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Lamezia: nascondeva in casa cocaina e marijuana, arrestato 33enne
Venerdì, 16 Novembre 2018 13:27 Pubblicato in Basso TirrenoLamezia Terme - E' stato trovato in casa con cocaina e marijuana nascosti in una credenza e sotto i cuscini del divano.
Per questo motivo gli agenti del Commissariato di Lamezia Terme hanno arrestato S.G., 33 anni, per detenzione illegale ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Gli Agenti di Polizia, nel corso dei servizi di prevenzione e repressione di reati in materia di stupefacenti, insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, hanno deciso di effettuare una perquisizione personale nei suoi confronti, estesa anche all’auto e ad un’abitazione nella sua disponibilità, con l’ausilio delle unità cinofile della Polizia di Stato di Vibo Valentia.
Il cane antidroga “Floyd” ha trovato in una credenza e sotto i cuscini del divano del soggiorno 19,4 gr. di cocaina già divisa in 20 involucri, pronta per la vendita, e gr. 11,6 di marijuana.
S.G., che è risultato avere già precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti dopo essere stato foto segnalato, è stato tratto in arresto e accompagnato presso la Casa Circondariale, cosi come è stato disposto dal Sost. Proc. della Repubblica di Lamezia Terme, Emanuela Costa, che, avvisata dal Commissariato, ha immediatamente diretto le indagini.
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Morire a 19 anni dopo aver sniffato deodorante spray. L'incredibile vicenda è accaduta in Olanda, e a mettere in guardia i giovanissimi sui "rischi fatali" di questa forma di 'sballo' sono proprio i medici che descrivono il caso sul 'Bmj'.
Solo negli Stati Uniti la pratica di sballarsi annusando prodotti per la casa, incluse vernici e lacche per capelli, causa 125 morti l'anno, scrivono gli autori.
In questo caso la vittima, un ragazzo che era stato in terapia in un rehab a causa dell'abuso di cannabis e ketamina, ha avuto una ricaduta.
E, per stordirsi, ha inalato un deodorante spray dopo essersi messo un asciugamano sulla testa.
Dopo una breve fase di iperattività, il ragazzo è andato in arresto cardiaco ed è collassato.
Nonostante l'intervento dei medici e sei tentativi con il defibrillatore, i sanitari non sono riusciti a rianimarlo.
Dopo un periodo in coma indotto, il giovane è morto.
Si tratta di un caso singolo, ma arresti cardiaci dopo l'inalazione di sostanze volatili sono descritti nella letteratura scientifica ormai da 40 anni, e la prima morte dopo aver sniffato un deodorante spray risale al 1975, scrivono i medici della Terapia intensiva del Maastad Hospital di Rotterdam.
"La principale sostanza tossica nel deodorante spray è il butano", aggiungono gli esperti.
Una sostanza che attraversa facilmente la barriera emato-encefalica.
"L'abuso di sostanze volatili è uno degli ultimi metodi noti per raggiungere uno sballo", affermano i medici del team di Kelvin Harvey Kramp.
Ma si tratta di un sistema pericolosissimo, i cui rischi possono essere sottovalutati, dal momento che si impiegano oggetti di uso comune.
Il rischio è particolarmente elevato per i giovanissimi con una storia di dipendenza, che possono ricorrere facilmente a questi prodotti in mancanza di sostanze stupefacenti.
Pubblicato il: 16/11/2018 06:56
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Dramma inspiegabile.
Marisa Charrère, di 48 anni, ha ucciso i figli di 7 e 9 anni e si è tolta la vita.
È successo ad Aymavilles, nella casa di famiglia, intorno a mezzanotte.
Sul posto è intervenuta la polizia.
La donna lavorava come infermiera nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Aosta.
In base a una prima ricostruzione, la donna avrebbe praticato ai bambini un’iniezione letale, con un cocktail di farmaci portato in casa direttamente dall’ospedale.
Ha lasciato due brevi lettere in cui scrive del peso insopportabile della vita.
A chiamare i soccorsi è stato il marito appena rientrato in casa.
Le forze dell’ordine sono state allertate dal marito della donna, Osvaldo Empereur, padre dei bambini, che rincasando si è trovato davanti al dramma, consumatosi mentre era assente.
Gli agenti della Squadra mobile della Questura hanno rinvenuto nell’abitazione due brevi lettere lasciate dalla 48enne, nelle quali si doleva delle avversità della vita e del loro peso fattosi insostenibile.
Le iniezioni fatali sarebbero a base di un cocktail di farmaci, portato a casa dalla professionista direttamente dal posto di lavoro.
Anche se gli inquirenti nutrono pochi dubbi sull’accaduto, per fare chiarezza e quale atto dovuto, il pm Carlo Introvigne, che ha compiuto un sopralluogo stanotte nell’abitazione assieme agli uomini diretti dal commissario capo Eleonora Cognigni, conferirà in giornata al medico legale Mirella Gherardi l’incarico di effettuare le autopsie sui cadaveri.
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