
Redazione TirrenoNews
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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa
Gran Premio Manente i 5 Finalisti sono già al lavoro per produrre il VideoClip da presentare alla finalissima di Sabato 25 Agosto a Crucoli (KR)
presso il Santuario della Madonna di Manipuglia. Cinque gruppi musicali, cinque videomaker sono solo loro che hanno avuto accesso alla serata finale e che si contengono il premio Manente in assoluto anno 2018. Conosciamoli:
POMPILIO TURTORO BAND nasce con l’idea di supportare al meglio il repertorio di Pompilio Turtoro – che dal 1998 collabora come autore di testi e musiche per i Nomadi – dando una impronta decisamente più rock ai brani. Una band crotonese con la scelta dei brani che segue sempre una linea precisa: canzoni che cercano di raccontare storie mai banali. La Band è abbinata al regista, sceneggiatore e produttore cinematografico PIER LUIGI SPOSATO di Spezzano Albanese, amplia il suo punto di vista sul mondo tra i molti viaggi attraverso l'Europa, Costa Rica / America Centrale, ritorna in Italia per concludere gli studi in Tecnologie della Comunicazione a Milano, qui comincia una collaborazione per la RAI come Regista Programmista, a Roma per lavorare al suo primo lungometraggio dal titolo "Il Colore Verde della Vita", film entrato nel 2015 in concorso ai David di Donatello, a Berlino dove partorisce la sceneggiatura “Spiral Vortex " tante esperienze di alto livello. Pier Luigi Sposato è un professionista in costante movimento. Attualmente sta terminando la sua opera più sperimentale: un film sul Vangelo Apocrifo di Giuda Iscariota.
RITTANTICO dalla CAMPANIA nel Cilento nascono nel 2009, per opera di un gruppo di amici, che perseguiva gli stessi interessi musicali, e che decide di avviare un nuovo progetto di musica popolare. Dopo un breve periodo di assestamento si stabilizza la formazione definitiva e nel gennaio del 2010 viene ufficialmente fondata l'Associazione Culturale Musicale RittAntico. Il nome RittAntico sta per "detto antico", che rimanda all'obiettivo perseguito dal gruppo, fondato sulla ricerca di testi, dialetti e detti antichi della terra Cilentana e di aree limitrofe. Il gruppo diventerà, in poco tempo, rinomato e conosciutissimo in tutto il Cilento, apprezzato in tante piazze della regione Campania e oltre. Il genere musicale proposto mantiene forti connotazioni tradizionali, sia per quanto riguarda i testi, prevalentemente in dialetto Cilentano, che gli strumenti suonati, in gran parte tipici della tradizione. Le diverse contaminazioni dei componenti, provenienti da stili musicali differenti, e l'utilizzo anche di strumenti elettronici, genera un sound comunque moderno, particolarmente apprezzato anche dalle nuove generazioni. Abbinati al regista VALENTINO MANGANELLI di Novi Velia (SA) Dal 2012 - Videomaker e Fotografo freelance. Specializzato nella direzione e nella realizzazione di video musicali. Realizzazione materiale video e fotografico per aziende e privati; catalogazione prodotti, servizi per documentazione interna, pubblicità, web, reportage per riviste e di performance artistiche. Specializzato in Video per artisti, Backstage, Video aziendali, Fotografia, Reportage, Action Photography.
HèLENA 23 anni di San Lucido (CS) . Cantante/cantautrice singola che nasconde in realtà un duo nei live e nella scrittura di buona parte dei pezzi, caratterizzati dai suoni particolari (acquosi, naturali, quasi fiabeschi) a metà fra il pop, il rock melodico e l'indie, su basi elettroniche miste all'analogico. Nel 2015, dopo aver pubblicato autonomamente diversi brani fra cui Twice (con quasi 20.000 views su YT) partecipa alla 9 edizione di XFactor, nella categoria gruppi di Fedez prima e poi sola, per scelta di Skin degli Skunkanansie, nelle Under Donna fino ai Bootcamp. Lei è abbinata al regista videomaker EMANUELE GIORDANO di Cosenza Inizi da videomaker per eventi e sfilate di moda, poi fotografo ufficiale per artisti affermati come Gemitaiz, Anna Falchi. Regista e videomaker di videoclip musicali della scena hip hop Calacrew – Giovanna D’arco, Sprydo - Visigoti,Eys Godson, Monkey Masa –Maradona.
SALVATORE BRACCIO di Spilinga (VV) della LIUTERIA BSM La bottega di Liuteria BSM nasce nel Dicembre del 1994, come naturale concretizzazione di una passione. Gli strumenti prodotti sono d'impostazione tradizionale, moderna, o copie di strumenti storici ricavati da iconografie. Sono tutti realizzati con metodi artigianali utilizzando solo legni di qualità, intarsi e intagli sono lavorati a mano e la finitura fatta con metodi tradizionali. Salvatore Braccio è musicista autodidatta insieme alla moglie Monica Ruffolo e sono i fondatori della liuteria e suonatori, musicisti. Negli anni 80 ha suonato con i Liristi del Poro in Italia, Grecia, Francia e Spagna. Abbinati al videomaker tropeano SAVERIO CARACCIOLO si appassiona alla fotografia all’età si 16 anni e dopo il diploma di maturità si trasferisce a Roma per perfezionare la sua passione iscrivendosi all’Istituto Europeo di Design. Dal 2015 inizia il suo percorso per realizzare documentari e cortometraggi. Tra i suoi lavori più noti: Nera la notte che ottiene numerosi riconoscimenti in vari festival nazionali; La Ciambra ripresa da alcune testate nazionali, come Il Fatto Quotidiano e Corriere Tv nel 2017. Vince anche il Premio nazionale Raf Vallone come miglior cortometraggio. Nel 2018 il suo documentario Tizzoni di Calabria vince il primo premio al festival il folklore e il fanciullo a Sessa Aurunca (CE).
ALESSANDRO SANTACATERINA di Brancaleone (RC) è un chitarrista e polistrumentista calabrese, genere Popular music, Musica sperimentale, Musica acustica. Frequenta il biennio di chitarra classica con il Maestro F. Tornabene e composizione a Napoli sotto la guida del compositore e direttore d'orchestra Italo-statunitense Keith Goodman. È stato inizialmente allievo per diversi anni del chitarrista battente di fama nazionale Francesco Loccisano. Nel 2016 si esibisce presso gli studi sky di Padova. Dal 2017 è ospite in diversi concerti del cantautore Eugenio Bennato. Abbinato ai videomakers ARIANNA VENTURA & SIMONE MORABITO un duo giovane e stimolante. Due ragazzi, Arianna si appresta a concludere la specialistica e Simone sta per finire il primo ciclo, entrambi frequentano il Dams all’Unical. Formano un duo per partecipare al Manente, ed è lo spirito giusto con il quale giovani talentuosi corteggiano la macchina da presa facendosi ispirare dalla musica. Arianna è anche una musicista dalla Viola ora in conservatorio nella classe di piano jazz si appresta a concludere la specialistica di cinema, fotografia e performance. Simone attualmente, oltre allo studio, si occupa della regia di spot e videoclip collaborando con varie produzioni musicali e videografiche.
“Ci sembra un quintetto di tutto rispetto - commenta Giuseppe Marasco ideatore del Premio e Direttore Generale di Calabria Sona - abbiamo voluto inserire una miscellanea di suggerimenti musicali, da quelli che trattengono tradizioni attraverso strumenti musicali antichi, a quelli che con le tradizioni guardano al futuro, a chi con il cantautorato calabrese è proiettato alla scena nazionale, al rock e addirittura siamo arrivati nel Cilento trasportando qui una bella fetta di musica popolare del Sud Italia.” Anche quest’anno ci sono arrivate tantissime richieste, questo è frutto di un grande lavoro dietro al Premio Manente – ci dice Virginia Marasco direttrice artistica – e non solo, il circuito in cui il Contest è inserito, Calabria Sona, è diventato un punto di riferimento a livello Nazionale e siamo orgogliosi di questi traguardi su tutti i fronti!”
Il Gran Premio Manente, un premio unico nel suo genere, è inserito nei più grandi circuiti della musica di settore: CALABRIA SONA la vetrina nazionale della musica Made in Calabria; IT-FOLK, nella “RETE DEI FESTIVAL NAZIONALE” che nasce nel corso del MEI 2008 (meeting delle etichette indipendenti). Partner ufficiale anche per il settimo anno Video Calabria, la grande emittente che da anni è al fianco del Manente! Il Gran Premio Manente ha un respiro nazionale e internazionale ed in Calabria è diventato un appuntamento da non perdere! Allora pronti a partire con le tre tappe Verzino, Santa Severina (a breve le date) e Crucoli per una settima Edizione con le parole d’ordine #manentetuttounaltropremio e #connessi!
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“ARES”. Smantellate 2 cosche di ‘Ndrangheta: Tutti i nomi dei 31 arrestati
Lunedì, 09 Luglio 2018 17:31 Pubblicato in Reggio CalabriaNella giornata odierna i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, nei confronti di 31 soggetti appartenenti o contigui alle cosche “CACCIOLA” e “GRASSO”, radicate nella Piana di Gioia Tauro e riconducibili alla società di Rosarno del mandamento tirrenico della provincia di Reggio Calabria, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, danneggiamento, minaccia, intestazione fittizia di beni, impiego di denaro beni o utilità di provenienza illecita, violazione degli obblighi della sorveglianza speciale.
Il provvedimento odierno costituisce la sintesi di un complesso lavoro di ricostruzione degli assetti e degli equilibri interni ed esterni alla cosca CACCIOLA, documentati nel corso tempo grazie alle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia ed attualizzati da un’articolata attività investigativa, avviata nel settembre 2017 dai militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro sotto la direzione della locale Direzione Distrettuale Antimafia, con il coordinamento del Procuratore Aggiunto Gaetano Calogero PACI e del Sostituto Procuratore Adriana SCIGLIO.
L’indagine, convenzionalmente denominata “ARES”, ha accertato che l’originaria compattezza della cosca si era affievolita già dopo la scomparsa di CACCIOLA Domenico, avvenuta nel 2013, ucciso, dai suoi sodali per lavare l’onta di una relazione extraconiugale intrattenuta con una donna riconducibile ai “BELLOCCO”, BELLOCCO Francesca, anche lei vittima di omicidio per mano del figlio, BARONE Francesco, recentemente condannato per tale delitto.
L’esplosione delle conflittualità è stata registrata lo scorso 16 settembre, quando un “commando” capeggiato da CACCIOLA Gregorio cl. 80, figlio di Domenico, ha tentato di sequestrare, in pieno giorno ed in pieno centro a Rosarno, con il fine ultimo di condurlo in un luogo isolato e sopprimerlo, CONSIGLIO Salvatore. Quest’ultimo, considerato uno degli emergenti della ‘ndrina dei “GRASSO”, tradizionale cosca satellite dei “Cacciola”, è riuscito a scampare al proprio destino solo reagendo prontamente al fuoco con una pistola illegalmente portata all’interno dell’autovettura.
Dalla contestualizzazione dell’episodio e dalle immediate attività investigative avviate dal Gruppo di Gioia Tauro è emersa una precisa chiave di lettura delle dinamiche mafiose interne al gruppo “CACCIOLA”, ormai scisso nelle due cosche dei “CACCIOLA-GRASSO” e dei “CACCIOLA”:
L’indagine ha potuto acclarare che i componenti dei due gruppi in conflitto hanno iniziato a muoversi armati, pronti per sostenere un eventuale conflitto a fuoco, con armi detenute e trasportate attuando diversi escamotage, come quello di occultarle all’interno dei vani di allocazione degli airbag delle autovetture.
Le attività tecniche di intercettazione hanno consentito di registrare l’attualità delle dinamiche conflittuali, pervenendo anche all’arresto in flagranza di armi di taluni componenti dei due gruppi, individuandone gli assetti attuali nelle due formazioni omonime dei “CACCIOLA-GRASSO” e “CACCIOLA”, attribuendo ad ognuno degli associati le mansioni svolte, comprese quelle penalmente più rilevanti di promozione, direzione e coordinamento dei due sodalizi, documentandone le gravi iniziative criminali e i rispettivi ambiti di interesse illecito, nel più ampio contesto della società di Rosarno del mandamento tirrenico della provincia di Reggio Calabria, con proiezioni e rapporti consolidati in altre aree del territorio nazionale ed estero.
In particolare, dentro tale contesto è stato anche accertato il tentativo del gruppo “CACCIOLA” di più recente formazione di assumere una posizione egemonica, approfittando della condizione di maggiore debolezza delle famiglie mafiose dei “PESCE” e dei “BELLOCCO” indotta dalle più recenti operazioni di polizia giudiziaria.
Sul versante del narcotraffico internazionale è stato documentato nella presente indagine il trasferimento di un ingente quantitativo di stupefacente, circa 300 kg di cocaina con un elevatissimo grado di purezza (oltre il 95%), importati dai “CACCIOLA-GRASSO” attraverso individuati emissari delle cosche sanlucote in Colombia nonché rapporti con le organizzazioni criminali della penisola iberica, da dove è stato possibile documentare il trasferimento di almeno 500 chili di hashish, provenienti dal Marocco, indirizzate alle “piazze di spaccio” del Nord Italia, specie quelle dell’hinterland milanese e delle provincie più piccole della Lombardia e del Piemonte, consentendo agli organizzatori rosarnesi di accreditarsi come grossisti puntuali ed affidabili, in cima alla catena distributiva dello stupefacente.
Infine è stato accertato che le famiglie mafiose CACCIOLA-GRASSO” abbiano utilizzato una impresa di fuochi d’artificio – per confezionare gli ordigni esplosivi per l’attuazione del programma delittuoso e che hanno contribuito a rafforzare il potere delle due consorterie. Dalle conversazioni intercettate, infatti, risulta assolutamente evidente che i “CACCIOLA-GRASSO” hanno commissionato ad URSETTA Giovanni delle vere e proprie bombe – solitamente impiegate per danneggiamenti agli esercizi commerciali – fabbricate con una carica di esplosivo talmente elevata che GRASSO Giovanni riferiva al suo interlocutore che “avevano fatto vibrare il paese”.
Inoltre, le attività tecniche ed i servizi di pedinamento hanno registrato come i luoghi di detenzione domiciliare dei soggetti indagati fossero diventati teatro dei summit necessari a pianificare le diverse operazioni illecite, compresa l’importazione della cocaina dal Sudamerica.
Sulla base di tali risultanze, il provvedimento della Procura Distrettuale reggina interviene per interrompere la sequenza di gravi delitti accertati e soprattutto per impedire la fuga all’estero di alcuni degli indagati di vertice dell’organizzazione, mediante la predisposizione di falsi passaporti, per sottrarsi alla imminente esecuzione di titoli penali definitivi.
I destinatari del provvedimento
CACCIOLA Francesco, nato a Rosarno il 08.10.1968;
CACCIOLA Giovanni Battista, nato a Rosarno il 31.8.1964;
CACCIOLA Gregorio, nato a Rosarno il 07.05.1980;
CACCIOLA Gregorio, nato a Rosarno il 28.09.1951;
CACCIOLA Salvatore, nato a Rosarno il 12.04.1982;
CACCIOLA Salvatore, nato a Rosarno il 25.5.1958;
CACCIOLA Vincenzo, nato a Rosarno il 25.10.1977;
CHIMBRU Serhiy, nato in Ucraina il 23.03.1979;
CIURLEO Simone, nato a Polistena il 21.09.1987;
CONSIGLIO Salvatore, nato a Taurianova il 25.06.1980;
FANTASIA Gianluca, nato a Cosenza il 13.09.1975;
GIAMPAOLO Domenico, nato a San Luca il 18.05.1960;
GIAMPAOLO Giuseppe, nato a Locri l’8.10.1992;
GRASSO Domenico, nato a Rosarno (RC) in data 09.08.1956;
GRASSO Giovanni, nato a Gioia Tauro il 08.06.1992;
GRASSO Rocco, nato a Gioia Tauro il 21.01.1979;
GRASSO Rosario, nato a Cinquefrondi il 25.12.1988;
IENI Dario Giuseppe Antonio, nato a Catania (CT) il 20.03.1992;
IENI Francesco, nato a Catania (CT) il 25.02.1982;
MADULI Giuseppe, nato a Polistena il 28.03.1989;
NARDELLI Giuseppe, nato a Rosarno il 04.01.1971;
NASSO Giuseppe, nato a Taurianova il 19.11.1979;
NULLO Fabio, nato a Rosarno il 06.05.1973;
PETULLA’ Michele, nato a Cinquefrondi il 13.05.1989;
PULVIRENTI Cristian Angelo, nato a Catania (CT) il 08.02.1980;
QUARANTA Giuseppe, nato a Cinquefrondi il 30.06.1982;
RASO Giuseppe, nato a Polistena l’1.08.1990;
SORBARA Giuseppe, nato a Taurianova il 02.08.1974;
SURIANO Giuseppe, nato a Cosenza il 31.03.1977;
URSETTA Domenico, nato a Vibo Valentia il 15.01.1979;
ZUNGRI Vincenzo, nato a Rosarno il 23.02.1959.
Le attività economiche in sequestro
Alla luce delle complessive risultanze investigative è stato disposto il sequestro preventivo delle attività economiche riconducibili alle cosche indagate: un fondo agricolo – messo a disposizione dei “CACCIOLA-GRASSO” per occultare le armi della consorteria – e 1’autovettura sistematicamente impiegata per il trasporto delle armi, per un valore stimato di circa 5 milioni di euro.
Di seguito l’elenco delle attività commerciali sottoposte a sequestro:
“Royal Bar di Petullà Kevin”, esercizio pubblico in Rosarno;
“Valentiniano Francesco”, attività di lavaggio auto e commercio di accessori per auto, con sede in Rosarno;
“Nuove creazioni di Grasso Marilena”, attività di commercio al dettaglio di abbigliamento, in Rosarno;
“Freedom Store di Borgese Caterina”, attività di commercio al dettaglio di abbigliamento, in Rosarno;
“E20 di Spettacolo di Ursetta Domenico”, attività di spettacoli pirotecnici, con sede in Vibo Valentia.
Esito delle perquisizioni
All’esito delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro complessivamente:
– 1 fucile a canne mozze cal. 12;
– 1 fucile mitragliatore AK47;
– 1 mitragliatrice cal. 9 marca Uzi;
– 1 pistola cal. 9;
– munizionamento vario tipo e calibro e caricatori;
– 8 kg. di marijuana e 3 kg. di hashish;
– denaro contante per circa 900.000 euro.
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«I Comuni sono obbligati a dimostrare i consumi di acqua»
Lunedì, 09 Luglio 2018 08:43 Pubblicato in CalabriaBasta con l’approssimazione comportamentale che porta ad abusi nella emissione delle bollette dell’acqua
Basta ai consumi presunti.
Lo ha deciso una sentenza del giudice di Pace di Catanzaro che ha annullato su ricorso del Codacons una cartella giunta a un consumatore con la quale si intimava il pagamento del servizio sulla base di un consumo presunto.
Sono i Comuni a dover dimostrare i consumi effettivi dell’acqua e non i cittadini.
Questa in sintesi la decisione del giudice di Pace di Catanzaro che ha accolto il ricorso di un consumatore del capoluogo annullando una cartella del Comune con cui si chiedeva il pagamento del canone dell’acqua.
A darne notizia il Codacons che ha supportato l’azione legale del catanzarese ottenendo l’annullamento della cartella. «Alzi la mano – spiega Francesco Di Lieto, vicepresidente dell’associazione di consumatori – chi non ha ricevuto bollette dell’acqua (ma il discorso vale, ovviamente, per tutti i rapporti di utenza) con importi di gran lunga superiori rispetto agli effettivi consumi. Il problema è dovuto al fatto che le somme vengono calcolate sulla base di consumi ipotetici e non di quelli reali».
«Tanto avviene nonostante ci sia un preciso obbligo di effettuare la lettura dei contatori almeno una volta l’anno ma, evidentemente – prosegue il vicepresidente nazionale del Codacons – è più comodo addebitare consumi presunti e maggiori, rispetto a quelli reali».
Così partendo da questa premessa il Codacons a proposito della vicenda del consumatore di Catanzaro, ricostruisce Di Lieto «ha chiesto l’intervento dell’Autorità Giudiziaria».
«Con la sentenza depositata il 3 maggio il Giudice di Pace di Catanzaro ha accolto le tesi difensive di un consumatore e ha dichiarato “la nullità della pretesa pecuniaria reclamata dal Comune di Catanzaro a titolo di canone acqua a mezzo ingiunzione di pagamento emessa da Soget SpA”.
Il giudice, inoltre, ha condannato il Comune di Catanzaro e la Soget SpA anche al pagamento delle spese del giudizio».
Secondo Di Lieto, «in buona sostanza il ragionamento svolto dal Giudice è il seguente: La bolletta dell’acqua è un atto emesso da chi pretende il pagamento e, pertanto, non dimostra assolutamente nulla».
«Sicché, in caso di contestazione – continua l’esponente del Codacons – è onere del Comune “dimostrare la correttezza della misurazione secondo gli effettivi consumi d’acqua da parte dell’utente”. Aver determinato i consumi in base a “criteri presuntivi”, senza aver accertato i consumi reali mediante la lettura periodica del contatore, rende inesigibile la pretesa relativa ai canoni acqua«.
«Finalmente – commenta Di Lieto – uno stop alla pratica odiosa di sovrastimare i consumi che non solo provoca bollette più alte, ma permette di gonfiare i bilanci comunali, evidenziando somme non dovute dai cittadini».
«Il Codacons – conclude la nota – invita tutti gli utenti a verificare l’effettività dei consumi riportati nelle bollette e protestare in caso di differenze con quelli effettivi.
Intanto l’associazione ha diffidato le amministrazioni locali ad effettuare le letture periodiche per scongiurare ulteriori abusi nell’addebito dei consumi»
Peraltro in questo modo i comuni DOVRANNO effettuare una attenta lotta alla evasione fiscale portata avanti da chi non ha allacci od ha allacci abusivi.