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Redazione TirrenoNews

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Amantea. I carabinieri della caserma di Amantea hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, a carico di un 19enne originario del Bangladesh, dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Paola, su richiesta della locale Procura della Repubblica, coordinata dal procuratore Pierpaolo Bruni.

Il giovane, ospite del centro di accoglienza straordinaria di Amantea, è accusato dei reati di atti persecutori e lesione personale aggravata,nei confronti di un suo connazionale, anch’egli dimorante presso la medesima struttura.

Le condotte di stalkingsi sarebbero concretizzate in percosse e minacce di morte.

Al culmine dell’ennesima aggressione, risalente al mese di novembre 2018, l’arrestato, utilizzando un martello, non avrebbe esitato a colpire alla testa la persona offesa, per poi scagliargli addosso un mattone.

La vittima, dopo essersi accasciata al suolo, veniva soccorsa da alcuni passanti.

In quella circostanza, i carabinieri della Stazione di Amantea, intervenuti immediatamente sul posto, sono riusciti ad individuare un sistema di videosorveglianza la visione delle cui immagini ha cristallizzato il momento in cui il 19enne, tenendo ancora in mano il martello utilizzato poco prima, tentava di darsi alla fuga.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso il carcere di Paola, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Non sono state partecipate le ragioni del litigio ma sembra che a monte di questi comportamenti ci siano elementi di ordine economico.

Deceduto a Rende il procuratore di Vibo Valentia Bruno Giordano

Venerdì, 28 Dicembre 2018 18:10 Pubblicato in Paola

Da tempo lottava contro un male incurabile. Magistrato in servizio a Paola, Palmi e Reggio Calabria

E’ deceduto nella sua casa di Rende il procuratore di Vibo Valentia, Bruno Giordano, 66 anni, alla guida della Procura della Repubblica vibonese dal marzo dello scorso anno.

Ha lottato con tutte le sue forze sino alla fine contro un male incurabile sin quando in serata il suo cuore ha cessato di battere.

Era approdato a Vibo dopo essere stato per otto anni procuratore della Repubblica di Paola, dove ha coordinato importanti inchieste contro la criminalità e sui reati ambientali.

È stato quindi sostituto procuratore a Reggio Calabria dove, tra le altre inchieste, ha seguito da vicino le indagini sugli omicidi dell'ex presidente delle Ferrovie dello Stato, Lodovico Ligato, e del sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione Antonino Scopelliti.

Successivamente è stato procuratore della Repubblica aggiunto di Palmi.

A Vibo Valentia, Bruno Giordano era subentrato a Mario Spagnuolo, attuale procuratore della Repubblica di Cosenza, iniziando sin da subito a coordinare una Procura composta da giovani e motivati pubblici ministeri che hanno sempre visto in lui una guida forte ed autorevole, ma al tempo stesso comprensiva e pronta all’ascolto.

Sin quando le forze gli hanno permesso di lavorare, non si è risparmiato nel spulciare carte e macinare una gran mole di lavoro.

Un signore vecchio stampo, Bruno Giordano, che lascia un vuoto incolmabile nell’intera magistratura calabrese ed in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Non ho missioni da compiere - aveva detto all’atto dell’insediamento a Vibo - perché il mio unico obiettivo è il lavoro”.

Un lavoro che spetta ora ai colleghi portare avanti per un solo fine: quella della giustizia con la G maiuscola.

I funerali di Bruno Giordano si terranno domani (venerdì 28 dicembre) alle ore 16.00 nella chiesa San Carlo Borromeo di Rende. 

Catanzaro Brutto colpo per il governatore Mario Oliverio che aveva molto confidato nei giudici del Riesame per vedersi ridimensionate l’accusa di abuso d’ufficio che gli rivolge la procura di Catanzaro nell'ambito dell'operazione Lande Desolate .

 

Il Tdl, infatti, dopo l’udienza di ieri, per il presidente della giunta regionale ha confermato la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.

Pertanto il governatore continuerà a rimanere “sospeso” dalla sua carica e la Regione sarà guidata dal vice-presidente Russo.

Tra l’altro, Oliverio, adesso dovrà rispondere pure di corruzione nell’ambito della stessa indagine “Lande desolate” che lo vede incriminato assieme ad altri 15 soggetti.

Alla vigilia di Natale gli è stato notificato, al riguardo, un nuovo avviso di garanzia.

Oggi all’esito dell’udienza preliminare in corso per il caso “Calabria Verde” per Oliverio però è arrivata una buona notizia, in quanto rispetto alla richiesta di rinvio a giudizio, per la vicenda dell’assegnazione del “comando” di Serra San Bruno, distretto dell’azienda forestale regionale è arrivato il proscioglimento da parte del gup di Catanzaro .

Paolo Orofino

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