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Volete andare in Paradiso? Sì, ma con la tessera di Francesco Gagliardi
Giovedì, 04 Ottobre 2018 14:05 Pubblicato in ItaliaAmici carissimi di Tirreno News. Tutti sappiamo che per accedere alla cabina elettorale ed esercitare il diritto di voto durante le elezioni amministrative, regionali o nazionali, devi presentare al Presidente del seggio la tessera elettorale.
Depositata la scheda nell’urna dopo aver votato, il Presidente oppone sulla tessera un timbro e dice ad alta voce :- Il signor…. ha votato -.
Se non hai la tessera elettorale che il Comune ti ha rilasciato non puoi esercitare il tuo diritto al voto. La tessera elettorale, dunque, è indispensabile che può essere, in caso di perdita, rinnovata.
Tanto è vero che l’ufficio elettorale rimane sempre aperto durante le operazioni di voto.
Ma perché sono stato costretto a fare questo cappello?
Per farvi sapere una strana iniziativa presa da un sacerdote. Hai la tessera? Puoi fare la santa comunione.
Non hai la tessera?
Non puoi fare la cresima.
Volete andare in Paradiso?
Fatemi vedere la tessera a punti.
Strana Italia.
E strana iniziativa presa da un sacerdote don Angelo Fontana nella sua parrocchia di Lunate Caccivio in provincia di Como.
Per i ragazzi che frequentano la sua parrocchia è indispensabile la tessera a punti se vorranno accedere ai sacramenti. E questo vale per i genitori.
Hai la tessera?
Puoi accostarti ai sacramenti.
Non hai frequentato almeno per 2/3 le attività della parrocchia?
Non potrai neppure ricevere il sacramento della Cresima.
Questa insolita iniziativa escogitata dal Parroco ha creato parecchia agitazione e qualche sarcasmo.
I bambini, forse, l’hanno presa come un gioco.
Alla fine della Santa Messa i parrocchiani si mettono in fila e presentano al parroco una grande tessera sulla quale il curato oppone un timbro, così come alle lezioni di catechismo.
Timbro dopo timbro, chi avrà collezionato almeno i 2/3 delle presenze potrà iscriversi alla catechesi, ricevere la santa comunione, ricevere il sacramento della Cresima. Don Angelo è rimasto sorpreso per il clamore suscitato e per le valanghe di critiche ricevute da parte dei genitori dei ragazzi, ma lui difende la sua lodevole iniziativa. –
Questa tessera vuole aiutare i ragazzi ad avvicinarsi alla parrocchia attraverso il gioco.
Se qualcuno la vede come una cosa fiscale allora non andiamo da nessuna parte-.
Volete andare in Paradiso? Sì, ma con la tessera a punti.
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Amantea.Bilancio. Domani il Sindaco Pizzino sarà a Roma
Mercoledì, 03 Ottobre 2018 22:30 Pubblicato in PoliticaLa vicenda del bilancio riequilibrato evidentemente è grave se il sindaco Mario Pizzino ha deciso di salire al Roma dove avrà un incontro con i tecnici del Ministero.
Il sindaco sarà a Roma quale sindaco di Amantea ma si avvarrà delle sue conoscenze professionali ed esperenziali per essere stato funzionario prefettizio in vari comuni calabresi.
Il sindaco cercherà la quadra del cerchio, cioè la soluzione di un problema complesso, di una situazione complicata.
Perché il problema del bilancio del comune di Amantea è un problema di difficile soluzione.
Se fosse stato facile il comune di Amantea non sarebbe andata in dissesto.
Ed ora non rischierebbe di vedersi sciolto perfino l’attuale consiglio comunale.
Chiariamo che il problema è l’equilibrio tra entrate ed uscite.
Le ultime sono certe e si accumulano progressivamente giorno dopo giorno.
Le entrate, invece, solo per lo più ipotetiche, virtuali.
Facciamo un esempio.
Se la previsione del ruolo dell’acqua è di circa 2milioni e mezzo ma ne viene pagato solo il 60 % questo vuol dire che alla fine dell’anno mancherà 1 milione.
Come trovarlo per avere il pareggio del servizio acquedotto ?
Qualcuno sostiene che basta chiudere l’acqua a chi non paga il tributo così da costringerlo a pagare.
A questa ipotesi si ribadisce che l’acqua è un servizio primario e non è possibile chiudere la sua erogazione.
A questa obiezione si risponde che se non si chiude la erogazione a chi non paga il tributo questo dovrà essere pagato da chi già paga l’acqua.
Ma se fosse così chi non paga l’acqua potrebbe consumarne quanta ne vuole e perfino sprecarla o rivenderla magari al vicino di casa che non è nemmeno allacciato alle rete idrica.
D’altro canto se il comune non incassa i tributi dai morosi non potrà pagare la regione che come già sta facendo ridurrà la fornitura all’intero comune
In questo modo a che chi paga il tributo mancherà dell’acqua potabile per colpa di chi non lo paga.
Non solo ma il comune non avrà i mezzi finanziari per ridurre le perdite di rete ed il miglioramento della rete.
Non solo ma essendo il tributo dell’acqua comprensivo dei costi del disinquinamento della fogna la città avrà nemmeno un mare pulito.
Qualcuno dice che al contrario occorre agire riducendo le perdite di rete così da risparmiare sull’acquisto di acqua e di riflesso sui tributi iscritti nel ruolo.
Qualcuno dice che occorre una fortissima lotta alla evasione tributaria, magari chiudendo la erogazione dell’acqua a chi possiede piscine allacciata all’acqua potabile.
Qualcuno dice che occorre una fortissima lotta agli allacci abusivi.
Insomma il problema è reale ed irrisolvibile.
Se la gente non paga il consiglio comunale sarà sciolto ed il comune sarà gestito da commissari ministeriali che dovranno trovare la soluzione che se esiste può anche essere trovata dalla attuale amministrazione.
Formuliamo gli auguri più fervidi al sindaco perché faccia il miracolo che Amantea si aspetta.
Non è solo la sua amministrazione a rischio ma tutta la città.
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Migranti. Ong denuncia 34 morti al largo del Marocco
Mercoledì, 03 Ottobre 2018 21:27 Pubblicato in MondoMadrid- «Ci sono già vari morti e moriremo tutti se non viene nessuno a salvarci».
È stato l’ultimo appello raccolto domenica pomeriggio da Helena Maleno, l’attivista della Ong Caminando Fronteras, da un barcone semi-affondato con a bordo 60 persone, fra le quali 20 donne e tre bambini, prima che si consumasse una nuova tragedia umanitaria al largo delle coste marocchine.
Sono rimasti alla deriva per due giorni, in attesa di soccorsi mai arrivati. «34 morti, fra i quali un neonato e un bambino, su un barcone con 60 persone che l'altro ieri è naufragato di fronte al Marocco», ha scritto oggi la Maleno nel suo account in Twitter, che rimanda all’hashtag #Fronterasur.
«Hanno chiesto aiuto per 24 ore e li hanno lasciati morire lentamente", ha aggiunto.
La Valero aveva lanciato domenica in Twitter l'allarme sulla scomparsa di un'imbarcazione "salpata dalle coste marocchine con 60 persone a bordo».
E ieri, sull'account della Ong Caminando Fronteras della rete sociale aveva inviato il messaggio urgente: «Sono già sette le persone morte e nessuno vuole andare a salvarle.
Esigiamo a Marocco e Spagna di coordinarsi per evitare una grande tragedia umana».
Secondo l'attivista e portavoce della Ong, l'imbarcazione, sulla quale viaggiavano una sessantina di persone di origini subsahariane, fra le quali 20 donne e tre bambini, salpata sabato sera da una spiaggia marocchina, è rimasta per due giorni alla deriva.
La cooperante spagnola, che fa base a Tangeri, in Marocco, aveva ricevuto la prima richiesta di aiuto dal barcone semi-affondato da parte degli stessi migranti, alle 5 di domenica 30 settembre, dopo che avevano già lanciato un Sos alle autorità marittime marocchine.
«L'ultimo contatto che abbiamo avuto con queste persone è stato alle 17,00 di domenica.
Erano disperate perché nessuno li soccorreva e dicevano che almeno dieci compagni erano già morti», ha spiegato la Maleno, citata dal quotidiano on line Publico.
Un portavoce del Salvataggio marittimo spagnolo ha assicurato a media iberici di aver offerto collaborazione e coordinamento alle autorità marocchine «per la ricerca e il salvataggio di questo barcone in acque marocchine, ma di non aver ricevuto risposta».
Ieri fonti della Marina marocchina aveva informato della localizzazione di un'imbarcazione diretta verso le acque spagnole con a bordo 17 persone originarie della regione magrebina del Rif, fra i 19 e i 30 anni di età, e di aver intercettato domenica altri due barconi con a bordo 112 marocchini, provenienti dalla stessa zona.
di Paola Del Vecchio
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