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Redazione TirrenoNews

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Amantea vive una situazione di gravissimo disagio.

Distratti come siamo, spesso, nemmeno la avvertiamo.

Nessuno sembra accorgersi, infatti, che spesso la dignità impedisce a tanti di chiedere l’elemosina davanti ai supermercati .

 

 

Proprio come fanno i migranti che sconosciuti alla popolazione locale non mancano, dopo aver salutato due volte, all’entrata ed all’uscita, di stendere la mano per ricevere una monetina, che poi usano per fare la spesa nello stesso negozio, anche se molti di loro ne raccolgono tante e le presentano al cambio in altri negozi cittadini.

Talvolta per “intiepidire” l’utente dicono di avere fame.

Altre volte, e ben più elegantemente, si prestano ad accompagnare l’anziano all’auto con il carrello.

Ne ho visto anche accompagnare l’anziano fino alla abitazione.

Ma nemmeno la situazione degli amanteni non deve essere facile.

Basta dare un occhiata alla ordinanza n 1 del 16.1.2019.

Con la detta ordinanza sono stati disposti alcuni contributi economici.

Non 10 o 100 contributi, ma soltanto 3!

Non il vecchio contributo di 100 euro, come avveniva un tempo.

No!

Certo non si può restare esenti da amare riflessioni leggendo che un amanteano ha avuto un contributo di ben 30 euro!

La immagine di Amantea città benestante scompare irreversibilmente.

Ed emerge al contrario la prova di una città nella quale molte persone vivono un fortissimo stato di disagio economico e sociale.

Averne il sospetto avvicina ad averne consapevolezza ed averne consapevolezza permette di sapere od almeno sospettare gli stati di bisogno individuale e quindi di aiutare i nostri concittadini .

Apriamo gli occhi ed il cuore la povertà non è altrove, ci è più vicina di quanto si possa avere sinora sospettato.

Il termine usato è “mobilità funzionale” al fine di riorganizzare gli uffici comunali.

In realtà è l’unico modo per offrire alla comunità servizi importanti che sono di fatto venuti meno per carenza di personale.

E’ l’ennesima riprova che la situazione del nostro comune è drammatica.

Realmente drammatica, terribilmente drammatica.

Un dramma che parte da lontano.

Un dramma iniziato quando si è cominciato trasformare gli stipendi del personale che andava in pensione i ratei di mutui

Ci fu un tempo in cui la dotazione organica approvata dalla competente commissione ministeriale era costituita da 131 dipendenti.

Una dotazione invero costituita da decine e decine di dipendenti della 285 e Formez, impiegati per dare forza man mano sempre più qualificata ed indispensabile, agli uffici comunali

Poi più quasi nessun concorso, ma tante stabilizzazioni.

Ma da tempo gli ex giovani 285 sono andati o stanno per andare in pensione.

E così man mano gli uffici comunali stanno rimanendo senza personale.

E’ il caso dell’ufficio Commercio ed Attività Produttive.

Ed è per garantire questo importante servizio che con due non una sola figura professionale chiamandovi a ricostituire l’ organico sia la dottoressa Ersilia Morelli, sia il vigile urbano Bazzarelli Giacomo.

La Procura di Vibo Valentia chiude l’inchiesta dei carabinieri. Ipotizzati i reati di falso e truffa

La Procura di Vibo Valentia ha chiuso le indagini preliminari nei confronti di venti dipendenti dell’Asp – distretto sanitario di Serra San Bruno accusati di essersi ingiustificatamente assentati dal posto di lavoro.

Venti gli indagati ai quali i carabinieri della Stazione di Serra San Bruno hanno notificato il provvedimento che va a colpire il fenomeno dell’assenteismo negli uffici pubblici.

L’inchiesta e le contestazioni mosse agli indagati coprono un arco temporale che va da gennaio ad aprile dello scorso anno.

I reati ipotizzati sono quelli di truffa aggravata e continuata e false attestazioni di prestazioni lavorative.

SEGUONO AGGIORNAMENTI

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