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Redazione TirrenoNews

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Le multe ZTL di Cosenza sono illegittime.

Sabato, 20 Ottobre 2018 13:07 Pubblicato in Cosenza

Riceviamo dalla Unione Nazionale Consumatori Cosenza e ne diamo pubblicazione la seguente nota:

“Con la presente si inoltra preghiera alle SS. LL. Ill.me di dare ampia diffusione alle poche righe di seguito in modo da dare risposta ad una problematica che affligge la cittadinanza e non solo, essendo innumerevoli i reclami pervenuti alla nostra associazione e provenienti da ogni parte della provincia e anche da fuori Regione.

Con la presente, l'Unione Nazionale Consumatori Cosenza intende porre a conoscenza i cittadini cosentini e dell'hinterland, che i verbali di accertamento di infrazione al codice della strada, più comunemente le "multe", per la circolazione nelle ZTL (zone a traffico limitato) installate nell'anno corrente da parte del comune di Cosenza, sono illegittime per la violazione delle disposizioni contenute tanto nel codice della strada quanto nel regolamento di attuazione al codice della strada.

Infatti, ad oggi, diversi Giudici di Pace dell'ufficio di Cosenza, con sentenze del mese corrente e di quello appena trascorso, investiti della questione per i numerosi ricorsi presentati dai cittadini in opposizione alle "multe" loro recapitate per aver circolato nelle nuove zone a traffico limitato in orari in cui non era consentito il transito dei veicoli, hanno sposato le tesi difensive dei ricorrenti annullando i verbali irrogati per l'inidoneità della segnaletica installata ad avvisare correttamente gli utenti della strada.

Pertanto, l'invito ai cittadini tutti è quello di rivolgersi al proprio avvocato di fiducia oppure a contattare la sede UNC sita in via Panebianco, n.326 ai seguenti recapiti: 0984.36262; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Saremo lieti di prestare la dovuta assistenza.

Si ringrazia anticipatamente per la disponibilità e si porgono cordiali saluti.

Pierluigi avv. Basile (3899028437)

Lavarsi le mani come Ponzio Pilato?

Sabato, 20 Ottobre 2018 12:48 Pubblicato in Politica

Scrive Vincenzo Lazzaroli:

“Dopo trent’anni di gestione affaristica e clientelare dell’amministrazione pubblica, manovrata dal solito gruppo di politici (ma questa sarebbe già una parola grossa nel definirli) che tutti conosciamo, è arrivata la resa dei conti.

 

Conti in profondo rosso quelli di Amantea che si scopre, d’un tratto, politicamente incapace di riscuotere i giusti tributi dai suoi cittadini e di non saperlo fare.

È inerme la stessa “dinastia politica” che si è appropriata, in verità, non solo del potere attraverso il voto clientelare, ma anche della morale di parte dei cittadini di Amantea che, bontà loro, hanno deviato dal corso del “dovere civico”, per farsi abbindolare da quello del “risparmio promesso”.

Una pratica che è giusto condannare e stigmatizzare e che, a nostro avviso, non è assolutamente accettabile!!

Sono almeno trent’anni che questi avventurieri della politica hanno affondato economicamente e moralmente la nostra città e lo hanno fatto scientemente, senza scrupolo alcuno; allora, ben venga uno schiaffo così forte e duro, ben venga a svegliarci tutti dal torpore e dalle false promesse del tipo “dammi la bolletta e stai tranquillo”!!

Oggi, pur di salvare la poltrona, ci si nasconde dietro lo scudo del diktat ministeriale e come Ponzio Pilato, ci si lava le mani dal peso delle proprie responsabilità affidando il destino dei cittadini in debito con l’amministrazione alle tenaglie, dure e laceranti, dell’Agenzia delle Entrate.

Ponzio Pilato, dunque, il loro modello di Politico Illuminato; oppure lo struzzo, se vogliamo un modello ancora più cogente alla situazione.

Se ne lavano le mani e sotterrano la faccia, cosa per la verità, che avrebbero dovuto fare autonomamente già da tempo, senza arrecare altri danni al popolo e all’immagine di Amantea.

La scelta, dunque, di affidarsi all’Agenzia delle Entrate per la riscossione e il recupero coattivo di tutti i tributi è azzardata e ne vedremo le conseguenze sulla pelle dei cittadini, ma anche sul tessuto economico della città.

Si poteva e si doveva fare qualcosa di diverso e di meglio, piuttosto che scaricarsi la coscienza chiamando sul campo un terzo attore che, certamente, interpreterà il suo mero ruolo di esattore forzoso.

È mai possibile che non si trovi un modo per mettere in piedi procedure e sistemi di controllo nonché di gestione dei pagamenti, per la materia dei tributi, senza ricorrere alla spada?

A nostro avviso, sarebbe necessario ed essenziale che ai soggetti, coinvolti nel recupero dei tributi, si desse la possibilità di far fronte a quanto dovuto, tenendo conto della condizione patrimoniale, per evitare eventuali situazioni critiche di soggetti manifestamente in difficoltà economiche.

Ci saranno esempi di altri Comuni semplicemente da “copiare”?

Non vogliamo chiedere soluzioni ingegnose o rivoluzionarie, ci basterebbe anche un segno di umiltà nel tentativo di emulare le “best practice” che ci sono in altre realtà urbane.

Allora svegliati gente di Amantea…sveglia e cerca un nuovo corso, che sia veramente nuovo.

Cambiare si può e si deve; si può e si deve scegliere con attenzione le persone che ci rappresentano e si deve anche ripensare il proprio personale rapporto con la città.

La dura e amara realtà.. ahinoi e’ proprio questa, ad Amantea venne il famoso “redde rationem”…

                                                                                                       Vincenzo Lazzaroli”

La Calabria è il paese dei furbi!

Ecco una ulteriore prova.

Leggiamo sul web di oggi 19 ottobre che i consiglieri regionali Gallo e Sergio hanno sollevato il caso dei tirocinanti del settore cultura e sollecitano ed hanno invitato Oliverio ad attivarsi per aprire il confronto col Governo sul futuro dei lavoratori

Questi lavoratori “Contribuiscono a garantire l’apertura ed il funzionamento di musei, parchi archeologici, biblioteche, gallerie, palazzi e soprintendenze.

Sono centinaia, ma a Marzo rischiano di tornare a casa, con ripercussioni di non poco conto sulla vitalità e la funzionalità del comparto culturale calabrese.

A sollevare il caso, i consiglieri regionali Gianluca Gallo e Franco Sergio, in un’interpellanza a firma congiunta indirizzata al presidente della giunta regionale, Mario Oliverio.

Al centro dell’atto ispettivo, la vicenda dei tirocinanti in servizio presso gli uffici periferici regionali del Mibact.

«Con bando pubblicato sul Burc il 31 Maggio 2016 – ricordano Gallo e Sergio – la Regione Calabria indiceva bando per la selezione di centinaia di lavoratori percettori in deroga o lavoratori disoccupati per un percorso di qualifica in grado di offrire maggiori opportunità lavorative, in attuazione delle intese raggiunte dalla Regione Calabria e il Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo per la Calabria.

Per censurabili ragioni di ordine burocratico ed organizzativo, la procedura di selezione si protraeva per quasi un anno e mezzo, consentendo soltanto a parte delle unità selezionate – all’incirca poco più di 350 – di iniziare a prestare le proprie attività soltanto a far data dal primo marzo 2018, per un periodo di 12 mesi con riconoscimento di indennità mensile commisurata in euro 500, da erogarsi a cura di Calabria Lavoro».

Insomma, gravi ritardi, pochi soldi, tanto lavoro e parte dei selezionati ancora in attesa di impiego. «Eppure – osservano Gallo e Sergio – questi lavoratori si sono subito dimostrati indispensabili per l’apertura ed il funzionamento delle sedi Mibact, arricchendo un già solido patrimonio di conoscenze e professionalità del quale difficilmente si potrà fare a meno, anche in ragione della carenza di personale e dei continui pensionamenti non seguiti da nuove assunzioni.

Ciononostante, in mancanza di idonee soluzioni, a far data dalla prossima scadenza dei tirocini in corso, il patrimonio di conoscenze e professionalità maturato ed acquisito nel tempo andrà inevitabilmente disperso, con pesanti ricadute sia sui livelli occupazionali sia sulla funzionalità degli uffici interessati».

Quasi un paradosso, dal momento che, stando ai dati forniti proprio dal Mibact, «nei prossimi 3 anni – evidenziano i due consiglieri regionali – sarà necessario procedere con apposito piano all’assunzione di almeno 6.000 unità, che almeno in parte potrebbero essere pescate proprio nel bacino degli odierni tirocinanti, peraltro già sottoposti a selezione e formazione, con evidente risparmio di costi e tempi nelle procedure da avviare ex novo».

Da qui gli interrogativi posti al presidente della giunta regionale per sapere «se e come la Regione intenda adoperarsi per completare le procedure ancora pendenti, in riferimento a quella parte dei lavoratori selezionati ma di fatto non ammessi a tirocinio, e se si ritenga utile ed opportuno sostenere, in applicazione della normativa vigente, l’assunzione dei tirocinanti attraverso il ricorso alle liste dei disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego o altre procedure e forme contrattuali ammissibili, o quantomeno favorire e prevedere un prolungamento dei tirocini in atto».

Infine, l’ultimo quesito che Gallo e Sergio chiedono ad Oliverio di chiarire «se la Giunta regionale intenda promuovere fin da ora, con il Mibact, un tavolo di concertazione per valutare di concerto con lo stesso le iniziative da assumere per un eventuale, futuro impiego degli odierni tirocinanti in maniera stabile a garanzia dell’efficace funzionamento degli enti e sedi presso i quali gli stessi svolgono già oggi le proprie attività».

Le domande all’amministrazione comunale:

  1. Il comune ha chiesto l’assegnazione di unità per l’apertura ed il funzionamento della Biblioteca civica?
  2. Il comune ha chiesto l’assegnazione di unità per l’apertura ed il funzionamento dell’area archeologica di Temesa?
  3. Il comune ha chiesto l’assegnazione di unità per l’apertura ed il funzionamento dell’area del centro storico di Amantea comprese le chiese di San Bernardino, di San Biagio, di sant’Elia, di San Francesco d’Assisi?
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