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Redazione TirrenoNews

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Ma ad Amantea c’è amianto?

Venerdì, 01 Giugno 2018 09:07 Pubblicato in Politica

Lo sanno al comune.

Lo sanno perché la regione ha inviato al comune( già da tempo) le aerofoto grammetrie come quella nella foto.

 

 

 

 

 

Ma il comune ha “stipato” il tutto in un cassetto( non sappiamo quale ) senza pubblicizzare i dati

E senza pubblicizzare lo stato di pericolosità dell’amianto presente sul proprio territorio

Eppure i dati sono allarmanti.

Il risultato della telerilevazione mostra 11 milioni di metri quadrati di coperture in eternit per circa due milioni di abitanti.

Una media, cioè, di 5,5 metri quadri a testa.

Se attendibile nel comune di Amantea dovrebbero esserci corca 77mila mq di amianto.

L’ingegnere Giuseppe Infusini coordinatore provinciale dell’Osservatorio Nazionale Amianto Cosenza ricorda che “dove è presente amianto notiamo delle morti legate a patologie polmonari ipoteticamente correlabili all’inalazione di particelle di eternit”.

Si tratta di malattie infauste come asbestosi, cancro polmonare, il mesotelioma pleurico e peritoneale.

L’amianto, anche se non sempre può essere considerato pericoloso, è infatti un agente cancerogeno primario.

Ogni tanto un amico od un nostro lettore ci informa della presenza nei pressi della sua abitazione di tetti di amianto, quasi ad indicarci di fare un articolo che solleciti l’ amministrazione a vigilare.

Magari fosse così!

Noi comunque per rispetto degli amici e dei nostri lettori solleviamo il problema sperando che i comune muova nella giusta direzione

Ma, nel contempo, suggeriamo loro di “parlare “ o meglio di “scrivere” chiedendo controlli ed accertamenti ( di competenza dell’Asp) da pubblicare sul sito del comune

Insieme sollecitiamo i congiunti di persone decedute con affezioni sospette di chiedere accertamenti specifici.

Noi chiediamo al comune di pubblicare le aerofotogrammetrie.

Una diversa e migliore attenzione al problema non guasta.

A tutti ricordiamo che a Cosenza c’è una sede provinciale dell’Osservatorio Nazionale Amianto,sede alla quale possibile chiedere informazioni e denunciare criticità

Lo si può fare recandosi in sede nei palazzi del Centro Commerciale Due Fiumi (piazza Mancini n° 60) o contattando il numero SOS Amianto 377-4279516.

Reati alla luce della Costituzione Repubblicana.

Venerdì, 01 Giugno 2018 08:16 Pubblicato in Italia

Ed ecco un altro pregevole intervento dell’avvocato Francesco Bernardo :

La rieducazione sociale che il Diritto Penale intende esercitare su soggetti ritenuti colpevoli è strettamente connessa al parametro dell’offesa, esistente tra la condotta lesiva posta in essere dal responsabile e il bene giuridico che quella norma penale intende tutelare.

Se, per caso, non vi è offesa al bene giuridico, nonostante una condotta (attiva od omissiva) colposa o dolosa, che integra gli elementi costitutivi della fattispecie, il soggetto non è passibile di rimprovero, di punizione, dunque, di rieducazione.

Si polarizza, dunque, la considerazione per cui il Diritto Penale costituisce extrema ratio e, in chiave garantistica e democratica, si assicura ostracismo a ipotesi di reato di pura disobbedienza al precetto sfornite di offesa.

È nota, presso i costituzionalisti, la tesi per cui lo Stato si caratterizza per il “monopolio legale dell’uso della forza” che, in chiave cogente e punitiva, esercita la propria deterrenza sulle condotte e le interazioni dei cittadini.

La Costituzione Repubblicana (tanto nominata in questo periodo di presunta necessità di formazione del Governo) ha esercitato ed esercita un ruolo dirimente per la modernità garantistica e democratica del Diritto Penale, chiamato ad attivarsi soltanto se si pone in evidenza un fatto, antigiuridico recante offesa a beni giuridici sensibili e strategici.

È in gioco, come si capisce bene, la democrazia, il garantismo, la tutela della libertà individuale la quale si pone su di un piano di presidio necessario tale da imporre agli operatori del diritto (i Giudici che intendano esprimere un giudizio di condanna) la necessità di vagliare se quel fatto attinto abbia o meno recato lesione.

L’imposizione del principio di offensività si esercita anche sul Legislatore, il Quale, nel “confezionare” in Parlamento, ovvero tipizzare un’ipotesi di reato deve descriverla nella maniera più opportuna a indicare la fenomenologia empirica della lesione (vedasi sul punto la famosa sentenza sul “plagio” da parte della Corte Costituzionale degli anni ottanta: ipotesi espunta dall’Ordinamento perché inesistente in natura).

Ha senso parlare di offesa in chiave criminogena ancor più se si pensa alle novità normative e giurisprudenziali in tema di “tenuità del fatto”, considerato il livellamento predisposto dall’Ordinamento sui gradi di offesa ai beni, capace di portare a situazioni di non punibilità.

È certamente nota l’actio finium regundorum ovvero l’attività chiarificatrice della Corte Costituzionale, che sul tema della distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere, ha fatto opportuna applicazione del principio di offensività, considerato che ogni pena deve essere proporzionata al grado dell’offesa al bene giuridico.

In altre parole, il dibattere sulla lieve entità dell’offesa comporta l’assoggettamento a regimi di pena diversi e graduati.

Come si capisce, al grado dell’offesa, oltre ad essere collegata la proporzionalità punitiva, per uno Stato moderno, è collegata la pretesa rieducativa insistente sul soggetto responsabile e condannato, nella prospettiva, condivisibile, di deflazionarne l’assoggettamento a regime carcerario, preferendo sistemi di recupero sociale alternativi.

In questo senso vive e si autolegittima il Diritto Penale accettato e accettabile poiché aderente ad una visione di interventismo attenuato della Giustizia punitiva, limitata alla tutela di entità giuridiche astratte (i beni, dunque) che ne segnano i ritmi di attuazione.

Avvocato Francesco Bernardo

L’incidente è avvenuto lungo la statale 18 tra Belvedere e Diamante.

Nello scontro è rimasta coinvolta un’altra auto.

La vittima è Filippo Savoia, infermiere di Belvedere.

Il giovane deceduto, Filippo Savoia, 29 anni

 

lavorava presso la clinica Tricarico

Secondo le prime notizie, un’auto che procedeva in direzione nord, dopo aver impattato sul guardrail, per cause in corso di accertamento, avrebbe poi urtato una vettura che procedeva in senso contrario, ribaltandosi.

L’occupante della prima auto è deceduto, mentre è rimasto illeso il guidatore della seconda vettura. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 e la polizia stradale.

Sul posto sono presenti i carabinieri e la Polizia stradale del distaccamento di Scalea che sta effettuando i rilievi.

Il traffico dei mezzi pesanti è stato bloccato, mentre le automobili sono state deviate su strade alternative.

L’incidente si è verificato nei pressi del villaggio Mondo nuovo.

Dinamica tutta da confermare nelle prossime ore

Era stata attivata l'eliambulanza per il trasferimento a Cosenza, ma a quanto pare il giovane è deceduto per le gravi ferite riportate

A constatare il decesso il medico dell’elisoccorso prima di rientrare alla base di Zumpano.

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