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Redazione TirrenoNews

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Le due Calabrie del M5s

Martedì, 08 Gennaio 2019 18:30 Pubblicato in Storia locale della Calabria

Riceviamo il comunicato stampa della senatrice del M5s Rosa Silvana Abate relativa all’ Ospedale unico della Sibaritide

Si legge nel suo comunicato «In corso la verifica del progetto definitivo che dovrebbe essere approvato entro fine mese.

 

In questi giorni è previsto l’avvio del getto dei magroni. Completamento dei lavori entro il 2021.

In Regione, oltre che del nosocomio e in attesa di avere un incontro con il Ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, si è parlato anche di Frecciargento e del tratto della Ss 106 Sibari-Crotone che presenta la mortalità maggiore. S’è discusso anche di agricoltura e della situazione del Crati».

Bene.

Poi leggiamo: «Sono stata ieri negli uffici della Regione Calabria – ha spiegato la Senatrice Rosa Silvana Abate – per discutere di una serie di problemi riguardanti la Sibaritide, l’Alto e il Basso Ionio. Nello specifico si è parlato di agricoltura, ospedale unico e infrastrutture».

Inoltre si legge« In attesa di incontrare nei prossimi giorni il Ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, ho avuto una serie di interlocuzioni con i tecnici regionali sia per parlare del Frecciargento che collegherà la Sibaritide a Roma in quattro ore circa, sia del tratto della Statale 106 che collegherà Sibari a Crotone, il tratto più delicato e pericoloso dove si contano vittime a non finire per come emerso anche dagli ultimi rapporti sulla mortalità nella fascia jonica».

Infine aggiunge “ Non mi fermo qui, nei prossimi giorni incontrerò il neocommissario alla sanità calabrese, il generale dei carabinieri Saverio Cotticelli, proprio per discutere di queste difficoltà e vedere il da farsi. Con altri responsabile(i) – infine – abbiamo discusso anche di agricoltura e della situazione del Crati, presto ci saranno novità anche qui».

Benissimo.

Ma a tal punto si impone una domanda alla senatrice:

« C’è qualcuno del M5s che può o deve interessarsi ai problemi del tirreno, in particolare il tirreno cosentino, come fa Lei per lo Ionio o dobbiamo restare sempre gli ultimi in questa Calabria che è ultima?

Grazie per la risposta»

Giuseppe Marchese –Amantea

Con grande enfasi l’assessore regionale all’Istruzione e Attività Culturali Maria Francesca Corigliano ha comunicato che la regione Calabria ha finanziato con un importo di 1.143.538,07 euro ben 99 biblioteche, tra comunali, diocesane, scolastiche e di interesse locale, quindi anche quelle appartenenti a fondazioni e associazioni culturali.

La Corigliano ha sostenuto che “Il finanziamento dei progetti delle biblioteche è un passo decisivo per rafforzare le politiche per la diffusione della lettura in Calabria, una regione in cui gli indici su questo versante devono necessariamente crescere.”

Non solo l’aumento della lettura ma ha evidenzia ancora l’assessore “ Con i finanziamenti disposti, le attività del 2018 abbiamo sostenuto l’incremento della dotazione libraria, la digitalizzazione del patrimonio, l’accessibilità e la fruibilità, l’accrescimento del catalogo regionale disponibile su biblioteche calabria.it, così come il potenziamento dei servizi al pubblico, la realizzazione di progetti sulla lettura e la conservazione dei beni librari. Ritengo sia molto importante sottolineare- prosegue- che per la prima volta sono state comprese anche le biblioteche scolastiche, per una specifica volontà politica di rafforzamento dei servizi connessi al libro e alla lettura per gli studenti calabresi”.

Poi ha significato la Corigliano “A tutti gli operatori del settore, che svolgono un lavoro di grande responsabilità sul territorio, talvolta in situazioni di difficoltà, va il mio plauso e il mio incoraggiamento.

Le biblioteche costituiscono un luogo di cultura, di dibattito e confronto, di crescita per la società che dobbiamo salvaguardare, nelle città come nei piccoli centri”.

Ed infine ha concluso che insieme al Presidente Mario Oliverio”Riteniamo sia indispensabile guardare alle biblioteche come a presìdi irrinunciabili sul territorio, per cui ogni finanziamento si trasforma in un investimento sulla crescita delle comunità locali e di tutta la comunità regionale”.

“Mamma mia chi paroli!”

Peccato che gli Amanteani per leggere un libro dovranno andare a San Pietro in Amantea la cui biblioteca ha avuto un finanziamento di 10.000 euro.

Complimenti al sindaco

Ed Amantea? Amantea niente!

Amantea, stante quanto ci viene riferito, ci sarà una nuova opportunità, appena imparerà a presentare la domanda.

D’altro canto il comune prima ha dovuto pensare alla Guardia Costiera che ha utilizzato i locali della biblioteca “camporese” dopo che sono stati tolti alla bell’e meglio libri ed attrezzature .

Una biblioteca “camporese”,è giusto dirlo dove non andava nessuno o quasi

Ora spettiamo la fusione dei due comuni ed avremo anche noi i necessari finanziamenti e la “nuova” biblioteca “amanteana”.

Trenta mila euro per fare sesso con una minorenne

Lunedì, 07 Gennaio 2019 18:25 Pubblicato in Cosenza

Nel Cosentino il mercato delle prostitute vergini

Un professionista cosentino avrebbe pagato trentamila euro per fare sesso con una ragazza minorenne e ancora vergine. È una delle storie emerse dall’inchiesta della Squadra mobile che due giorni fa ha consentito alla Procura di sgominare una cellula rendese dedita allo sfruttamento della prostituzione).

Dalla vicenda, però, affiorano indizi sull’esistenza di un giro molto più ampio che coinvolge altre persone, sia uomini che donne, sospettati di reati ben più gravi di quelli contestati agli odierni indagati.

Tra le città di Cosenza e Rende, infatti, potrebbe agire un’organizzazione che ha reso l’area urbana epicentro di una tratta delle schiave provenienti da tutto il mondo: da Cuba alla Repubblica Dominicana e fino alla Colombia; dal Marocco passando dalla Spagna e dal Brasile, così come da Romania, Albania, Ucraina e finanche la Svizzera.

Le extracomunitarie entrano in Italia con dei passaporti falsi e una volta giunte in Calabria, riuscirebbero a ottenere il visto per la permanenza in Europa con matrimoni fittizi, organizzati sempre dalla presunta gang.

Ammonta a circa quindicimila euro il costo dell’operazione: una parte finisce in tasca all’organizzazione e un’altra al maschio che si presta a interpretare il ruolo dello sposo.

Il tutto, anche con la complicità di esponenti delle forze dell’ordine.

Una volta messe in regola, le ragazze cominciano a prostituirsi in appartamenti nella disponibilità dell’organizzazione, non solo tra Cosenza e Rende, ma sparsi in tutta la Calabria e pure nella capitale.

«Mi fermo solo pochi giorni», non a caso, è l’incipit più gettonato degli annunci sui siti internet con cui comunicano ai potenziali clienti la loro presenza in città.

«Chiama ora - prosegue l’annuncio, seguendo sempre lo stesso canovaccio - il tuo sogno è qui con me, non aspetta altro che prendere forma sotto le mie sapienti carezze».

Le ragazze dimorano per un po’ nei residence rendesi e poi cambiano località per continuare a prostituirsi senza dare troppo nell’occhio. Bellissime, quasi invisibili e, spesso anche minorenni.

«Appena arrivata, 17 anni, vergine, fresca fresca. Ti interessa?».

Gli investigatori lavorano anche su sms di questo tipo.

Foto quadro Morbelli

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