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Redazione TirrenoNews

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Matteo Palmieri vicesindaco del comune di San Martino di Finita contesta l’ordinanza della Provincia di Cosenza n 28 del 20 novembre 2018 che impone in alcuni tratti di strada interprovinciale una velocità massima di 30 km e ne vieta l’uso a motocicli, ciclomotori e biciclette.

 

 

Si legge sulla ordinanza che le ragioni a supporto sono definite dal fatto che “sono aumentati e notevolmente peggiorati i numerosi tratti stradali che presentano estese lesioni ed ammaloramenti della pavimentazione bituminosa.

Ed inoltre perchè la segnaletica orizzontale è quasi completamente assente a causa dell’usura.

Sembra così che questa possa essere la risposta per tutte le strade della provincia di Cosenza, che , invero, sembra siano tutte in similari condizioni

Una ipotesi assurda ed inaccettabile.

Pare che i comuni della provincia siano pronti a denunciare i dirigenti dell’ente provincia allorquando non utilizzassero lo stesso sistema per le altre strade provinciali

Non solo ma nessuno esclude la possibilità che tali dirigenti possano essere denunciati se qualcuno si farà male anche se rispettasse la esposta velocità massima.

Noi supponiamo che questa offesa al diritto alla circolazione autoveicolare darà luogo ad una pletora di ricorsi ai GdP ed ai Prefetti.

Nessuno infatti può ritenere legittima questa ordinanza che invece di fare manutenzione ordinaria vuole fermare il mondo!

Amantea invecchia male e le case cadono a pezzi

Domenica, 16 Dicembre 2018 09:37 Pubblicato in Amantea Futura

Amantea soffre il problema dell’ossidazione.

Il ferro presente in ogni dove arrugginisce, si gonfia, stacca il cemento che cade sui sottostanti marciapiedi.

In tal modo si crea pericolo per chi ha la ventura di passarci sotto.

 

Che fare?.

Semplice.

Certo non come con la Posta di Campora San Giovanni chiusa ormai da mesi.

Nel nostro comune si appongono due transenne collegate da strisce colorate che dovrebbero vietare il transito delle persone sotto il punto pericoloso se non vietare l’accesso nelle case e negli uffici.

Ma questa è la cosa più facile e stupida, anche perché spesso costringe la gente a camminare sulla carreggiata addirittura con maggiori rischi per i pedoni.

Ormai queste strisce si trovano dappertutto.

Per esempio davanti alla caserma dei carabinieri, in questo caso imposte da Vigili del Fuoco.

E da qualche giorno anche davanti al palazzo Greco in Via Dogana.(nella foto)

Si potrebbe però fare anche altro.

Per esempio imporre la realizzazione di una struttura in ferro-legno che permetta il transito sotto il punto pericoloso senza creare rischi per gli utenti.

Ed eseguirla direttamente dal personale del comune a spese del creante rischi.

Un po’ come è stato fatto in via Margherita davanti al palazzo Florio dove il comune ha letteralmente chiuso il marciapiede apponendo a proprie spese una transenna in legno, poi nobilitata(?) dai pittori locali a spese dell’Associazione commercianti.

Ma in tal modo ha costretto i pedoni a camminare sulla carreggiata.

Ma tant’è ad Amantea le regole del codice della strada non sono rispettate. Affatto.

E comunque ci sembra meglio che chiudere le strade come avviene nel centro storico.

Quale sarà il futuro di Amantea?

Aveva ingerito un chilo di eroina, divisa in 116 ovuli: la squadra mobile di Grosseto lo ha rintracciato e arrestato.

Si tratta di un 36enne nigeriano domiciliato a Padova e gravato da precedenti per reati che riguardavano la detenzione e lo spaccio.

L'uomo è stato controllato alla stazione ferroviaria.

 

Era nervoso e, a fronte di specifica richiesta, ha detto di aver ingerito ovuli contenenti eroina e che si stava sentendo male per i forti dolori addominali.

Gli agenti hanno scoperto e sequestrato, oltreché due telefoni cellulari, anche 255 euro e 80 sterline inglesi.

Dati i dolori lamentati, l'uomo è stato accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale di Grosseto e sottoposto alle cure mediche che hanno permesso e agevolato l'espulsione degli ovuli di droga.

Ne sono stati complessivamente evacuati 116 di cui 114 di eroina e due di cocaina: come peso risultano 23 grammi di cocaina e addirittura 1 chilo e 318 grammi di eroina.

Nella casa dell'arrestato, in provincia di Padova, gli agenti della squadra mobile padovana hanno effettuato una perquisizione domiciliare sequestrando altri 14 ovuli con eroina per un peso complessivo di 158 grammi, 11 mila euro in contanti e due involucri con sostanza positiva al narcotest dell'eroina per un peso di circa 400 grammi.

L'uomo adesso è in carcere in attesa dell'udienza di convalida. La sostanza stupefacente sequestrata avrebbe fruttato oltre 300.000 euro.

Le indagini devono appurare i motivi della presenza a Grosseto dell'uomo

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