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Sul Tirreno cosentino sequestrati 542 tonni rossi giovani

Mercoledì, 14 Ottobre 2015 09:36 Pubblicato in Alto Tirreno

Continua la presenza di pesce nelle acqua del tirreno cosentino

Continua la pesca abusiva di pesce sottotaglia

Non solo le piccole alici

Anche i piccoli tonnetti rossi

Continuano per quanto possibile i controlli contro la pesca abusiva da parte della Guardia Costiera.

Ovviamente quella più facile è nei porti , molto più difficile è quella degli sbarchi sulla spiagge isolate con il pescato trasferito nella auto prossime con avvio i mercati

In questo modo è possibile evadere i controlli ed avviare sul mercato pesce vietato

Peraltro anche quando viene scoperta la presenza di pesce vietato il danno è fatto

E’ il caso dei 510 tonnetti sottomisura che non sono certo ridiventati vivi e reimmessi in mare

Si pensi che in questo periodo i tonnetti raggiungono il peso di 1 kg o poco più mentre la taglia minima prevista per gli esemplari adulti che è di 115 centimetri di lunghezza o 30 chilogrammi di peso.

In un tratto di spiaggia a sud di Cetraro sono stati sequestrati rispettivamente 94 di tonno rosso.

Altri 89 in un tratto di spiaggia in Cittadella del Capo di Bonifati

In porto a Cetraro una persona stava sbarcando, appena rientrata da mare con il proprio natante, 79 esemplari di tonno rosso nascosti in due cesti.

Due conduttori di natanti da diporto sono stati sorpresi dall’equipaggio della motovedetta CP705 con a bordo 41 esemplari di specie ittiche sottomisura, tra cui tonno rosso, nelle acque antistanti il litorale di Belmonte Calabro.

Inoltre sono stati sequestrati 117 esemplari di tonno rosso sottomisura in tre differenti giornate a Cetraro, 46 a Fuscaldo, 37 ad Acquappesa, altri 7 a Bonifati

Evitata una razzia dei giovani tonni rossi la cui pesca è vietata grazie ai controlli della guardia costiera di Cetraro che in 2 settimane ha sequestrato 542 esemplari.

Insomma un incredibile sciupio di risorse ittiche

Questo il comunicato stampa di Mimmo Bevacqua in concorso al diritto ad una “buona sanità” anche per il comprensorio di Amantea

“Assistiamo quotidianamente ad un generalizzato e indiscriminato depotenziamento dei servizi sanitari sul territorio.

La sensazione che ne deriva non è tanto l’esigenza di contenimento della spesa e la razionalizzazione dei servizi stessi, quanto piuttosto la puntuale e mirata volontà di impoverire i servizi pubblici e minare alle basi il diritto costituzionalmente garantito a tutti i cittadini, poveri o ricchi che siano, alla salute e alle cure”.

Così il consigliere regionale Mimmo Bevacqua che ha espresso solidarietà e vicinanza al Comitato “Difendiamo la Salute” di Amantea che è salito sulle barricate presentando una mozione in cui chiede, a fronte della decisione del Commissario Scura di depotenziare il Poliambulatorio di Amantea, interventi volti a “completare la struttura del Distretto sanitario, al potenziamento dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali e l’istituzione di una Casa della Salute”.

“La razionalizzazione del sistema – ha detto Bevacqua – non può rispondere esclusivamente alle mere logiche di finanza pubblica e alle risultanze di freddi e asettici calcoli matematici.

Da troppo tempo il Piano di rientro è solo una sottrazione. Basta! E’ arrivato il momento di implementare un sistema di sanità pubblica efficace ed efficiente e ripristinare i servizi connessi al diritto alla salute riconosciuto ai cittadini e per il quale contribuiscono fiscalmente”.

“Per questo sono più che condivisibile le istanze del Comitato “Difendiamo la salute””. Ha sottolineato l’esponente del Pd.

“La partita della sanità – ha concluso Bevacqua - non può essere a senso unico, ovvero una continua richiesta di sacrifici e rinunce ai cittadini, ma anche al personale medico e ausiliario. E’ giunto il momento di, come chiede il Comitato di Amantea, maggiore trasparenza, informatizzazione delle prenotazioni,   servizi fruibili da tutti i cittadini e soprattutto l’accesso a tutti i protocolli di diagnosi, cura e prevenzione in Regione”.

Cosenza 13 ottobre 2015                               Mimmo Bevacqua

Amantea. Un anno fa gli attentati agli amministratori

Martedì, 13 Ottobre 2015 15:29 Pubblicato in Politica

Continuano in Calabria gli attentati ai sindaci ed agli amministratori locali.

Si concentra nel Mezzogiorno il fenomeno degli attentati agli amministratori locali, che ha in Sicilia, con il 16,7% dei casi accertati, l'incidenza più elevata, nel periodo dal 1 gennaio 2013 al 30 aprile 2014.

Segue la Puglia con il 12,9%

Ed ancora la Calabria con il 12,3

Più giù la Sardegna con il 10,8%

Ed infine la Campania con l’8,2%

Tanti i comuni interessati da questi attentati in Calabria. Ve ne ricordiamo qualcuno:

Comune di Albidona- sindaco Salvatore Aurelio

Comune di Amantea- sindaco Monica Sabatino

Comune di Amaroni –

Comune di Benestare –

Comune di Bianchi- Sindaco Tommaso PAOLA;

Comune di Brancaleone –

Comune Cassano Ionio - Sindaco Giovanni PAPASSO;

Comune di Catanzaro- Sindaco Sergio ABRAMO;

Comune di Conflenti- Sindaco Giovanni PAOLA;

Comune di Decollatura- Sindaco Anna Maria CARDAMONE ;

Comune di Falerna – Sindaco Giovanni COSTANZO;

Comune di Feroleto Antico – Sindaco Pietro FAZIO;

Comune di Gizzeria- Sindaco Pietro RASO ;

Comune di Isola Capo Rizzuto-

Comune di Locri - Sindaco Giovanni Calabrese

Comune di Malito- Sindaco Carmine CARPINO;

Comune di Marano marchesato-

Comune di Monasterace Maria Carmela Lanzetta

Comune di Motta S.Lucia –Sindaco Amedeo COLACINO; ( 3 attentati)

Comune di Nicotera - Sindaco Francesco Pagano

Comune di Nocera Terinese- Sindaco Gaspare ROCCA;

Comune di Martirano Lombardo- Sindaco Francesco PUCCI;

Comune di Parghelia - Sindaco Maria Luisa Brosio

Comune di Pedivigliano – Sindaco Lia LEONE ;

Comune di Pentone – Delegata Giuditta MATTACE;

Comune di Pizzo- ex sindaco Fernando Nicotra

Comune di San Giovanni in Fiore- Sindaco Antonio Barile.

Comune di San Pietro a Maida-

Comune di Seminara, - Sindaco Antonio Bonamico

Comune di Scigliano – Sindaco Raffaele PANE;

Comune di Serra San Bruno- Sindaco Bruno ROSI;

Comune di Taurianova-

Comune di Tropea-

Comune di Soriano-

Comune di Stefanaconi- o

Comune di Villapiana – Sindaco Paolo MONTALTI;

Comune di Zagarise, Domenico Gallelli,

Potremmo continuare a lungo visto gli atti intimidatori registrati in Calabria sono stati 80 nel 2014 e una quindicina già nei primi quattro mesi del 2015.

Già nella seconda metà del 1700, gli allora Procuratori del Regno di Napoli segnalavano la presenza di bande dedite all’intimidazione di amministratori pubblici, così come ribadito nelle relazioni di fine 800. Il fatto di rilevare segnalazioni in diverse parti del Regno, simboleggia come il fenomeno fosse pervasivo e capillare in tutto il territorio.

Questo l’elenco dei comuni che avevano annunciato la loro presenza a Roma: Comune di Catanzaro, Motta S.Lucia,Conflenti, Nocera Terinese, Gizzeria, Falerna, Martirano Lombardo, Scigliano, Bianchi, Pentone, Decollatura, Villapiana, Malito, Pedivigliano, Serra San Bruno, Feroleto Antico, Cassano Ionio.

Ma una domanda si impone .

Perché delle centinaia di sindaci ed amministratori oggetto di attentati nell’incontro del 23 settembre scorso avutosi presso il Viminale alla presenza del viceministro Bubbico e della senatrice Lo Moro ne erano presenti soltanto 14?

Perché non c’era Amantea?

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