
Redazione TirrenoNews
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La mamma filmava video porno con le figlie di 5 e 7 anni.
Giovedì, 04 Febbraio 2016 22:43 Pubblicato in MondoHa costretto le sue bambine di 5 e 7 anni a girare video pornografici che poi rivendeva a pedofili maschi.
Per questo Vanessa Patricia Ganung, 31 anni, è stata condannata a 40 anni di prigione da un tribunale della contea di Montgomery, in Texas.
L’accusa è gravissima: arrestata nel 2013, gli inquirenti che indagavano sul suo caso non solo hanno trovato immagini delle figlie che mettevano in mostra i genitali ed erano protagoniste di veri e propri atti sessuali, ma hanno scoperto che la donna aveva dato vita ad un vero e proprio mercato illecito di materiale pedopornografico.
Se non avesse accettato il patteggiamento, Vanessa Ganung avrebbe rischiato l’ergastolo.
Una volta scontata interamente la pena, nel 2056, verrà iscritta nel registro dei molestatori sessuali del Paese per il resto della sua vita.
«Questa donna non può essere considerata una madre – ha commentato ai microfoni dell’emittente Fox il procuratore generale Mary Nan Huffman -.
È stata soltanto un mezzo attraverso il quale queste due ragazze, che ora stanno recuperando l’infanzia perduta, sono arrivate sulla terra. Nulla di più. Non può essere che definita un mostro per quello che ha fatto».
Secondo le autorità, a dare l’allarme sui crimini commessi dalla donna è stato un parente delle ragazze, che scoprì uno strano video sul telefono della madre e subito allertò la polizia.
Le due bambine vivono ora con la famiglia in un comune del Wisconsin e stanno bene.
Il legale della Ganung ha dichiarato che la sua assistita è sopraffatta dal rimorso.
Durante il processo a suo carico, pare che la mamma mostro abbia raccontato di aver subito da piccola delle molestie, non specificando da parte di chi, che sarebbero la causa dei suoi comportamenti deplorevoli nei confronti delle figlie.
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È stato ufficializzato il calendario dell’edizione 2016 del “Carnevale di Amantea – Allegria di Calabria”.
Saranno tre le giornate del Carnevale di Amantea Edizione 2016.
La prima sfilata si terrà domenica 7 febbraio con inizio alle ore 15 per le vie del centro cittadino con la partecipazione dei carri, delle maschere e dei gruppi formati da cinque scuole di ballo del comprensorio.
Tale sfilata sarà replicata martedì di carnevale, il 9 febbraio, alla conclusione della quale si svolgerà in Piazza Commercio la premiazione dei partecipanti.
Lunedì 8 febbraio sarà dedicato ai bambini, come nella tradizione.
Nel “Carnevale dei Piccoli”, le mascherine sfileranno sulla pedana allestita in piazza Commercio.
A seguire, in serata, sempre nel solco della tradizione, si svolgerà la sagra della “Frittata i carnulevari”, il succulento e gustoso piatto amanteano che segna il passaggio al periodo di quaresima.
Musica popolare e balli faranno da cornice alla sagra.
Martedì 9 la gran festa del carnevale 2016.
L’edizione del carnevale di quest’anno presenta l’importante novità della qualificata presenza delle scuole di ballo del comprensorio di Amantea.
Complessivamente circa 200 ballerini di ogni età che avranno un adeguato spazio durante la sfilata per presentare le coreografie elaborate per l’occasione.
Proprio le coreografie, insieme all’artistica fattura dei carri, sono stati i principali fattori del successo del Carnevale di Amantea.
La musica e il ballo sono riusciti, da sempre, a coinvolgere anche il più impassibile spettatore della sfilata. Per questo motivo, il Comitato Organizzatore del Carnevale ha inteso assegnare un ampio spazio alle coreografie curate dalle scuole di ballo (che in precedenza si erano limitate a contribuire alle coreografie dei carri in concorso) nella consapevolezza che tale innovazione risulterà molto gradita ai tanti spettatori che diventano effettivi partecipanti del carnevale “Allegria di Calabria”.
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La moglie non cucina ed il marito la porta dal Giudice
Giovedì, 04 Febbraio 2016 20:17 Pubblicato in ItaliaSiamo abituati a violenze verso le donne. Difficile , quindi, aspettarsi che la moglie non cucini, non stiri e si rifiuti di fare le faccende di casa, e che in conseguenza il marito la denunci.
Parità di diritti e parità di doveri è quello che stabilisce l’art. 29, comma 2 della Costituzione italiana.
L’eguaglianza dei coniugi , infatti, è il principio su cui si fonda il matrimonio.
In base a tale principio marito e la moglie assumono gli stessi diritti e gli stessi doveri, concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare, fissano di comune accordo la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e per l’effetto della loro unione, assumono dei doveri sia l’uno nei confronti dell’altra e sia verso i figli.
Ed è previsto che, in caso di disaccordo sulla fissazione della residenza o su altri affari essenziali, ciascun coniuge può rivolgersi al giudice, senza formalità, per chiedere di trovare una soluzione.
Così sembra aver fatto un 47 enne di Latina che ha chiamato i carabinieri perché la moglie, molto più giovane del marito, si rifiutava di fare i lavori domestici.
L'uomo, un 47enne, avrebbe denunciato diversi atteggiamenti della moglie: la donna da due anni lo avrebbe ripetutamente insultato, gli avrebbe negato l'accesso alla camera da letto e lo avrebbe costretto a vivere in una casa sporca.
Il sostituto procuratore Gregorio Capasso ha così deciso che ci sono gli estremi per configurare il reato di maltrattamenti in famiglia e ora la donna rischia una condanna da due a sei anni di carcere.
Ma non esiste il divorzio in Italia?
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