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VOCA VOCA SCIA ANNAMU A L’AMANTIA

Domenica, 30 Settembre 2018 13:22 Pubblicato in Campora San Giovanni

VOCA VOCA SCIA ANNAMU A L’AMANTIA

C’era un tempo in cui Amantea era così nota da diventare oggetto delle filastrocche siciliane per i bambini.

Eccovi, così, una filastrocca siciliana che si recitava per calmare il bambino quando era un po’ agitato, o comunque non prendeva sonno, facendolo dondolare,

vagamente simulando i movimenti del vogare e dello sciare. e scuotendolo, infine, vivacemente scandendo “cicchitnnera, cicchitnnera”.

Nei primi melodiosi versi, ecco indicato un “luogo di delizie”, l’Amantia (sicuramente da identificare con la nostra Amantea), che ospita creature di fiaba.

La filastrocca, riportata dal testo di Antonino Sarica “La Corona del re” filastrocche messinesi, recitava :

Voca voca scia,

annamu a l’Amantia,

a l’Amantia c’è i belli donni

chi jocunu a li culonni,

li culonni su di sita

e Nicola si marita,

si marita a menz’o ghianu

cu la figghia du capitanu,

u capitanu potta a bannera,

cicchitnnera, cicchitnnera.

La traduzione: Voga voga scia, / andiamo all’amantia, // all’amantia stan le belle donne / che giocano alle colonne, // le colonne son di seta / e nicola si marita, // si marita in mezzo al piano / con la figlia del capitano, // il capitano ha la bandiera, / cicchitnnera, cicchitnnera.

Giuseppe Marchese

C’è un’Italia a due velocità, ma anche un sud a diversi ritmi.

L’eurocommissaria romena Corina Cretu, infatti, ha avuto modo di tessere le lodi della Puglia per la maniera in cui vengono investiti fondi Ue.

Congratulazioni sincere per il modo in cui il denaro di provenienza europea è stato investito.

Due terzi del budget è già stato investito in maniera esemplare, mentre in altre zone del Mezzogiorno non sono stati portati a casa dei progressi.

L’esempio sono la Calabria, la Campania e la Sicilia: “Malgrado tutti gli investimenti fatti non portano a casa i progressi attesi.

Ecco perchè abbiamo lanciato un’iniziativa per le Regioni del Mezzogiorno che restano indietro” con riferimento diretto alle tre citate”.

“Stiamo cercando – ha detto l’eurocommissaria – di migliorare la loro affidabilità amministrativa e di fornire loro assistenza per progetti di ricerca e sviluppo, nell’approfondire temi legati alle infrastrutture”.

Per il momento la Puglia sfreccia, Campania, Sicilia e Calabria restano indietro.

L’invito a prendere esempio dal territorio pugliese assomiglia ad una tirata d’orecchie per le altre.

Da Strill

Ndr. Aspettiamo che gli addetti stampa del presidente Oliverio trovino le solite parole edulcorate per garantire, al contrario, i successi della calabria.

Calabria. Fiumi e torrenti inquinati ma mare pulito.

Sabato, 29 Settembre 2018 19:55 Pubblicato in Cosenza

Questi i torrenti e fiumi inquinati da escherichia coli: torrente Lumio e vallone Pordolo Paraporto di Terravecchia, torrente Laurenzano di Bocchigliero, fiume Coriglianeto di Corigliano Calabro, fiumi Trionto e Coserie e Vallone Cuponi a Rossano,

 

fiume Nikà e vallone Culitello a Campana ed infine bacino idrico del fiume Colognate e Vallone Maranigo a Paludi.

I valori registrati hanno certificato un alto tasso di tossicità dei corsi fluviali dovuta alla contaminazione provocata dalla mancata depurazione dei reflui fognari.

Questi gli imputati:

ex sindaco di Bocchigliero Luigi De Vincenti e responsabile dell’Ufficio Ambiente comunale Domenico Filippelli dopo il sequestro del depuratore di località Duno,

ex sindaco di Caloveto Francesco Pirillo e responsabile dell’Ufficio tecnico comunale Valeria Baraldi dopo il sequestro del depuratore di località Santa Maria Tre Scaloni,

ex sindaco di Campana Pasquale Manfredi e responsabile dell’Ufficio tecnico comunale Giuseppe Pedace dopo il sequestro del depuratore che si trova nel centro abitato del paese,

ex sindaco di Corigliano Calabro a Giuseppe Geraci, responsabile del settore Manutenzione comunale Antonio Giorgio Durante e rappresentante legale della Impec Costruzioni Achille Taglialella dopo il sequestro dell’impianto in località Ciciriello,

ex sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti, dirigente comunale del settore Ambiente Giuseppe Graziani, il dirigente del settore Tutela territorio Salvatore Le Pera e al responsabile della cooperativa Futura Lavoro Salvatore Rugiano dopo il sequestro dell’impianto in località Foresta insieme al responsabile del procedimento Gaetano Spataro e tecnico comunale Natale Passerino per il mancato trattamento delle acque del depuratore di località Seggio,

ex sindaco di Paludi Antonio Aurelio Cesario e responsabile dell’area Tecnica comunale Giovanni Cesario dopo il sequestro dell’impianto di località Paranilo,

ex sindaco di Terravecchia Mauro Santoro e responsabile della ditta Acri Alfonso Arcudi Acri per la cattiva gestione dell’impianto di località Lumio e del depuratore di località Lombardo Pordolo,

ex sindaco di Longobucco Luigi Stasi al gestore dell’impianto di località Acqua dei Santi Vincenzo Malomo e legale rappresentante della Giseco Italo De Martinis.

Queste le condanne emanate dal giudice Francesca Marrazzo:

Giuseppe Pedace a 4 mesi di detenzione,

Luigi De Vincenti a 6 mesi di detenzione,

Achille Taglialatela a 6 mesi di detenzione,

Salvatore Rugiano a 6 mesi di detenzione,

Giuseppe Graziani a 8 mesi di detenzione,

Salvatore Lepera a 8 mesi di detenzione,

Gaetano Spataro a 6 mesi di detenzione, Natale Passerino a 6 mesi di detenzione,

Mauro Santoro a 8 mesi di detenzione,

Alfonso Vincenzo Acri Arcudi a 8 mesi di detenzione,

Vincenzo Malomo a 6 mesi di detenzione,

Giovanni Cesario a 6 mesi di detenzione e

Valeria Beraldi a 4 mesi di detenzione.

Assolti invece Francesco Pirillo, Domenico Filippelli, Italo De Martinis e Luigi Stasi .

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