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Altra Europa con Tsipras e la sicumera di Oliverio

Venerdì, 26 Giugno 2015 17:04 Pubblicato in Calabria

Si aspettava il completamento della giunta, ma è arrivata per prima la magistratura, assestando un colpo durissimo ad un governo regionale che finora si è distinto soltanto per inadempienza rispetto ai problemi della Calabria e per la sua continuità, su molti fronti, dall’ambiente alla sanità, con il precedente esecutivo guidato da Scopelliti.

Non è nostro compito entrare nei dettagli dell’inchiesta, rispetto alla quale confermiamo il nostro atteggiamento garantista, sapendo anche distinguere tra le varie posizioni, ma è innegabile che questa vicenda ponga un problema politico grande come una casa.

Intanto non si può tacere il fatto che l’esistenza di un’indagine in corso sui rimborsi del Consiglio regionale era nota a tutti, anche al presidente Oliverio che avrebbe dovuto tenerne conto nella scelta dei suoi assessori.

Oggi la sua sicumera viene pagata da tutti i calabresi, che sicuramente si aspettavano altro da questa nuova stagione di governo, che, ancor prima di decollare, è già miseramente fallita.

Di questo, Oliverio, farebbe bene a prenderne responsabilmente atto, valutando anche l’ipotesi delle dimissioni.

La vicenda, in ogni caso, conferma la necessità di un’alternativa ad ogni livello al Pd, partito che a Roma, per conto dei tecnocrati di Bruxelles e di lobby economico-finanziarie, “lavora” per smantellare ciò che resta del welfare e della scuola pubblica, per cancellare diritti e svuotare la democrazia, mentre in periferia si conferma sempre più come aggregato di potere, subalterno a logiche affaristiche e incapace di innescare veri processi di rinnovamento della politica.

I tempi per un nuovo soggetto politico a sinistra, alternativo al Pd ed alle destre, sono maturi. L’altra Europa è al servizio di questo obiettivo.

Anche in Calabria, superando divisioni e imboccando una strada di netta rottura con il quadro politico esistente, dobbiamo fare la nostra parte, per costruire un’alternativa di governo in cui al centro ci siano i bisogni delle persone, dei ceti popolari, la salvaguardia dell’ambiente e dei beni comuni, un nuovo modello di sviluppo ecosostenibile.

I membri del Comitato nazionale de L’Altra Europa con Tsipras:

Francesco Campolongo

Luigi Pandolfi

Alessandra Basso

L’odierna operazione, denominata “Erga omnes” e scaturita dall’inchiesta “Rimborsopoli”, che ha portato a tre provvedimenti di custodia domiciliare, a cinque divieti di dimora in Calabria (da non sottovalutare!!) e ad oltre due milioni e mezzo di euro sequestrati, il tutto a carico di uomini politici dei vari schieramenti, fa ascrivere alla Calabria una nuova pagina nera.

Le responsabilità sono tutte di quei partiti e di quegli uomini politici che si ostinano a delegare alla Magistratura la pulizia del loro mondo.

La responsabilità è di chi dà incarichi di governo della cosa pubblica a coloro che sanno già essere sottoposti ad inchieste giudiziarie nonché di chi dall’interno dei partiti di appartenenza continua a difendere gli “indifendibili”.

La responsabilità è anche di chi non lascia fuori dalla politica coloro che, avvalendosi del consenso elettorale, sperpera o si appropria del denaro dei cittadini.

Credo che il Governatore della Calabria, dopo essersi ostinato a nominare nella sua Giunta personaggi che risultavano già sottoposti ad indagini giudiziarie ed oggi ufficialmente coinvolti nelle stesse, abbia il dovere morale di agire di conseguenza in relazione alla gravità della situazione emersa e ritengo, altresì, che i responsabili degli altri partiti politici, i cui uomini risultano coinvolti nell’inchiesta odierna, debbano comprendere che i cittadini calabresi non possono e non debbano più essere defraudati ed offesi nella loro onestà e moralità.

Taurianova, 26 giugno 2015 Angela Napoli Presidente Associazione “Risveglio Ideale”

Emergenza in mare, ieri, nelle acque di Vibo Marina. Un’imbarcazione a vela di dodici metri, semiaffondata, alla deriva, è stata avvistata da un peschereccio che stava facendo rientro in porto. Prontamente il Comandante del Motopesca ha avvisato, via radio, sul canale 16 VHF, la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo e sono state avviate le operazioni di soccorso.

Immediata l’uscita della Motovedetta CP 808 che ha raggiunto, in pochi minuti, la barca a vela ed il motopesca in assistenza. Appena saliti a bordo, i guardacoste hanno verificato che la barca era ormai quasi completamente allagata e che sulla stessa non vi era nessuno. Grazie alle dotazioni della motovedetta si è provveduto ad aspirare l’acqua presente a bordo dell’unità da diporto, mentre il motopeschereccio ha iniziato le manovre di rimorchio in porto, ove era già presente una pattuglia del personale del Servizio Tecnica e Sicurezza della Navigazione della Capitaneria di Porto.

Tenuto conto che a bordo dell’unità da diporto soccorsa non vi era nessuno, la Sala Operativa della Guardia Costiera ha disposto l’uscita della Motovedetta CP733, per iniziare le ricerche di eventuali dispersi in mare. Alle operazioni di ricerca, al termine del rimorchio in porto, si è aggiunta anche la Motovedetta CP 808.

Nel frattempo, verificando il numero di iscrizione della barca a vela, il personale della Guardia Costiera è riuscito a rintracciare il proprietario dell’imbarcazione, il quale, scosso per la disavventura, ha spiegato ai militari di essere partito da solo, nella mattina di ieri, per una navigazione nelle acque del Golfo di Sant’Eufemia.

Nel primo pomeriggio, mentre stava facendo rientro in porto, si è reso conto che la barca aveva iniziato ad imbarcare acqua dalla sala macchine e, preso dal timore di affondare, aveva abbandonato la stessa, impiegando un piccolo tender per raggiungere la costa e dirigersi verso casa.

Appurato, quindi, che non vi erano dispersi in mare, la Guardia Costiera ha disposto la sospensione delle ricerche ed il rientro in porto delle due motovedette.

Anche in questo caso – si legge nella nota stampa della Capitaneria di Porto di Vibo – l’organizzazione di Ricerca e Soccorso della Guardia Costiera ha fronteggiato e gestito, con prontezza ed efficacia, una situazione di emergenza in mare.

Al riguardo il Comandante della Capitaneria di Porto ricorda a tutti i diportisti alcune regole fondamentali per poter uscire in mare in sicurezza:

  • Controllare preventivamente le previsioni del tempo;
  • Non uscire mai da soli;
  • Avvisare qualcuno a terra (un familiare, un amico) della navigazione che si intende intraprendere;
  • Avere sempre al seguito le dotazioni di sicurezza per la navigazione che si intende effettuare;
  • Avere con sé almeno un mezzo di comunicazione (apparato radio, telefono cellulare);
  • Avvisare la sala operativa della Guardia Costiera di ogni situazione di emergenza, attraverso il numero gratuito di soccorso 1530, o gli altri mezzi di comunicazione disponibili.
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