
Redazione TirrenoNews
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Quando la politica fa il mestiere delle mignotte
Martedì, 04 Dicembre 2018 13:57 Pubblicato in Primo PianoQuattro anni fa scrivevamo il seguente articolo dal titolo “E’ cambiato. Non è più quello di prima!” dicendo che era .
“Una affermazione decisa che sembra credibile.
Se non fosse che chi la pronuncia è un mendace, per natura e mestiere. E peraltro è anche ipocrita perché fa opportunisticamente finta di dimenticare che “lui e l’altro”, come si dice ad Amantea, “si sono pezziati”.
Ma che significa che “ E’ cambiato?”.
Era “sbagliato” prima ed ora è sulla retta via?.
Stava forse anche lui andando da Gerusalemme a Damasco ed ha avuto la conversione come San Paolo?
Anche lui è stato illuminato dalla luce divina ed ha vagato per tre giorni ?
Ed è Anania che fa la affermazione del cambiamento?
E forse adesso anche lui darà inizio alla evangelizzazione?
Od era un buono e l’incontro lo ha cambiato in negativo fino a farlo diventare un diavolo?
In politica è difficile sapere la verità.
I politici, in particolare prima delle elezioni, hanno due volti, uno dolce, candido, sereno, tranquillizzante, da mostrare nelle immagini, sul palco.
L’altro, quello vero , quello del male, mostruoso, orribile.
Ed allora la affermazione ““E’ cambiato. Non è più quello di prima!” può forse significare che ormai è dei “nostri”, che ha anche fatto il giuramento con il santino prima bagnato del suo sangue e poi bruciato mentre pronuncia la formula rituale ?.
O forse ambedue pensano di essere nuovi Templari ed hanno pronunciato il giuramento “ Contro gli oppressori, contro i mietitori di scandali ed i corruttori dell’innocenza, contro la menzogna liberata, contro i traditori delle fazioni e dei partiti: Noi lo giuriamo di impegnare la doppia spada: quella d’acciaio levigato e quella della parola splendente e fulminante” ?
Già. La politica è insieme il bene ed il male, la verità ed il falso, l’ onore ed il disonore, la democrazia e la dittatura, il coraggio e la paura, la ricchezza e la povertà.
Ma serve poco far finta di cambiare, e serve ancora meno chiamare a garanzia chi è ancora più compromesso.
Troppo comodo cambiare partito, cambiare potente, camuffarsi da persona per bene avendo l’animo del male.
Spetta alle persone perbene saper leggere nell’animo dei candidati, nella storia dei candidati, non dimenticare il male che hanno profuso a piene mani per evitare ancora più male.
Ma occorre stare attenti il peggiore ha spesso se non sempre il volto d’angelo”.
Ora alla luce di quanto è stato detto ieri nell’incontro svoltosi a Campora San Giovanni ci sembra obbligatorio ricordarlo per dimostrare che la politica amanteana non cambia
Cambiano i soggetti ma non il loro mestiere. Senza offesa per le mignotte che sono tali e non lo negano.
Purtroppo la politica può essere peggio del peggior cancro.
Perché con la politica non si perde la dignità!
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“Quando il 2013 il PD è andato al governo ha preso per mano un Paese in crisi e stretto nella morsa delle pressioni dei mercati finanziari.
Ha consegnato nel 2018 un Paese fuori dalla crisi e in ripresa.
Penso a quelle critiche feroci nei confronti del PD per leggi che perfette non erano - come la buona scuola, il jobs act, ecc - ma che hanno, da una parte, stabilizzato decine di migliaia di precari e, dall’altra, aperto le porte dell’occupazione a decine di migliaia di giovani e meno giovani.
Penso alle polemiche rabbiose rivolte al Partito Democratico per quelle leggi che hanno ridotto il divario civile in Italia riconoscendo nuovi diritti.
L’emblema del cambiamento - severo e deciso - aveva ogni giorno una lezione da impartire alla vecchia politica, non mancava occasione per emettere sentenze.
6 mesi dopo...
Spread triplicato che mette sotto pressione gli istituti di credito e di riflesso le famiglie.
Procedura di infrazione annunciata per mancato rispetto dei vincoli europei.
Disoccupazione in rialzo (evito di citare il numero medio di persone che ogni giorno perdono il lavoro).
(De)crescita (si vedano gli ultimi dati del Pil).
Mezzogiorno messo al palo: cancellati i fondi per le periferie, dimenticato l’obiettivo del 30%, si attendono notizie sugli lsu.
Decreto (in)sicurezza: migranti buttati per strada come fossero animali e cancellati percorsi di integrazione apprezzati in tutto il mondo.
E ancora: condoni, bugie, mesi o al massimo anni, questo lo dice lei, tunnel del Brennero, se lo ha fatto io non ne so nulla, adesso che mi ricordo lo sapevo a metà, le colpe dei padri (oggi) non possono ricadere sui figli, occupazione Rai, sostituzione dei vertici degli istituti scientifici, cinque sei milioni di tessere in stampa per il Reddito di Cittadinanza, da prima gli italiani a prima gli amici, no vax, scie chimiche, terrapiattismo, e allora il Pd?
Ndr.Già, e allora il PD?
Ma come ha fatto il popolo a non apprezzarlo?
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Macron ha deciso: moratoria sull’aumento della benzina.
Ma se vuole prendere in giro il popolo forse non gli conviene.
Oggi il primo ministro francese Edouard Philippe in un incontro con i deputati di En Marche annuncerà una moratoria sull’aumento della benzina per raffreddare le tensioni viste nelle ultime settimane
Dopo tre settimane di tensioni, sfociate negli scontri di sabato a Parigi, il governo francese fa marcia indietro.
Slitterà di alcuni mesi quindi l’aumento del carburante, una tregua per far calare la tensione che in queste settimane ha provocato quattro morti e centinaia di feriti nelle varie manifestazioni di piazza.
L’ultradestra cavalca la protesta. L’ultradestra rappresenta il popolo?
Sì perché la protesta dapprima pacifica è stata cavalcata da frange di ultradestra che stanno mettendo a ferro e fuoco la Francia.
Povera Francia!
L’incontro che Edouard Philippe doveva avere con i rappresentanti del movimento è saltato per motivi di sicurezza. Infatti alcuni dei leader del movimento spontaneo come Jacline Mouraud – la signora bretone divenuta uno volti più noti del movimento – hanno denunciato di aver ricevuto minacce dalle frange più oltranziste per impedire il dialogo con il governo.
Le scene viste sabato sugli Champs Elysées hanno mostrato plasticamente le due piazze.
Da una parte i cittadini che protestavano pacificamente, dall’altra gruppi di facinorosi che erano in piazza solo per creare disordini.
Sempre Francia era! Ma qualcuno un po’ più incazzato.
Ad attaccare il governo ci ha pensato la leader di FN Marine Le Pen che sulla moratoria, che “non è che un rinvio” ha commentato: “Evidentemente il governo non è all’altezza delle attese e della precarietà in cui si dibattono i francesi”.
I sindacati di polizia chiedono di vietare la manifestazione
Chi si dice esausto sono i sindacati di polizia.
Tanti giorni di tensione hanno pesato soprattutto su di loro. La guerriglia di sabato li ha costretti ad azioni che li hanno messi a dura prova.
Intervistato dalla tv francese David Le Bars, segretario generale del sindacato di polizia Scpn ha commentato: “Non è stata una bella riunione di famiglia all’Arco di Trionfo.
Avevamo sicuramente a che fare con una nebulosa dell’ultradestra, i metodi erano quelli, le forze dell’ordine sono state aggredite e costrette a ritirarsi”.
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