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Le riflessioni di Cupelli sulla legittimita' della critica politica
Lunedì, 09 Novembre 2015 11:45 Pubblicato in PoliticaLa politica è anche critica, cosi come il dissenso e sono il sale della democrazia.
Quando una persona, volon tariamente, decide di entra re in politica, dovrebbe sapere che dal quel momento avrà elogi ma si espone anche a critiche per il suo operato, critiche politiche.
Il non accettare le critiche anche se non condivise, DENOTA UN LIMITE DEMOCRATICO.
Il reagire a delle critiche politiche con minaccia di procedimenti giudiziari è una forma di censura. E on si può definire derisione la critica si espressa in modo ironico o sarcastico, e non lo dico io ma innumerevoli sentenze. Lo dice la storia democratica italiana nata dalla resistenza, che ha scritto la nostra Costituzione e l’art. 21, nonché l’art. 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo .
Questo vale ancora di più per chi ricopre cariche istituzionali, che non può adottare due pesi e due misure, quindi libertà di critica per l’avversario ma immunità propria.
Sono ben spiegati dalla c.d. “sentenza Decalogo” (Cass. Civ., Sez. I, 18 ottobre 1984, n. 5259), i limiti della critica, consistono nella veridicità della notizia, nella sua rilevanza per l’interesse pubblico e nel rispetto del limite della continenza verbale, il quale, in ipotesi di critica politica, si dota di una peculiare elasticità, in ragione dei toni abitualmente elevati e aspri che caratterizzano tale ambito. La “lotta politica”, infatti, rende adusi a un linguaggio, la cui scorrettezza incorrerebbe sempre nel delitto di ingiuria o di diffamazione se una riconosciuta desensibilizzazione della sua potenzialità offensiva entrata nel costume non lo accreditasse come legittimo (Cass. Pen., Sez. V, 24 gennaio 1992, n. 11746). Da tale presa di consapevolezza discende l’ammissibilità di un linguaggio duro e veemente, in quanto funzionale allo scontro politico, volto ad attaccare il soggetto in ragione della carica pubblica occupata o che aspira ad occupare.
Sembra che un gruppetto di persone stia sbandierando ai 4 venti, un’antidemocratica denuncia nei miei confronti per diffamazione a mezzo stampa, non hanno gradito alcune critiche ricevute. Resto serenamente in attesa di queste denunce convinto di non aver travalicato mai il limite della critica politica e di non aver mai proferito ingiurie oppure offese personali. Per la ridicola accusa di “accanimento”, menzogna oppure calunnia, basta andare sui siti web che ospitano le mie riflessioni perché ci sia la conferma di quanto siano pretestuose questa accuse. Invito piuttosto questo “cerchietto di persone” a prendere esempio dal Sindaco Sabatino, dall’assessore Tempo oppure dal consigliere Mazzei, che hanno sempre democraticamente accettato le mie critiche, SICURAMENTE ASPRE, mai minacciandomi, consci del ruolo che hanno scelto di ricoprire e che volontariamente o meno si possono commettere atti politici che non trovano unanime condivisione.
A questo proposito, ovvero la volontarietà o meno di alcune azioni politiche, posto una mia riflessione, sono dell’idea che crescendo in un certo contesto (quello calabrese e italiano) si assimilino comportamenti usuali e diffusi che alla fine sembrano giusti e normali, ma che rappresentano un vecchio modo di fare politica e per giunta sbagliato. Quindi mentre si pensa in un modo si agisce poi in un altro, anche inconsciamente.
Il dissenso fa parte della democrazia, come l’onesta’ intellettuale fa parte della buona politica. Agire per ripicca, oppure invidia, o per risentimento oppure per egocentrismo, non é politicamente corretto.
Anche queste sono critiche politiche e non personali e solo per questo non esprimo oggi un riferimento diretto. Al limite sono una lezione di democrazia.
Rosario Cupelli attivista politico e libero cittadino
P.s. approfitto ( per non essere accusato di intasare le pagine dei giornali con i miei scritti) per esprimere un plauso all’amministrazione comunale ed ai frati di San Bernardino per l’iniziativa di somministrare 20 pasti al giorno alle persone bisognose, tramite il servizio di mensa scolastica..
I pasti però saranno somministrati solo nei giorni d’apertura delle scuole, SUGGERISCO ALLE OLTRE 70 ASSOCIAZIONI che partecipano alla Rete in difesa del poliambulatorio a dare CONTINUITA’ alla loro azione sociale e ad adoperarsi per trovare un modo per somministrare i pasti anche nei giorni festivi a questi cittadini in difficoltà, specie nell’imminenza del Natale.
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Acqua ad Amantea: Ancora pochi giorni poi la Sorical ridurra' la disponibilita'
Domenica, 08 Novembre 2015 23:30 Pubblicato in CronacaNessuna paura. Amantea non farà la triste fine di Messina. Ad Amantea basterà pagare per non mancare di acqua e per non far mancare l’acqua ai cittadini.
Almeno questa è la speranza.
Anche perché le bollette sono state inviate e c’è la fondata speranza che i cittadini le pagheranno.
Ovviamente dopo aver controllato la veridicità dei consumi loro addebitati.
Certo che la situazione è seria e riguarda numerosi comuni calabresi tra cui Amantea e Belmonte Calabro.
Ma eccovi tutti i comuni con le relative date:
Riduzioni già attuate:
Rosarno dal 23 Ottobre.
Montauro e Riace dal 27 Ottobre.
Belvedere Marittimo, Briatico, Cinquefrondi, Cutro e Reggio Calabria dal 3 Novembre.
Riduzioni da attuare:
Cassano all’Ionio, Cessaniti, Gioiosa Ionica, Montebello Ionico, Serrata,Vibo Valentia, Umbriatico, Scilla, Pallagorio dal 10 Novembre
Amantea e Belmonte Calabro dal 17 Novembre.
Sempre dal 17 Novembre Amandolara, Sinopoli, Monasterace, Condofuri, Filandari, San Lorenzo del Vallo, Acquappesa, Ricadi, Villa San Giovanni, Seminara.
Ovviamente la Sorical ha diffidato il Comune di Amantea (il termine minimo è di 15 giorni) e la Diffida di pagamento è stata indirizzata per conoscenza anche alla Regione Calabria (Assessorato LL.PP); all’Ufficio territoriale di governo, alla Procura della Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica.
Il comune è stato invitato a reperire fonti di approvvigionamento alternative ed integrative ed a rendere edotta la cittadinanza.
Se non lo ha fatto significa che il comune pensa di poter pagare entro il 16 novembre per evitare la potenziale riduzione dell’acqua ed i conseguenti disagi.
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Il senatore Barbanti vuole i responsabili dei debiti dell’ASP di Cosenza
Domenica, 08 Novembre 2015 19:09 Pubblicato in Cosenza“Fusse che fusse la vorta bona” diceva Nino Manfredi nella edizione di Canzonissi ma del 1959.
Lo ricordiamo, forse erronea mente, perché il senatore Barbanti, già del M5s, ha insistito molto “ sulla necessità di vederci chiaro in ordine ai debiti dell'Asp di Cosenza e alle procedure per il loro accertamento”.
Sulla stessa linea il direttore generale Fatarella e perfino Bernardino Scarpino, direttore di Aiop Calabria, il quale poi ha aggiunto: “«Noi abbiamo fatto la nostra parte senza ricorrere alla pratica delle tangenti o della corruzione o all'aiuto benevolente di politici o dirigenti pubblici ma semplicemente avviando cause e ottenendo sentenze e lodi arbitrali che, come tutti sanno, non sono uno scippo o una rapina a mano armata bensì un istituto procedurale previsto dai codici della Repubblica italiana e sottoposto ai controlli e alle verifiche di vari gradi di giudizio.
Fanno benissimo dunque dirigenti e senatori a chiedere comunque ulteriori approfonditi accertamenti di tutti i tipi anche sulle modalità e sulla correttezza dello svolgimento dei giudizi, sulla nomina degli arbitri, sul rispetto del contraddittorio e sulla linearità dell'operato dei giudici.
E ancor meglio dicono quando chiedono che, una volta acclarato tutto ciò e individuate le responsabilità per i danni erariali, siano sanzionati i colpevoli. Attendiamo che si dia corso a quanto giustamente chiesto. E in fretta. Ci permettiamo solo di aggiungere che ci aspettiamo anche che alla ottima parlata sia conseguente la buona razzolata di pretendere il pagamento immediato dei debiti eventualmente riconosciuti come dovuti in favore di legittimi creditori e non pagati da anni”.
Ma ci voleva il senatore Barbanti per sollecitare i doverosi accertamenti contabili e penali e per sanzionare chi sbaglia?
Ma dove è la giustizia in Calabria?
E pensare che stiamo parlando della sanità!
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