
Redazione TirrenoNews
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E’ arrivata l’influenza. Isolato il virus. Ecco cosa fare.
Martedì, 13 Ottobre 2015 15:22 Pubblicato in ItaliaL’influenza quest’anno è arrivata anzitempo
Il primo caso in Italia, si è verificato a Bologna
Altri 4 casi in Europa
Al Policlinico S.Orsola di Bologna è stato isolato il virus A/H3 della nuova influenza stagionale 2016-2016. Il virus è stato isolato dal Centro regionale di riferimento per le emergenze microbiologiche che è attivo da anni alla Microbiologia del Sant'Orsola
La anziana donna colpita, ricoverata in Geriatria, è in via di miglioramento
Ovviamente , e con la solita efficienza e pragmatismo, la regione ha già emanato la circolare con le raccomandazioni per la stagione 2015-2016 sulla prevenzione e il controllo dell'influenza chiarendo che l'avvio della campagna vaccinale è previsto, come ogni anno, nella prima settimana di novembre.
Questo perché lo scorso anno l'Emilia-Romagna è risultata fra le regioni più colpite in Italia dall'influenza, con 572.000 casi e un numero di casi gravi (169) molto elevato rispetto agli anni precedenti. Dei 169 casi gravi, 153 hanno riguardato soggetti con patologie a rischio che avrebbero dovuto essere vaccinati(di fatto solo 34 lo erano stati)
Il calo drammatico delle vaccinazioni in Italia riguarda soprattutto gli adulti e lo scorso anno sono scese al 49 % in Italia ed al 53,3 % in Calabria, il limite più basso degli ultimi 14 anni e comunque molto lontano fa quel 75% raccomandato( raggiunto solo im Olanda e Gran Bretagna ).
Cosa fare?
1)Fare il vaccino. Ad aumentare la forza dei virus è proprio la riduzione delle vaccinazioni . Nessun dubbio! In Europa muoiono 40.000 anziani. In Italia, lo scorso anno, ci sono stati con 108 ammalati ogni 1.000 assistiti. Parecchi quelli gravi, 485, e 160 i decessi rispetto ai 93 episodi gravi, dei quali 16 decessi, del 2013-2014. Solo il 7,6% dei casi gravi segnalati si era sottoposto a profilassi a inizio stagione.
2)Lavarsi le mani. Pensate per esempio al fatto che le poggiate sul corrimano delle scale, che toccate oggetti sui quali potrebbe essersi posato il virus. E’ una operazione banale e molte volte serve ad evitare il contagio.
3) Limitare l’uso degli antibiotici che vanno presi sempre dietro consiglio del medico di famiglia o dell’eventuale specialista. Semmai, per rimediare alla debilitazione fisica che può provocare l’influenza all’arrivo dei virus più forti, si possono prendere degli integratori o dei prodotti che rafforzano le difese immunitarie. Se colpiti dal virus dell’influenza, si può ricorrere ai farmaci di uso comune che non hanno bisogno della prescrizione medica, come il paracetamolo.
Amantea: Ad 8 anni costretta a chiedere l’elemosina sotto la pioggia
Lunedì, 12 Ottobre 2015 21:36 Pubblicato in Primo PianoI Carabinieri hanno denunciato 4 persone per accattonaggio con minorenne.
Ieri domenica 11 ottobre su Amantea pioveva a dirotto.
Davanti ad un supermercato una bambina di 8 anni sotto l’acqua chiedeva l’elemosina.
Si ferma una pattuglia dei Carabinieri della locale caserma sorpresa del fatto che la bambina fosse sola e sotto l’acqua ed avvicina la bambina.
Nei pressi 4 parenti che avevano costretto la bambina a chiedere l’elemosina a chiunque entrasse nel supermercato o semplicemente passasse lungo Via Bologna.
Immediata la identificazione e subito dopo la denuncia alla autorità giudiziaria.
Costringere un figlio minorenne all'accattonaggio è da considerarsi come una forma riduzione in schiavitù.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, confermando una condanna ad un padre di etnia rom, che minacciando di botte la figlia di appena 10 anni, la costringeva a chiedere l’elemosina dalla mattina alla sera.
Se anche la Corte Costituzionale con sentenza numero 519 del 1995 ha abrogato l’articolo 670 del Codice Penale, sulla “Mendicità”, rimane reato , invece, mentire al pubblico con la richiesta di elemosina senza trovarsi in condizioni di reale povertà o utilizzare l'elemosina per l'acquisto di alcol, droga o altri beni non legati a uno "stato di necessità", oppure simulare disabilità; ridurre persone come anziani e disabili in schiavitù (art. 600) nonché esercitare l'accattonaggio molesto e insistente (per violenza privata, art. 610), in particolare nel trattenere o bloccare per strada le persone che hanno risposto no alle richieste, o nel bussare con insistenza ai finestrini delle auto ferme ai semafori o davanti agli attraversamenti pedonali.
E soprattutto resta in piedi l’art 671 che vieta l’ impiego di minorenni per l'accattonaggio con finalità di sfruttamento economico.
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Serra Aiello: Il TAR di Catanzaro impone il riesame della pianta organica del Comune
Lunedì, 12 Ottobre 2015 17:06 Pubblicato in Campora San GiovanniIl TAR impone così al Ministero dell'Interno di riesaminare la dotazione organica attualmente in essere pressi il Municipia di Serra d'Aiello. La vicenda è emblematica di una situazione che riguarda tantissimi comuni piccoli e medi di questa strana Italia dove il lavoro e l’uomo che lo presta sono indifesi.
Ormai la parola d’ordine è sempre la stessa “spending rewiew” ma nella accezione di tagli lineari finalizzati ad un presunto risparmio che determini un equilibrio finanziario ritenuto indispensabile.
Purtroppo in suo nome anche nei comuni, come nelle aziende private, quando ci sono disavanzi si ricorre a tagliare il personale.
E’ successo recentemente in Francia con una conseguente forte arrabbiatura del personale a rischio licenziamento che ha aggredito i dirigenti “licenziatori”.
Insomma il management è insufficiente o incapace e poi non il management viene mandato via ( e comunque con grandi indennità) ma i lavoratori!
Ma andiamo alla vicenda.
Il comune di Serra d’Aiello è in dissesto (dichiarato con delibera consiliare n 04 del 30/04/2014)e per esso si applica l’art 250 comma 6 del Tuel che dispone a carico dell’ente la rideterminazione della dotazione organica dichiarando eccedente il personale in soprannumero rispetto ai rapporti medi dipendenti-popolazione, rideterminazione che deve essere sottoposta all’esame della commissione per la finanza e gli organici degli enti locali.
La dotazione media è stata fissata con decreto del Ministero dell’interno del 24 luglio 2014 e prevede per i comuni di prima fascia ( fino a 499 abitanti) un dipendente ogni 78 abitanti.
Ne consegue che Serra ha diritto ad una dotazione organica di 6 dipendenti.
Ora la dotazione organica sembra sia composta, ad oggi, di 4 unità (sul sito non è riportata) ed in particolare che oggi siano esistenti un geometra, un vigile urbano e due operai.
Fino al 2 settembre 2015 nella dotazione organica risultavano altre due unità di cui una collocata in pensione con decorrenza dal 3 settembre dalla commissione medica di Catanzaro e notificata all’interessato dal messo comunale sempre il 2 settembre ed una seconda Longo Filippina dichiarata eccedentaria e successivamente collocata in disponibilità.
Quest’ ultima, Filippina Longo, rappresentata e difesa dagli avv. Achille Morcavallo ed Antonio Cuglietta ha adito il Tar che con ordinanza n 450 dell’8 ottobre 2015, dato atto della mancata contestazione alle specifiche doglianze del ricorrente, conseguente alla mancata costituzione in giudizio di entrambe le amministrazioni intimate (Serra d’Aiello e Ministero dell’interno) ha deciso di disporre il riesame dell’atto di approvazione del 5.5.2015, da parte della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali presso il Ministero dell’interno, alla stregua delle motivazioni contenute nel ricorso e nei motivi aggiunti e fissata la conclusione della causa al 6 aprile 2016.
Ora il comune ed il Ministero dovranno prendere atto, nell'approvazione della neo dotazione organica, di quanto lamentato dalla ricorrente, anche alla luce che nelle more è intervenuto il pensionamento di un dipendente ed era, ed è, possibile ricostituire il rapporto di lavoro con la ricorrente.
Sarebbe infatti ben strano che nel mentre si licenzia un dipendente se ne assuma un altro per svolgere le stesse mansioni di quello ritenuto soprabnnumerario.
Telefonicamente l'avv. Antonio Cuglietta ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“L'impugnativa della delibera di Giunta Municipale del comune di Serra d'Aiello n. 09 del 15/10/2014 avente ad oggetto la rideterminazione dotazione organica dell'ente e della contestuale approvazione da parte del Ministero è stata una scelta obbligata da parte della dipendente visto il rifiuto categorico dell'Amministrazione comunale di trovare soluzioni alternative al licenziamento dell'unica dipendente donna del comune di Serra d'Aiello. Ed invero soluzioni alternative c'erano, e più di una.
Anche da una prima e superficiale lettura, traspare come, con la determinazione contestata, la Giunta del comune di Serra d'Aiello abbia posto in essere, non già un’asettica ed economa rideterminazione della pianta organica, quanto un semplice atto persecutorio -quanto dispendioso- ai danni della mia assistita Filippina Longo, dipendente del comune di Serra d'Aiello dal 19/12/1987 con la qualifica di istruttore direttivo cat. D e posizione economica D1 nell'area demografica (anagrafe, stato civile, leva, protocollo, uff. relazioni con il pubblico), la cui unica colpa è quella di essere la moglie dell'ex sindaco.
Invero non può sottacersi come la necessitata rideterminazione della pianta organica debba essere improntata al perseguimento di alcune ineludibili finalità (risparmio, riduzione delle spese), a criteri razionali, di efficienza, economicità, trasparenza ed imparzialità, indispensabili per la corretta pianificazione delle politiche del personale e di reclutamento di risorse, e nel contempo temperata dal rispetto di alcuni principi basilari (la salvaguardia per quanto possibile dei posti di lavoro e delle professionalità impiegate attraverso, pensionamenti, prepensionamenti, contratti di solidarietà, riduzione dell’orario di lavoro, etcc..).
Orbene la delibera in questione ha fatto spregio, in un sol colpo, di tutti tali scopi, principi ispiratori, criteri e regole governanti anche la procedura del dissesto finanziario.
Non potrà, infatti, sfuggire, anche ad un semplice profano, come la Giunta municipale abbia, con un percorso inverso rispetto a quello effettivamente delineato dall’ordinamento, preliminarmente individuato il soggetto da eliminare e sulla scorta di tale scelta ridefinito il proprio organigramma senza però alcun concreto risparmio ed anzi con un aggravio di spese per l’ente. Ed in effetti non può leggersi in altro modo la scelta: (ipoteticamente corretta) di accorpare l'Area Demografica all'Area Amministrativa, assegnando all’area unificata i due dipendenti preposti ai distinti servizi, per poi decidere, non già di eliminare uno dei posti, bensì di individuare specificamente il lavoratore da eliminare dalla pianta organica (Responsabile, Istruttore Direttivo, categ. D, posiz. Econom D1, il ché equivale a dare nome e cognome: Longo Filippina), mentre tale individuazione avrebbe dovuto essere lasciata alla verifica postuma –magari mediata dalle OO.SS.- dei requisiti personali (tra cui quelli eventuali per il prepensionamento) degli interessati;
- nel contempo, di ripristinare l’Area Contabile (azzerando gli effetti dell'accorpamento predetto) da coprire con concorso dal 2015 e quindi in concomitanza con gli effetti “dei tagli per messa in disponibilità di due unità“ (così leggesi a pag. 41 Quadro 17 dell'allegato “F”).
Evidente la stridente contraddittorietà e conseguente illegittimità dell’atto amministrativo che nelle premesse afferma che “la dotazione organica dell'ente dovrebbe contenere un numero massimo di cinque dipendenti rispetto al vincolo numerico di cui al decreto ministeriale del 24/07/2014, e non di sette, quanto ne comprende ad oggi” per poi, infine, deliberare di dotare concretamente (col ripristino dell’Area Contabile) di sei unità l’organigramma dell’ente.
Un vero e proprio gioco delle tre carte con cui la Giunta ha deciso di eliminare fisicamente un proprio dipendente per sostituirlo con altro da individuare. Il tutto senza alcun risparmio ed anzi con notevole aggravio di costi (dovendosi sommare alle spese dell’unità non soppressa, quelle della mobilità della dipendente, quelle per l’espletamento del concorso, etcc).
Ed invero:
1) il Comune di Serra d'Aiello non ha attivato le procedure di cui all'art. 33 D.Lgs 165/2001 come specificato con la Circolare n. 4/2014 della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica:
2) non ha valutato minimamente la possibilità di ricollocazione del personale in eccedenza nel medesimo Ente, la dipendente collocata in disponibilità possiede il titolo di ragioniere;
3) non ha attivato le procedure del prepensionamento (sembra che in totale tre dipendenti abbiano i requisiti);
4) non ha tenuto in considerazione la richiesta di mobilità volontaria avanzata dall'altro dipendente della nuova area amministrativa ed acclarata al protocollo dell'Ente;
In altre parole la procedura seguita dall'amministrazione locale ha fatto spregio della normativa di settore e delle prerogative riconosciute alle organizzazioni sindacali a garanzia del perseguimento di principi di obiettività e trasparenza. E' infatti totalmente mancata la fase di confronto con i sindacati preordinata alla determinazione dei criteri per l'individuazione degli esuberi o sulle modalità per avviare i processi di mobilità. Né tantomeno sono stati tenuti, per come inveritieramente affermato, appositi incontri tra tutti i dipendenti e l'Amministrazione (del resto non esiste traccia alcuna di verbali di tali incontri con i dipendenti e/o con le OO.SS.);
I criteri di scelta dei dipendenti da porre in mobilità -unilateralmente, autoritativamente e quindi illegittimamente- adottati dall'Amministrazione locale, non a caso, tradiscono la loro stridente illogicità e preordinazione a chiaro intento persecutorio: nell'area tecnica si è fatto riferimento correttamente alla maggiore anzianità anagrafica e di servizio, nell'area amministrativa al contrario a quella minore;
Nessuna considerazione è stata sprecata sulla mancata esternalizzazione dei servizi: appare incomprensibile -invero solo a chi ignora i sottesi rapporti parentali- la scelta di mantenere per un centinaio di utenze (divisa la popolazione per nuclei familiari) un fontaniere ed un elettricista quando l'appalto dei relativi servizi potrebbe costare solo qualche migliaio di euro.
Infine nonostante l'Amministrazione del comune di Serra d'Aiello, composta dalla dott.ssa Giovanna Caruso e dai sigg. Mendicino Guerino e Innocenti Fabio, quando in data 02/09/2015 è venuta formalmente a conoscenza del pensionamento dell'altro dipendente dell'Area Amministrativa ha proceduto ugualmente a sospendere il rapporto di lavoro con la ricorrente in data 15/09/2015 con comunicazione notificata il 14/09/2015. Cosa veramente assurda considerato che il Ministero dell'Interno ha anche espresso parere positivo circa la ricollocazione della mia assistita nella dotazione organica alla luce del prepensionamento dell'altro dipendente. Parere pure richiesto dalla stessa amministrazione comunale. Assurdità del genere si stanno vedendo solo nel comune di Serra d'Aiello: giorno 14/09/2015 l'Amministrazione sospende il rapporto di lavoro con una sua dipendente in servizio da 29 anni e nella stessa data protocolla (ordine dell'assessore Mendicino alla dipendente da licenziare) richiesta di utilizzo di dipendente di altra amministrazione. Invece di tutelare i posti di lavoro, per giunta nel proprio paese, l'Amministrazione di Serra d'Aiello si affatica per licenziare i propri dipendenti.
La vicenda, pertanto, non può non avere del seguito.
Voglio ringraziare pubblicamente il collega avvocato Achille Morcavallo che mi ha affiancato in questa procedura contestando punto per punto tutte le illegittimità poste in essere dall'amministrazione del comune di Serra d'Aiello”. Queste le conclusioni dell'avvocato Cuglietta
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