
Redazione TirrenoNews
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Manovra, bocciato il ricorso del Pd alla Consulta.
Giovedì, 10 Gennaio 2019 21:14 Pubblicato in ItaliaLa Consulta ha giudicato inammissibile il ricorso presentato dal Pd sulle procedure di approvazione della manovra.
Dopo avere cantato “Balla ciao” fuori dal Parlamento, i democratici hanno presentato ricorso alla Consulta
per la violazione dell’articolo 72 della Costituzione , il quale prevede “l’esame di una Commissione e poi della Camera stessa, e l’approvazione articolo per articolo per ogni disegno di legge”.
Articolo che non sarebbe stato rispetto al Senato secondo gli esponenti del Pd.
Di qui la decisione di procedere al ricorso, una mossa sbagliata in partenza perché il Pd, non essendo un organo dello Stato ma un partito politico, non è soggetto idoneo a rivolgersi alla Corte costituzionale.
Cosa ha detto la Consulta
“La contrazione dei lavori per l’approvazione del bilancio 2019 – osserva la Corte Costituzionale – è stata determinata da un insieme di fattori derivanti sia da specifiche esigenze di contesto sia da consolidate prassi parlamentari ultradecennali sia da nuove regole procedimentali”.
Tutti questi fattori “hanno concorso a un’anomala accelerazione dei lavori del Senato, anche per rispettare le scadenze di fine anno imposte dalla Costituzione e dalle relative norme di attuazione, oltre che dai vincoli europei”.
In queste circostanze, la Consulta “non riscontra nelle violazioni denunciate quel livello di manifesta gravità che, solo, potrebbe giustificare il suo intervento”.
Potere al Popolo: sui rifiuti in Calabria si ritorna al passato
Mercoledì, 09 Gennaio 2019 19:48 Pubblicato in CalabriaRiceviamo e pubblichiamo:
“Buon 1997!
Sì, perché a quanto pare a livello regionale e in tema di gestione rifiuti faremo un salto nel passato e alla sciagurata stagione del commissariamento di questo settore.
E questo a seguito della nuova emergenza rifiuti che sta mandando in crisi già in questi primi giorni del 2019 un intero sistema, diversi comuni e tutti i servizi annessi.
Una stagione fatta di sprechi enormi, di imposizioni fatte senza il minimo rispetto dei territori e degli stessi calabresi, di business per la criminalità, senza raggiungere nessuno degli obiettivi previsti dai diversi piani regionali per i rifiuti.
Una stagione continuata tristemente con l’attuale amministrazione che ha approvato un nuovo piano, il piano delle “discariche zero”, tra roboanti paroloni e messaggi tranquillizzanti.
Ma per tante e tanti di noi che hanno vissuto le esperienze dei comitati territoriali contro le discariche e gli inceneritori, che hanno lottato con la RDT Franco Nisticò per la fine del commissariamento, questo nuovo piano ha rappresentato da subito l’ennesimo bluff.
E infatti ci ritroviamo nella situazione attuale, causata in primis da una mancanza di impianti idonei al crescere della raccolta differenziata nei diversi comuni, figlia a sua volta di un’assenza di programmazione (quella sempre citata e illustrata su carta ma mai messa in atto).
Ma la mancanza di programmazione non ha interessato solo la parte tecnica e gli impianti necessari per tutta la filiera dalla raccolta al riuso, ma anche quella burocratico-istituzionale, arrivando clamorosamente in ritardo alla fatidica data del 1 gennaio 2019, con il passaggio dei diversi impianti di conferimento dei rifiuti dalla competenza Regionale a quella comunale.
Questo ha creato l’ennesima crisi che ha colto i comuni impreparati e la Regione che sta correndo ai ripari chiedendo agli impianti di continuare a lavorare senza contratti e senza la nuova struttura organizzativa fondamentale per operare secondo legge in un settore delicatissimo come quello dei rifiuti, troppo spesso sottovalutato.
Alla fine chi subisce le conseguenze di tutto questo sono i cittadini che dietro i ritardi nella raccolta, non capiscono e forse non sanno cosa vi sia dietro questa complessa macchina.
Da una parte gli si chiede loro di differenziare i rifiuti correttamente - e in questa direzione, nonostante la crescita della RD nella nostra regione, va lavorato ancora di più e meglio per andare verso una raccolta porta a porta - dall’altra poi non si hanno gli impianti, o meglio non si riesce ad avere una gestione ottimale di questi rifiuti.
Così si va avanti di deroghe in deroghe, si continua a spendere cifre esorbitanti per mandare rifiuti fuori regione, si insiste nella logica dei grandi impianti che favoriscono gli interessi dei privati e non impianti - a gestione pubblica - più piccoli e maggiormente diffusi nei territori, si continua a cercare buche in tutta la regione da trasformare in discariche.
Insomma 22 anni sono passati ma sembra non abbiano insegnato nulla in materia di gestione dei rifiuti.
L’istituto del commissariamento non ci piace, in ogni settore: nella nostra regione non ha mai risolto l’emergenza per il quale è stato imposto, producendo invece danni ancora maggiori.
Non crediamo sia la risposta neanche in questo caso.
*Potere al Popolo - Calabria*
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Lettera aperta dell’Amministrazione agli Amanteani
Mercoledì, 09 Gennaio 2019 19:29 Pubblicato in CronacaRiceviamo e Pubbliohiamo la seguente nota dell'Amministra zione comunale:
"Un volantino anonimo sta girando per la città convocando, in massa, i camporesi domani 10 gennaio presso l’auditorium parrocchiale in Piazza San Francesco.
Apparentemente un incontro per “decidere insieme come meglio agire”.
In realtà è anche un invito ad “agire in fretta se vogliamo risollevarci e recuperare la dignità di Campora”.
Non solo ma i fautori dell’incontro dicono che “Ora più che mai dobbiamo essere uniti e agire con forza e determinazione”
Nel volantino si segnala una comunità che “non riesce ad aprire gli occhi davanti a tutto ciò che non va intorno a noi e ribellarsi alla indifferenza ed all’incompetenza di un’amministrazione che ci ha abbandonato a noi stessi e ci emargina sempre più”
Qualcuno ci ha detto che la gente è arrabbiata( ha usato un termine più forte) e che andrà” con i forconi” al comune.
Altri ci hanno detto che si tratta di una manifestazione simile a quella iniziata in Francia e che si è connotata con il colore giallo dei gilet.
Noi sappiamo che non è affatto così.
Per diverse ragioni.
La prima è che ad Amantea non è la Francia.
La seconda è che Pizzino non è Macron.
La terza è che le manifestazioni dei gilet gialli hanno referenti ben noti che assumono a se medesimi le responsabilità personali della loro organizzazione.
La quarta è che la nostra amministrazione è consapevole di star facendo tutto che ciò che è umanamente possibile per affrontare i problemi di Amantea, alcuni dei quali sono talmente antichi da far apparire tardiva, intempestiva, anacronistica, se non faziosa, qualsiasi manifestazione venga ad essere promossa da chi finora ha avuto la bambagia agli occhi ed è stato dimentico e passivo, in particolare quando esistevano maggiori mezzi finanziari ed un organico comunale ben maggiore di quello attuale.
Non sappiamo chi ci sia dietro questa azione politica, né le vere ragioni personali che non sono ancora emerse.
Ma sapremo tutto e ci faremo carico di riferirlo se qualcuno ponesse in essere azioni ingiustificabili.
Un certo tasso di malessere sociale ci appare comprensibile ma sarebbe gravissimo se camuffate tra le pieghe di questa vicenda si nascondessero pretese inaccettabili ed ingiustificate come talune di quelle che ci sono pervenute e che non abbiamo potuto accettare perché a nessuno può essere chiesto di andare contro od oltre la legge.
Noi continueremo a lavorare alacremente e con passione, pronti a dare ogni risposta che ci sarà possibile con un organico palesemente insufficiente e con mezzi economici altrettanto insufficienti.
Saremo sempre pronti al dialogo ed al confronto, ma non tollereremo richieste “improprie” che comportino responsabilità penali, contabili od amministrative a carico dei dirigenti e/o degli amministratori.
Pretendiamo, però, rispetto e lo daremo a tutti, ma non sopporteremo atteggiamenti arroganti e/o faziosi.
Buon anno ad Amantea ed agli Amanteani.
L’Amministrazione comunale
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