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Arriva l’inverno: non dimenticate il Ponte sul Savuto!
Mercoledì, 23 Settembre 2015 18:01 Pubblicato in Lamezia TermeLe numerose vicende di alluvioni che stanno interessando l’Italia e la Calabria sta facendo dimenticare il problema irrisolto da sette anni del ponte della SS18 sul Savuto.
Almeno questa è l’impressione degli abitanti delle due sponde che da tempo non riescono a parlarsi se non per telefono e che pur vedendosi non riescono a stringersi la mano se non attraversando il fiume( quando non è in piena) o facendo in auto più di 30 km.
Non pochi per chi abita a nord del fiume ed ha i terreni a sud o, viceversa, per chi ha il gregge a sud ed i terreni dei pascoli a nord.
E senza dimenticare la difficoltà di collegamento tra di essi di interi paesi e la difficoltà di raggiungere l’aeroporto di Lamezia , l’ospedale di Lamezia, gli uffici della regione e soprattutto l’autostrada.
E non solo.
Il problema ancora più serio è che la Statale 18 residua , quella cioè che transita a lato del mar Tirreno, nella parte a sud del porto di Amantea , è fortemente a rischio di tenuta.
Esiste cioè il rischio che il traffico si interrompa per via delle mareggiate o che il rilevato venga parzialmente distrutto da una forte mareggiata.
Ed allora lo storico percorso della primigenia SS18 che attraversava il ponte crollato appare ancora di più indispensabile.
Una consapevolezza che è anche degli amministratori locali .
Ma allora perché non si pone mano alla ricostruzione del ponte sul Savuto?.
In questa ottica il comitato per la ricostruzione del ponte guidato da Giuseppe Ruperto ha inoltrato una nota a SE il Prefetto di Catanzaro, al governatore della Calabria Mario Oliverio ed al presidente della provincia di Catanzaro Enzo Bruno chiedendo un urgente incontro.
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Comune Amantea: No, non ci sto! Il posto della Zagordo puo' essere solo mio!
Mercoledì, 23 Settembre 2015 17:55 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiSembra un posto maledetto quello dell’Ufficio Tributi.
Ma non è così! Non può essere così!
Basta applicare la legge ed impegnarsi quanto basta per ricominciare con logica ed attenzione, eventualmente rifondandolo.
Deve esserci altro a rendere difficile un posto che altrove è normale. Quanto occorso alla d.ssa Zagordo sembra orientare in questa direzione ( delibera di giunta n 164) ed a nessuno può essere chiesto di omettere di segnalare quanto si riscontri non solo di illegittimo ma anche di illogico. Ogni comune ha un ufficio tributi ma in nessun’altra parte si incontrano i problemi che si incontrano ad Amantea.
Cosa, resta da scoprirlo.
E per scoprirlo occorre andarci dentro, toccare con mano, tastare , conoscere, visualizzare e poi correggere.
E sembra che ci sia un dipendente comunale disponibile a tanto; senza timori di genere, con gli attributi e la professionalità necessari.
Sembra, infatti, che un dipendente comunale abbia richiamato l’attenzione della politica su quanto disposto dal Testo unico sul Pubblico impiego(Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165) che nel suo titolo IV (Rapporto di lavoro) all’art 52 (Disciplina delle mansioni) al comma 1 dispone che :” Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali e' stato assunto o alle mansioni equivalenti nell'ambito dell'area di inquadramento ovvero a quelle corrispondenti alla qualifica superiore che abbia successivamente acquisito per effetto delle procedure selettive di cui all'articolo 35, comma 1, lettera a).”
Sembra, ancora, che lo stesso dipendente ( ed anche un consigliere comunale di minoranza) abbia ricordato alla segretaria comunale quanto disposto dal comma 2 del medesimo articolo, là dove recita :” Per obiettive esigenze di servizio il prestatore di lavoro può essere adibito a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore:
a) nel caso di vacanza di posto in organico, per non più di sei mesi, prorogabili fino a dodici qualora siano state avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti come previsto al comma 4;
b) nel caso di sostituzione di altro dipendente assente con diritto alla conservazione del posto, con esclusione dell'assenza per ferie, per la durata dell'assenza.
E sembra ci sia anche altro……… ma ne parleremo in prosieguo, quando e se opportuno.
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Tremano le amministrazioni pubbliche per la innovativa sentenza del Consiglio di Stato.
Mercoledì, 23 Settembre 2015 14:56 Pubblicato in CalabriaTutto è partito dalla Calabria ( sic) la cui regione ( ma non solo essa) ha bandito concorsi in base ai quali sarebbe avvenuta la progressione di carriera di 985 dipendenti di cui 799 dipendenti per la categoria D1 e 186 per la categoria D3.
I concorsi sono stati banditi sulla base delle delibere della Giunta regionale n. 198 del 6 marzo 2001, n. 651 del 24 luglio 2001 e n 737 del 6 agosto 2002, concernenti la dotazione organica degli uffici regionali e sulla base dei decreti dirigenziali del 26 giugno e dell’8 luglio 2003, di indizione delle selezioni verticali alle categorie D1 e D3 per il personale dipendente della Regione .
Tra questi ci sarebbero anche nomi di grande rilievo e attualità.
Ma un laureato in Ingegneria civile ha presentato ricorso sui concorsi riservati solo ai dipendenti interni dell’amministrazione.
Il Tar Calabria, nel 2006, ha inizialmente rigettato il ricorso.
La parte, però, ha promosso appello al Consiglio di Stato che ha condannato la Regione Calabria sostenendo che essa si sarebbe sottratta “al principio del pubblico concorso, senza alcuna motivazione delle ragioni di tale deroga in violazione del principio di imparzialità e buon andamento (ex art. 97 della Costituzione), creando altresì una ingiustificata posizione di privilegio per il personale già dipendente (in violazione dell’articolo 97) ed impedendo così altrettanto ingiustificatamente di concorrere per l’accesso nella pubblica amministrazione”.
Richiamata anche la giurisprudenza della Corte Costituzionale (sentenze n. 227 del 2013, n. 90 e n. 62 del 2012, n. 310 e n. 299 del 2011) che ha più volte ribadito che il concorso pubblico è la modalità ordinaria di accesso ai ruoli nella pubblica amministrazione poiché questo risponde ai principi costituzionali di uguaglianza e imparzialità.
Ed ora ?
Due le possibilità .
La prima è quella del silenzio: nessuno ne parla e nel silenzio si consuma il solito drammatico bilancio della emigrazione dei cervelli che la regione non vuole .
La seconda è quella della rimozione dei dipendenti e la loro ricollocazione nei ruoli e posti precedenti. Questa porterebbe alla indizione di un mega concorso per la copertura dei 985 posti ora vuoti.
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