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Redazione TirrenoNews

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E’ un altro brillante risultato ottenuto dalla tenenza della Guardia di Finanza di Amantea.

Al centro delle indagini la fraudolenta compravendita di un immobile.

La città si interroga su chi siano i tre denunciati e quale sia questo grande immobile da 1,4 milioni di euro.

I finanzieri hanno ricostruito un'operazione di compravendita immobiliare fra due società, di fatto riconducibili ad un unico soggetto, risultata essere fraudolenta e finalizzata alla sottrazione al pagamento delle imposte.

La venditrice, pesantemente indebitata nei confronti del fisco ed avviata alla liquidazione, ha ceduto l'unico immobile strumentale ad un'altra società, sempre di sua proprietà in assenza di valide ragioni economiche e, soprattutto, senza ricevere il corrispettivo pattuito di 1,4 milioni, facendo della ditta venditrice una "scatola vuota", gravata da ingenti debiti.

La mancata iscrizione in bilancio di una componente straordinaria di reddito di quasi 1 milione di euro, derivante da una transazione avvenuta tra la società debitrice ed una banca creditrice, ha determinato un'ulteriore evasione di imposta, non essendo stata indicata neanche nella dichiarazione fiscale.

Con questi stratagemmi posti in essere dagli indagati è stato possibile un rilevante risparmio di spesa.

Al temine delle indagini sono state denunciate 3 persone per i reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e infedele dichiarazione e sono stati sottoposti a sequestro beni per un valore pari a 1.293.851,39 euro.

E così quattordici immobili ubicati nella provincia di Cosenza, quote societarie e denaro, per un ammontare complessivo pari a circa 1.300.000 euro, sono stati sequestrati dai finanzieri della compagnia di Paola (Cs) e della tenenza di Amantea (Cs) che hanno eseguito un decreto emesso dal Gip presso il Tribunale di Paola, Maria Grazia Elia, su richiesta del procuratore, Pierpaolo Bruni. Tre i destinatari della misura, residenti nella provincia di Cosenza, denunciati per evasione di imposte sui redditi e sul valore aggiunto e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Sette arresti per spaccio di droga

Venerdì, 19 Ottobre 2018 08:45 Pubblicato in Cosenza

Sette persone (tre in carcere, tre agli arresti domiciliari e una con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) sono state raggiunte stamani da altrettante misure cautelari con l’accusa di far parte di un gruppo di spacciatori.

 

 

 

Il blitzè scattato all’alba da parte degli uomini della polizia che stanno dando esecuzione all’ordinanza emessa dal Gip del tribunale locale su richiesta della procura della Repubblica.

Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, la detenzione e cessione di cocaina, marijuana e l’estorsione.

Nel corso dell’attività di indagine sono stati effettuati diversi riscontri e sequestrate delle sostanze stupefacenti.

L’indagine, ha preso avvio dalla denuncia sporta da una “madre coraggio“, stanca delle continue vessazioni a cui era sottoposta dal figlio tossicodipendente, ricoverato presso una casa di cura. Dall’attività investigativa è emerso che la maggior parte degli indagati aveva messo in atto un sistema di “spaccio” collaudato operando soprattutto dalle rispettive abitazioni seppur alcuni di loro fossero agli arresti domiciliari.

Per conoscere i nomi dei destinatari delle misure cautelari occorrerà attendere la conferenza stampa da parte della questura e della procura, in programma in mattinata.

Cosenza 19 ottobre 2018

Lamezia Terme non è una città per giovani

Venerdì, 19 Ottobre 2018 08:18 Pubblicato in Lamezia Terme

Riceviamo e pubblichiamo:

"Una città che doveva diventare “la California” della Calabria. Che fosse un sogno o un inganno di chi ha progettato l’unione degli ex tre Comuni che hanno formato Lamezia Terme c’erano pochi dubbi. Ma ormai la realtà ha superato anche le più scettiche previsioni.

Tra i tanti problemi presenti vogliamo soffermarci su alcuni che rendono invivibile la città per i nostri figli, ormai sempre più desiderosi di abbandonarla.

La chiusura di tutte le strutture sportive, che oltre a penalizzare i giovani impedisce di vivere anche a chi ha fatto dello sport la propria professione, fa male soprattutto perché dopo 50 anni di tolleranza dei più efferati abusivismi edilizi ed urbanistici ora vede il Comune impuntarsi su cavilli burocratici che dovrebbero portare alla chiusura di quasi tutte le strutture pubbliche di Lamezia Terme, scuole comprese. Invece l’unica scuola chiusa è la sede lametina del Conservatorio di Nocera Terinese al quale si è negato il rinnovo della sede, costringendo tanti giovani a recarsi a Nocera Terinese o a Catanzaro per frequentare le lezioni. Il servizio pubblico degli autobus ha ormai raggiunto il fondo, con corse che spesso saltano, orari non rispettati, autobus di mattina stracolmi di studenti, pochissime persone che pagano il biglietto. Parchi pubblici poco sicuri o impraticabili a causa della scarsa manutenzione ed infine cumuli di spazzatura in vari punti della città che la rendono poco appetibile per chi dovesse decidere se rimanere o scappare in altri luoghi per vivere una vita più civile.

Ma la colpa è solo dei Commissari, dei Dirigenti comunali e dei politici lametini? Forse è vero il motto che ognuno ha quello che si merita, considerate le varie discariche abusive, le buste di spazzatura disseminate nel territorio, la continua violazione delle più banali regole della convivenza civile, l’elezione puntuale in Consiglio Comunale di esponenti della malavita locale. E allora cosa chiedere a quei giovani che decidono di andare via da questo schifo, di turarsi il naso o di cercare una speranza di vita migliore? Ognuno si dia una risposta, i Commissari burocrati, i dirigenti e gli impiegati comunali, i politici ignavi, i tanti filosofi imperversanti sui media e sui social, gli elettori dei mafiosi, ed i cittadini, primi e veri artefici di tanto diffuso malessere nonché primi a lamentarsi e ad osannare il fantoccio di turno. E nessuno si lamenti per l’immobilismo dei lametini: moltissimi sono contenti così.

MERIDIONALISTI DEMOCRATICI

SEZIONE “FEDERICO II”

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