
Redazione TirrenoNews
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Serra San Bruno arrestate due donne per furto di gioielli.
Martedì, 03 Novembre 2015 15:00 Pubblicato in CatanzaroNon sono le prime e non saranno le ultime.
Ma questa volta, registrate dalle teleca mere interne, sono state arrestate.
Due donne, quelle nella foto.
Si chiamano Graziella Gabrieli, di 48 anni e di Sara Cuner di 28 anni.
Ambedue di Misano Adriatico in provincia di Rimini.
Sono accusate di aver rubato nella gioielleria Monilia di Serra San Bruno un rotolo di gioielli del valore di circa 80.000 euro
Semplicissimo il trucco.
Chiedono alla proprietaria di vedere alcune collane d’oro.
Poi chiedono di vederne altre e mentre la proprietaria cerca un altro rotolo il primo scompare sotto la gonna di una delle due ladre
I proprietari non si accorgono immediatamente della scomparsa dei gioielli.
Se ne accorgono solo due giorni dopo.
Da qui la denuncia ai carabinieri
Il Maresciallo Giuseppe Grillo acquisisce le immagini e parte la ricerca alle due ladre che vengono identificate e poi arrestate
Le indagini hanno permesso di appurare che le due, si erano rese responsabili di una serie di furti in varie gioiellerie d’Italia, in particolare, in Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia, Marche e Emilia Romagna, usando sempre le stesse modalità.
Pubblichiamo le foto perché i commercianti di Amantea oggetti di numerosi furti verifichino se si tratti delle stesse donne registrate dalle loro telecamere .
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Sanita' Calabria: Il commissario Scura e' stato commissariato
Martedì, 03 Novembre 2015 09:52 Pubblicato in CalabriaLa vicenda è Kafkiana. E riguarda il fatto che dg della programmazione sanitaria nazionale, Renato Botti, ha respinto un decreto del commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, in quanto mancante della firma del subcommissario, Andrea Urbani.
Ma, insomma, chi comanda la sanità in Calabria?
Buh?
Forse l’unica cosa certa è che non comanda Oliverio e tantomeno Guccione
Ma ecco il comunicato di Dalila Nesci:
“La presidenza del Consiglio deve spiegare le ragioni per cui il dg della programmazione sanitaria nazionale, Renato Botti, ha respinto un decreto del commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, in quanto mancante della firma del subcommissario, Andrea Urbani.
L’atto è stato arbitrario e stranamente immediato».
Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, a margine di un lungo incontro avuto con il commissario Scura negli uffici regionali di Catanzaro.
«C'è – aggiunge Nesci – un problema istituzionale gigantesco, con uno sbilanciamento verso Urbani da parte del Ministero della Salute, nonostante le competenze assegnate dal Consiglio dei Ministri e il ruolo di mero affiancamento per la predisposizione degli atti dato a Urbani».
«Ribadisco – precisa la deputata – l’illegittimità del commissariamento, ma nel frattempo non consentiremo a Urbani di fare ciò che crede, facendo leva sulla sua notoria vicinanza politica al ministro della Salute».
«A Scura – racconta la deputata M5s – ho proposto, poi, di uscire dalla commissione per l’integrazione tra gli ospedali catanzaresi Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, in modo da fare da arbitro e favorire una più equa definizione tecnica, che responsabilizzi l’Università, troppo abituata ad avere vantaggi e dare spintoni.
Al tavolo in questione devono esserci pari rappresentanze professionali, nella speranza che il dg Fatarella rappresenti appieno la Regione a tutela della salute dei calabresi».
«Nel silenzio tombale del governatore Oliverio – continua la parlamentare – ho inoltre chiesto a Scura l’impegno di eliminare il surplus di finanziamento illecito che la Regione Calabria continua a dare all’Università di Catanzaro. Si tratta di 12 milioni all’anno, senza un protocollo d’intesa, indispensabile. Il commissario ha promesso che se ne occuperà presto».
«Infine – conclude Nesci – abbiamo discusso dell’Asp di Reggio Calabria. Ho sollecitato il dovuto intervento del commissario Scura sulla perdurante assenza del vertice aziendale, che, tra l’altro, deve per legge avere un rapporto di lavoro esclusivo. È assurdo che un’Asp così disastrata continui da due mesi ad essere priva di guida»
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Appena tolte le macchinette foto grafiche ecco il dramma dei rifiuti.
Siamo stati ad Acqui cella , sulla SS18, sotto San Giuseppe.
Non è come un tem po, ma la spazzatura è sempre là, figlia di comportamenti incivili posti in essere da persone incivili che sono certe di non essere perseguite.
Ed evidentemente è così.
Ben al di là della volontà di perseguire l’abbandono dei rifiuti usando tecniche moderne , la realtà è tutta diversa.
Dobbiamo supporre che la macchinetta fotografica sia stata tolta e che quindi gli incivili( che siano amanteani o meno, poco importa) grazie a questa scelta imperino.
Rifiuti ovunque.
Non possiamo pensare infatti che la macchinetta sia ancora là e che non siano state semplicemente elevate le contravvenzioni.
Sarebbe un oltraggio alla logica, alla correttezza amministrativa, alla giustizia.
Certo che dopo il battage giustizialista dei primi momenti questo silenzio preoccupa.
Non hanno funzionato le macchine fotografiche?
Hanno al contrario scattato le foto e queste non sono rimaste impressionate?
Il Comando è ancora alla ricerca delle generalità dei responsabili?
Eppure non dovrebbe essere difficile .
Io per recarmi a fare le fotografie sono dovuto andare con l’auto e la targa è ben visibile.
Peraltro se la gente si vedesse arrivare una salata contravvenzione la smetterebbe di comportarsi da incivile .
E con certe persone( se persone sono) la correttezza deve essere imposta a suon di contravvenzioni.
Non farlo completerebbe la attuale disattenzione verso comportamenti inaccettabili e sarebbe anche diseducativo.
Ma e’ forte la paura che Amantea stia perdendo la battaglia dei rifiuti.
Aspettiamo pazienti e nei prossimi giorni vi mostreremo tante altre foto di comportamenti incivili.
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