, ha guance rosse, grandi occhi verdi, e porta collane variopinte, grossi orecchini, , frutta e fiori di plastica, fischietti, medaglie dorate e piume colorate.

Grifone il gigante, è solitamente raffigurato con la carnagione nera o scura, caratterizzato da un cappellaccio nero o da un elmo argentato o da una corona piumata, grandi baffi neri a manubrio.

Mata è la terra da conquistare( di Calabria o di Sicilia)

Grifone è l’invasore, il conquistatore che viene da lontano.

La storia però trasforma la pretesa di Grifone in integrazione, in amore , un amore che libera Mata e la Calabria.

Ed ecco il ballo dei due giganti identificativo e rievocativo della riconquista della libertà

Ovvia la connessione tra Islam e Cattolicesimo, tra predatore e preda.

….segue…….

Adesso Peppino Pagliaro ha una casa

Venerdì, 19 Giugno 2015 17:38 Pubblicato in Cronaca

La notizia mi era stata anticipata da Francesca Menichino, alcuni giorni fa

Poi, in qualche modo, dallo stesso Peppino ieri, quando siamo andati a trovarlo, appena tornato dall’ospedale di Cosenza e mentre si accingeva a ritornarci, pieno di dubbi e di speranze.

E oggi la notizia partecipatami da altri amanteani che versano in gravi condizioni di bisogno e la cui disperata necessità di un alloggio popolare non è ancora emersa.

Stamattina finalmente Peppino ha avuto assegnato un alloggio popolare, esattamente quello che è stato tolto alla vedova G. R.

Adesso Peppino Pagliaro ha una casa.

Erano anni che la attendeva .

Per quanto posso e per come posso, seguo Peppino e la sua storia da anni, almeno da quando viveva a Coreca, in un “box turistico” graziosamente concessogli dal proprietario.

Lo seguo perchè lui è mio amico ed io suo amico. Un uomo solitario se non solo. Prova ne sia il bisogno di relazione e di confronto che ha con tutti.

Peppino è un uomo straordinariamente semplice.

Ed anche ieri, pur con la faccia dolorante per la sua malattia, non ha mancato di mostrarci con orgoglio il suo orto che cresce sulla sabbia e da cui lo scorso anno ha ricavato tanti pomodorini .

Gli auguriamo di cuore di godersi questa casa per tanti anni.......e di seguire il suo oto sulla spiaggia

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