
Redazione TirrenoNews
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Erano le 20 da poco passate ed il Lidl stava chiudendo.
La smart dell’ingegnere Perri Nelso era ferma nel parcheggio del supermercato.
Qualcuno ha spaccato il finestrino destro della utilitaria ed ha asportato quanto era dentro l’auto.
Un borsello con numerosi blocchetti bancari, il portafogli con diverse migliaia di euro e due telefonini.
Il nostro collaboratore Luca Guzzo ci ha avvertito in tempo reale e così ci siamo recati sul posto.
Nel parcheggio la smart con a bordo il proprietario fortemente nervoso.
Nel borsello c’era anche la chiave della Ferrari, una chiave la cui sola riproposizione ha un costo di diverse migliaia di euro.
Intorno alcune persone che tentavano di calmarlo e di consolarlo.
E prima venivano segnalati anche due profughi che avevano ripreso proprio oggi a chiedere l’elemosina dopo che la Lidl, grazie ad un proprio servizio di vigilanza, li aveva allontanati.
Domani i carabinieri potranno accedere alle telecamere poste intorno al luogo del furto per acquisire eventuali fotogrammi atti a far individuare i probabili ladri
Non è stato nemmeno trovato lì’oggetto con il quale è stato spaccato il vetro
Ove sia trovato si potrà provvedere a rilevare eventuali impronte digitali
Ora tocca agli investigatori.
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Nominato il direttore nazionale dell'Ispettorato del lavoro
Lunedì, 24 Settembre 2018 20:08 Pubblicato in ItaliaIl generale dei carabinieri Leonardo Alestra è il nuovo direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Alestra ha alle spalle una lunga esperienza in Calabria, dove è stato comandante provinciale dei carabinieri a Reggio Calabria.
La sua nomina è stata resa nota dal vicepremier, Luigi Di Maio.
«Alestra è stato comandante provinciale dei carabinieri in Calabria, terra di mafia e caporalato, e capo di tutte le specialità dei carabinieri tra cui quella del nucleo tutela del lavoro.
È la prima volta nella storia che la direzione di un ispettorato va ad un carabiniere.
Ne siamo orgogliosi perché con questa nomina abbiamo voluto dare un importante segnale contro il lavoro nero e il caporalato».
«Così, finalmente, - prosegue Di Maio - finirà il tempo della vessazione delle imprese per fare numeri e ci si dedicherà alle cose serie».
Nato a Firenze nel 1956, Alestra ha fatto l'Accademia Militare di Modena, si è laureato in “Scienze della sicurezza interna ed esterna”, ed ha seguito il Corso di Alta Formazione presso Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizie.
Tra i vari i incarichi: ha comandato il plotone e la compagnia allievi sottufficiali a Velletri tra il 1983 e il 1986 ed ha guidato la compagnia di Padova fino al '91.
Nel '93, Alestra è tornato a Roma, dove fino al 2001 è stato a capo della sezione dell’ufficio personale ufficiali presso il comando generale.
Dall’agosto del 2001 ha assunto l’incarico di comando provinciale dei Carabinieri di Arezzo e, a seguire, il Reparto Operativo del Comando Provinciale di Roma.
Risale al 2007 il suo arrivo in Calabria dove è nominato comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria.
La promozione a Generale di brigata arriva nel 2012.
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La Giudice Pasquin rimossa dalla Magistratura
Lunedì, 24 Settembre 2018 19:56 Pubblicato in Vibo ValentiaPer la Suprema Corte, le condotte dell’ex presidente della sezione civile del Tribunale di Vibo Valentia sono di estrema gravità
E' stata confermata dalla Cassazione la rimozione dalla magistratura di Patrizia Pasquin, ex presidente del Tribunale civile di Vibo Valentia condannata in via definitiva per corruzione in atti giudiziari a due anni e otto mesi di reclusione.
La Suprema Corte hanno infatti respinto - con il verdetto 22427 depositato oggi - il ricorso della Pasquin contro l'espulsione dall'ordinamento giudiziario deciso nei suoi confronti dal Consiglio superiore della magistratura con decisione depositata il 28 luglio 2017.
Ad avviso della Cassazione, non merita obiezioni la pronuncia disciplinare del Csm che "ha rilevato l'estrema gravità dei fatti, evidenziando che il reato di corruzione in atti giudiziari commesso da un magistrato costituisce una condotta che attinge al massimo livello di intollerabilità da parte dell'ordinamento, qualunque e di qualunque entità ne sia l'utile che se ne trae, ed è fonte di discredito per la magistratura".
Nel caso della Pasquin, secondo i giudici, il verdetto del Csm non ha riscontrato "alcun elemento idoneo a fornire una qualche parvenza di giustificabilità nel comportamento dell'incolpata, tale da indurre ad una riflessione sull’eventualità di una graduazione della sanzione".
Patrizia Pasquin, tra l'altro, "con atti contrari ai doveri di ufficio" - ricorda la Cassazione - aveva favorito una persona a lei legata da "stretti rapporti personali" in un procedimento, la cosiddetta vicenda 'Ventura', nel quale avrebbe dovuto astenersi dalla trattazione di una procedura fallimentare che riguardava il suo conoscente, "ricevendo in compenso continuative forniture di derrate" alimentari.
Patrizia Pasquin (in foto), 64 anni, residente a Tropea, è stata presidente della sezione civile del Tribunale di Vibo Valentia e prima ancora pm alla Procura di Vibo.
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