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Redazione TirrenoNews

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Rete4: Che pasticcio!

Mercoledì, 12 Dicembre 2018 19:38 Pubblicato in Primo Piano

Da: Giancarlo Anzalone - Redazione < Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ;

Data: 12 dicembre 2018 12:24:13 CET

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Oggetto: Nuova messa in onda

 

Gentilissimi,

come da telefonata intercorsa sono a comunicarvi la nuova messa in onda (causa speciale TG4) delle puntate trasmesse da Amantea:

- Giovedi 13 dicembre

- Sabato 15 dicembre

- Lunedì 17 dicembre

La redazione

Ndr Speriamo che questa volta sia la volta buona!

Carissimi, grazie ad un caro amico( spero non resti l’unico) la mia storia amanteana ha visto un po’ di luce.

Lo sapete, tutto è nato per la presenza di una Chiesa a me intitolata e che oggi versa un condizioni di “vile” abbandono.

 

 

 

Non è mio interesse sollecitare attenzione sociale, culturale, politica alle responsabilità, pur palesi.

Ma non posso ulteriormente restare inerte.

Non lo faccio certamente per me; non ne ho bisogno.

Questa lettera mi è imposta dal rispetto che ho per la storia di questa città, un storia dimenticata , forse, addirittura nemmeno mai conosciuta.

Proprio per questa consapevolezza mi chiedo, e vi chiedo, come è mai possibile ricordare questa storia se i luoghi che ne parlano, e la stessa mia chiesa ben al di là dello stato di “vile” abbandono non è visitabile nemmeno per sbaglio.

Come altri luoghi del vostro( nostro ) centro storico, anche la Via Antica( un tempo denominata Via Grande) quella che va dal Ponte Azzurro al quartiere Collegio, E’ CHIUSA da oltre un decennio.

Una chiusura che è la conferma dell’abbandono perdurante e vergognoso del centro storico.

Un centro storico mirabile e che parla a chi ha la fortuna di camminarlo!

Ma come e quando sarà mai possibile se NESSUNO se ne cura?

E’ senza meno una vergogna, inaccettabile, assolutamente inaccettabile.

A chi di spetta evitarlo? Chi ha il dovere di conservare il nostro centro storico?

A tutta l’amministrazione? Alla maggioranza, alla minoranza? Ai politici, ai burocrati?

So che in un recente passato San Giuseppe, la cui chiesetta sulla collina di Camoli stava cadendo, scrisse una lettera al sindaco e questi, in un nobile “rigurgito” di consapevole responsabilità, fece eseguire appositi interventi di stabilizzazione del costone sottostante rimuovendo il grave pericolo.

Spetta anche a me avere la stessa attenzione o secondo tutti voi San Giuseppe è uomo ben diverso e meritevole di San Nicola?

Eppure la mia chiesetta, sconosciuta a tutti e da scoprire nella sua straordinarietà, è molto più antica e ricca di quella di San Giuseppe.

Capisco che il comune è in dissesto finanziario, dal quale- temo- non riuscirà ad uscire, ma per la riapertura della Via Antica non c’è bisogno di spesa pubblica , ma solo di volontà politica.

Quella volontà che non vedo e che invoco.

Troppo comodo applicare il motto#uocchiucaunvidecorucaundole# per nascondere le bellezze del Centro Storico e lasciarle morire…

Sta arrivando Natale, quello che io ho portato nel mondo civile con la mia figura.

Anche per questo abbiate almeno la bontà di una risposta.

Grazie.

San Nicola di Myra

COSENZA Che Sergio Tempo (nella foto a colloquio con il governatore Mario Oliverio) non sia il revisore dei conti preferito dalla Regione è piuttosto evidente. Il professionista, che aveva firmato una serie di relazioni piuttosto critiche nei confronti della gestione del Corap, è tra i due revisori non confermati nel novero complessivo dei professionisti designati per vigilare sui conti delle Aziende sanitarie calabresi.

E non ha gradito le scelte del governatore. «I fulmini sono stati ben direzionati – scrive – verso chi è risultato essere “legalmente” troppo ingombrante, l’ennesima dimostrazione di una “distrazione governativa” in seno alla Presidenza della Regione Calabria».

L’obiettivo delle critiche è il presidente Oliverio, che Tempo definisce «distratto», al punto da «non aver constatato che il Collegio sindacale in carica all’Asp di Cosenza è risultato essere a giudizio del ministero dell’Economia e delle Finanze uno dei più efficienti e produttivi d’Italia».

Tempo e la Regione si erano già incrociati davanti al Tar Calabria (che aveva rimesso al proprio posto il commercialista allontanato dal Corap) e, riferisce ancora il revisore, anche alla Provincia, quando Oliverio ne era presidente e Tempo, «a fine triennio fu sacrificato a vantaggio di un soggetto che non poteva essere nominato in quanto aveva già ricoperto la stessa carica per due mandati, come certo potrà aiutare a ricordare l’ex consigliere provinciale, rappresentante del Medio Tirreno e attuale consigliere regionale, o un senatore del Pd calabrese, anch’egli ex consigliere provinciale».

Le contestazioni non finiscono qui. «Come non notare – scrive ancora il commercialista – che degli otto componenti da designare nelle Aziende del Servizio sanitario regionale, solo 2 non sono stati confermati (oltre ad un terzo presso l’Asp di Catanzaro a giusta ragione, avendo esaurito due mandati), di cui uno a Vibo Valentia, dove il revisore, con nomina di competenza del presidente, è stato sostituito poco opportunamente e in aperto conflitto di cariche con il sindaco di Santo Stefano in Aspromonte che è anche componente del Collegio dei revisori della Regione Calabria (organo deputato al controllo della Regione)».

Il secondo degli estromessi è proprio Tempo.

Che rivendica il proprio operato all’Asp di Cosenza, dove «grazie al lavoro certosino del Collegio, con un impegno gravoso, ma oculato e competente, è stato modificato per sempre un “modus operandi” in una maniera che neanche la mia estromissione potrà cancellare.

Né potrà essere annullato il solco di legalità tracciato dal Collegio nel triennio».

«I risultati dei rilievi effettuati e inoltrati agli organi competenti saranno a breve portati a conoscenza dei cittadini –continua Tempo –. Perché la “distrazione” non può essere utilizzata a giustificazione di un atto politico/amministrativo autonomo che, invece, necessita e urge di una motivazione valida, pertinente, circostanziata e plausibile».

È l’annuncio dell’accesso agli atti inoltrato alla Regione per comprendere quali siano «i criteri di selezione e di esclusione». «Non oso pensare – continua il revisore – che la motivazione, certamente non di natura professionale (i curriculum sono testimonianza), né di natura gestionale (il ministero ne è testimone), possa essere solo conseguenza di un rapporto conflittuale tra chi le “nomine” le gestisce per posizione politica e amministrativa e chi gli “incarichi” li onora per etica professionale».

Tempo si sente mortificato e ritiene che l’amministrazione sia stata gestita «alla stregua di una scacchiera.

Sarà interessante – chiosa Tempo – capire, alla fine, chi farà “scacco matto”».

DaIlcorrieredellaCalabria

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