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M5s Strisce blu San Giovanni in Fiore ed Amantea
Mercoledì, 19 Settembre 2018 16:33 Pubblicato in Primo PianoRiceviamo e pubblichiamo:
“Calabria: San Giovanni in Fiore (Cs), interrogazione dei 5stelle sull'affidamento dei parcheggi per oltre 500mila euro, "ipotesi di danno erariale"
Sull'affidamento in concessione quinquennale per oltre 500mila euro dei parcheggi nelle strisce blu da parte del Comune di San Giovanni in Fiore (Cs), avvenuto nel settembre 2017, i deputati M5s Francesco Sapia e Paolo Parentela hanno presentato un'interrogazione ai ministri dell'Interno e dell'Economia, chiedendo con urgenza «apposite verifiche, anche in relazione al dissesto finanziario dell'ente».
«La gara d’appalto – hanno ricordato i 5stelle – per la gestione delle aree di sosta nel Comune di Amantea (Cs), affidata alla stessa società che l'ha vinta a San Giovanni in Fiore, è finita nel calderone dell’operazione “Multiservizi” della Procura di Paola (Cs), con l'arresto del comandante dei vigili urbani, unitamente a imprenditori, a funzionari comunali e a un assessore».
Soprattutto, hanno aggiunto i deputati, «in un articolo giornalistico su tale operazione si legge, con riferimento a un ex amministratore della medesima società aggiudicataria, di presunte “pendenze in giudizio relative ad una estorsione in concorso con un esponente della criminalità organizzata del Cosentino”».
Peraltro, figura nell'interrogazione dei 5stelle, il titolare della stessa ditta è stato «arrestato nel giugno scorso nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Potenza relativa a una presunta truffa sull’uso degli autovelox e sulla gestione delle conseguenti multe».
Nell'interrogazione si obietta l'affidamento in concessione dei parcheggi a pagamento a San Giovanni in Fiore, perché «oltre ai dipendenti dell'organico il Comune, in stato di dissesto finanziario, dispone di più di 350 lavoratori di cui alla Legge regionale 15/2008, ai quali sono mensilmente erogate competenze per 320.465,52 euro».
Oltretutto, hanno riassunto i 5stelle, l'assegnazione in argomento reca la firma dell'allora responsabile della polizia municipale, che però non apparteneva «al corpo dei Vigili urbani ed era all'epoca dirigente del servizio Tributi del Comune di San Giovanni in Fiore».
«Negli atti consultati – è riportato nell'interrogazione – non figurano riferimenti a specifiche linee di indirizzo deliberate nel Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore né a valutazioni preliminari di carattere finanziario ed economico, tenuto conto dello stato di dissesto finanziario dell'ente, che al 31 luglio 2017 risultava in corso di adesione alla procedura semplificata di cui all'articolo 258 del Tuel».
Sulla vicenda i 5stelle annunciano un esposto alla Corte dei conti per verificare se vi sia danno erariale.
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Tagliavano querce per legna da ardere, due arresti a Ricadi
Mercoledì, 19 Settembre 2018 16:22 Pubblicato in Vibo ValentiaSorpresi dai carabinieri della Stazione di Spilinga su un fondo privato, un 24enne e un 18enne sono stati condotti ai domiciliari.
La giustificazione: "Ci serve per scaldarci"
Sono stati sorpresi dai carabinieri della Stazione di Spilinga intenti a tagliare diverse querce appena fuori Ricadi, utilizzando una motosega il cui rumore ha attirato l’attenzione dei vicini.
Il tutto lungo la trafficata strada provinciale n. 22I.
I militari hanno così colto in flagranza un 24enne del posto, Stefano Paluci, e un 18enne senegalese ospite del Cas di Nicotera, Danko Salif.
I due sono stati tratti in arresto e condotti nelle rispettive dimore agli arresti domiciliari come disposto dall’autorità giudiziaria.
Alla richiesta di giustificazioni il 24enne ha asserito candidamente ai militari di aver bisogno di legna per scaldarsi d’inverno.
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Cosenza, corruzione all’Agenzia delle Entrate: ecco chi è il funzionario arrestato.
Mercoledì, 19 Settembre 2018 14:05 Pubblicato in CosenzaAll’Agenzia delle Entrate di Cosenza, sede di via Popilia, si respira l’aria dei giorni “pesanti”.
La città si è svegliata con la notizia dell’arresto di un funzionario dell’Agenzia e, anche se non ne è stato divulgato il nome per diverse ore, all’interno dell’edificio è tutto uno scambio di sorrisini allusivi e di gomitate eloquenti.
Sì, perché non è certo un mistero che all’Agenzia delle Entrate, come in qualsiasi ufficio pubblico, si facciano favoritismi e si paghino tangenti. Siamo in Italia, suvvia e a Cosenza l’Agenzia delle Entrate è sempre stata molto chiacchierata.
Non foss’altro che per le file oceaniche (con tanto di display per controllare quando arriva il tuo turno) che spaventano il comune cittadino quasi più della fila alle Poste o nelle banche.
Non ci vuole molto, alla fine, a far uscire fuori il nome “occultato” dalla pur esauriente “velina” della Guardia di Finanza che racconta della segnalazione di un cittadino che si era rotto le scatole di pagare per un suo diritto e aveva chiamato la Finanza per filmare il passaggio dei soldi: 300 euro. Certo, una piccola cifra ma che nasconde di sicuro un mercato più fiorente e più “grosso”.
Lui si chiama Francesco Colasuonno ed è impossibile non aver visto almeno una volta la sua faccia per chi frequenta l’Agenzia delle Entrate.
D’altra parte, avendo 66 anni ed essendo prossimo alla pensione, è come se facesse parte dell’arredamento in quell’edificio di via Popilia. Capelli brizzolati e baffetto da sparviero, Colasuonno è una specie di istituzione all’Agenzia e il suo arresto con annessa interdizione ha fatto scalpore.
Ora si tratterà di vedere quale sarà la sua linea di difesa e si tratterà anche di verificare se i finanzieri sono al corrente di altre vicende che magari finora non erano emerse.
E che potrebbero essere svelate proprio dal funzionario arrestato stamattina.
Non saranno giorni tranquilli per Colasuonno, che è stato beccato con le mani nella marmellata e avrà parecchie cose da chiarire ai finanzieri e alla procura.
Sì, insomma al porto delle nebbie, incredibilmente efficiente stavolta, anche perché – com’è fin troppo facile capire – siamo davanti a un pesce piccolo della corruzione.
Loro, i pescecani, gli squali del malaffare possono dormire sonni tranquilli.
La nuova frontiera della corruzione ormai da un po’ si chiama “affidamenti diretti” e si esplica con le determine: si alzano milioni, altro che 300 euro.
Anzi, se ogni tanto beccano un pesce piccolo possono addirittura lavorare meglio. Sim’a Cusenza, compa’… tuttappo’, un ti preoccupa’.
Da Iacchite - 18 settembre 2018
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