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Redazione TirrenoNews

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Il contratto delle Strisce Blu stipulato , a suo tempo, dal comune di Amantea scade il 18 dicembre 2018.

Stando a quanto ci viene riferito il contratTo non sarà rinnovato, pur potendo esserlo per la idonea previsione contrattuale.

 

 

Né è stato bandito , per tempo, ovviamente, un nuovo appalto.

In linea con gli ordinari e ripetuti silenzi dell’amministrazione comunale nessun comunicato in merito alla vicenda è stato emanato.

Tra i sei Ausiliari del Traffico c’è molta mestizia, mista a preoccupazione.

Alcuni di loro hanno anche famiglia.

La ragione di questo mancato rinnovo potrebbe essere fatta discendere dalla vicenda giudiziaria che ha interessato alcuni dipendenti comunali e la società incaricata delle strisce blu.

Alcuni degli Ausiliari del Traffico ci hanno manifestato la loro perplessità.

Sembra, infatti, che questo servizio porti al comune una più che discreta somma annua( si parla di quasi 150-200 mila euro).

Parliamo di una somma che è vitale per un comune come il nostro in stato di dissesto.

Può davvero perderla il comune?

Peraltro la stessa ditta sarebbe dovuta essere incaricata della gestione dei Tutor.

Incarico mai formalizzato.

E probabilmente non formalizzabile per le stesse ragioni.

Gira per Amantea la voce che il comune farebbe gestire le Strisce Blu ai vigili Urbani.

Ci sembra strano visto che i Vigili Urbani sono pochi ed a tempo parziale.

Ci sembra molto strano visto che gli erogatori degli scontrini sono di proprietà della ditta.

Il comune forse intendere prendere in fitto una cosa che ora usa gratuitamente?.

Aspettiamo che il comune ci faccia sapere qualcosa, magari mettendo la notizia nella calza di Babbo Natale.

Il terrorismo colpisce ancora di Francesco Gagliardi

Mercoledì, 12 Dicembre 2018 14:05 Pubblicato in Mondo

Non lasciate le vostre case perché noi abbiamo sete del vostro sangue.

Questo è quello che scrivono i terroristi dell'ISIS.

Ma noi rispondiamo mostrando l'altra guancia: Accoglienza, integrazione.

Inutile illudersi, i terroristi islamici sono in mezzo a noi e ieri ne abbiamo avuto le prove.

A Strasburgo, nel mercatino di Natale molto affollato, sono state uccise almeno tre persone e ferite, alcune in modo grave, una decina di festanti acquirenti.

Uccise e ferite da chi?

Ma da un terrorista islamico che ore le Forze dell'Ordine gli danno la caccia.

Lo conoscevano benissimo e ora ha anche un nome. Si chiama Cherif C., molto conosciuto in Francia, schedato,arrestato varie volte, processato, condannato e sempre messo in libertà e ora ha colpito ancora.

La mattanza poteva essere evitata? Certamente.

Sarebbe bastato che il terrorista fosse stato trattenute nelle patrie galere a marcire, invece, da libero cittadino, ha colpito ancora riportando indietro le lancette dell'orologio alle stragi di Parigi e di Bruxelles. Cherif doveva essere arrestato per l'ennesima volta proprio ieri mattina, ma la Polizia non l'ha trovato in casa.

Evidentemente stava preparando il vile attentato in un mercatino di Natale molto affollato, dove la gente allegra e spensierata faceva gli ultimi acquisti per la preparazione del presepe e dell'albero di Natale.

Ora è braccato dalla Polizia, si dice che sia finanche ferito ad un braccio.

E' riuscito a fuggire per i vicoli e le stradine di Strasburgo.

Dove sarà diretto? Sta forse preparando un altro attentato? Ma dove?

Mi torna in mente il terrorista dei mercatini di Natale di Berlino ricercato per giorni e giorni in Germania e poi ucciso in un conflitto a fuoco con le Forze dell'Ordine Italiane a Sesto San Giovanni.

Arrivati a questo punto una semplice domanda è d'obbligo.

Ma perché i terroristi dell'ISIS non attaccano per ora l'Italia? Perché le nostre Forze dell'Ordine sono molto più brave e preparate di quelle francesi e tedesche e quando riescono ad acciuffare un presunto terrorista per motivi di sicurezza viene subito espulso dall'Italia.

Domani 13 dicembre gli Arangara al Teatro comunale di Catanzaro

Mercoledì, 12 Dicembre 2018 13:37 Pubblicato in Catanzaro

Tutto pronto al Teatro Comunale di Catanzaro per la prima assoluta di domani sera alle 21 di “Andrea e la montagna”, il quinto album degli Arangara di Gianfranco Riccelli.

L’evento, ad ingresso libero, è organizzato come appendice al Festival “Fatti di Musica” di Ruggero Pegna in collaborazione con “Vacantiandu - Teatro Città” dell’Associazione Teatrale “I Vacantusi”, il progetto “La Calabria è talento” dell’Associazione “Art-Music&Co” e l’Assessorato al Turismo e Spettacolo del Comune di Catanzaro.

Per la speciale occasione, che vede il ritorno dal vivo dopo due anni di una delle band calabresi più apprezzate da pubblico e critica nazionale, sono previsti durante il concerto anche brevi interventi di attori dell’Associazione Teatrale “Nuova Scena” di Salvatore Conforto e Romina Mazza, che in pillole toccheranno alcuni scottanti temi socio-umanitari e non solo: amicizia, amore, emigrazione, femminicidio e, infine, un angolo dedicato alla stessa Calabria.

Gli Arangara, apprezzati da alcuni dei più grandi cantautori italiani, come Francesco Guccini e gli indimenticabili Pierangelo Bertoli e Claudio Lolli, tornano dal vivo dopo due anni di pausa con la formazione completa: Gianfranco Riccelli, voce, chitarra acustica, mandolino e armonica, Filippo Scicchitano, basso e contrabasso, Celeste Iritano, voce e percussioni, Valeria Piccirillo, violino, Salvatore Servino, batteria, Maurizio De Paola, pianoforte e tastiere, Giovanni Romeo, chitarra elettrica.

“Andrea e la montagna”, prodotto da Elca Sound, contiene nove brani, tra cui la cover di “Ho visto anche degli zingari felici”, in omaggio a Claudio Lolli, scomparso lo scorso agosto a 68 anni, e quella dell’allegra “Smommulando”, canzone tratta dall’album Petipitugna del salentino Mino De Santis. Quattro i brani scritti da Gianfranco Riccelli. A completare l’album, anche tre autentiche gemme: “Un servo e un Cristo”, che si rifà ad un’antichissima canzone siciliana di Leonardo Vigo, dal titolo originale “Lamento di un servo ad un Santo crocifisso”, pubblicata nel 1857 in una raccolta di canti siciliani, e due brani su testi dello scrittore e umorista Stefano Benni: “Cometa” e “Ingorgo d’amore”.

“Per me – afferma Gianfranco Riccelli – questo è un album molto sentito e importante, sia artisticamente che umanamente. Segna il mio ritorno in Calabria dopo anni vissuti tra Bologna e altre realtà del mondo. Dopo undici anni di concerti in giro dappertutto e due anni di pausa, ci siamo ritrovati con la volontà di riaprire una nuova storia, tutti insieme, consapevoli di poter dare al pubblico buona musica e canzoni pieno di sentimenti, portando con noi le singole esperienze e anche i colori, i suoni e l’animo della nostra terra.”.

Formato nel 2005 a Bologna da Gianfranco Riccelli, che è voce e autore della maggior parte dei pezzi, gli Arangara si sono subito imposti all’attenzione di critica, media e pubblico.

Ruggero Pegna non ha dubbi: “Le canzoni di Gianfranco e i suoi Arangara sono espressione della più autentica scuola cantautorale italiana, connotata di citazioni importanti, impegno civile e sociale e, al contempo, con evidenti richiami alla musica popolare tradizionale. Il nuovo album è molto bello e intenso, in linea con le migliori proposte di oltre trent’anni di Fatti di Musica.”.

Gli Arangara ottengono consensi già all’esordio grazie, in particolare, all’intreccio di voci e suoni, alla vitalità degli arrangiamenti e alla forte presenza scenica dei musicisti, capaci di creare uno spettacolo di forte intensità, arricchito dall’originale presenza della danzatrice.

Vantano partecipazioni a varie ‘compilation’, unitamente a Teresa De Sio, Simone Cristicchi, Eugenio Finardi, Mau Mau, Van de Sfross e molti altri big della canzone d’autore.

Convinto e incessante l’impegno sociale del gruppo: dalla partecipazione al cd con annesso libro 'Musiche contro le mafie', all’organizzazione del “Teatro-Canzone”, finalizzato alla raccolta di fondi per la costruzione di una scuola a Lakka, in Sierra Leone. Questo progetto è stato anche portato in tour in Italia ed in Euro

 pa con Carlo Lucarelli, con cui hanno anche collaborato allo spettacolo Giornata della Memoria.
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