
Redazione TirrenoNews
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Poste a Campora SG. Ora Basta. Siamo pronti reagire
Mercoledì, 16 Gennaio 2019 19:54 Pubblicato in Campora San GiovanniSi l’ironia è intelligenza, ma solo se qualcuno la apprezza e ne fa tesoro.
Sembra, invece, che nessuno abbia capito la rabbia che sta per vincerci.
Non comprendiamo questa mancata attenzione e questo mancato rispetto dell’ente poste per una popolazione di quasi 5000 abitanti.
Una popolazione che equivale ad un paese medio calabrese( 2.000.000 di abitanti divisi per 400 comuni).
E che dire della amministrazione comunale?.
Una amministrazione che è inidonea, insufficiente, incapace ad affrontare seriamente un problema come quello della mancanza dell’ufficio postale!.
Una amministrazione che parla soltanto, maggioranza o minoranza che sia.
Una amministrazione ed un ente poste che ci hanno preso in giro.
“Arriva il camper, arriva il camper “ ci è stato detto.
Si, ma solo per far partire raccomandate!.
Il camper vale meno che un ufficio postale privato.
Da questo almeno partono anche i pacchi!.
Noi pensiamo che si tratti di una vera e propria omissione relativa ad un servizio più che importante.
E ci chiediamo se esiste ancora la politica a Campora San Giovanni?
Ad ogni livello, politico, regionale, provinciale, comunale?
E se esistono politici ad ogni livello?
E’ questa la sintesi di quanto ci hanno detto da Campora San Giovanni
E non solo.
Temiamo che i camporesi dopo l’ironia non escludano forme ben più serie di azioni, anzi di reazioni.
Sarebbero allo studio reazioni atte ad avere la risposta che in uno Stato serio occorre avere in questi casi.
Nessuno ha voluto dirci di più.
Solo amari sorrisi.
Temiamo qualche occupazione, se non dure forme di protesta in una importante manifestazione che si terrà ad Amantea e che sarà seguita dalle televisioni regionali!
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Caro Feltri, comandano i "polentoni". Evidentemente, non conosci la storia. di Biagio Maimone
Mercoledì, 16 Gennaio 2019 19:09 Pubblicato in ItaliaRiceviamo e pubblichiamo:
Desidero poter dire la mia circa il titolo dell'articolo "Comandano i terroni", pubblicato, in prima pagina , lo scorso 11 gennaio, dal quotidiano " Libero", diretto da Vittorio Feltri.
Mi piacerebbe, innanzitutto , far presente a chi ha formulato tale titolo che la parola "terrone" , nata con l'intento di essere offensiva , in realtà non realizza il suo scopo di umiliare il popolo del Sud Italia.
Difatti, se per "terrone" si intende chi coltiva la terra , chi si occupa di agricoltura , fonte di sostegno alimentare , tale appellativo sortisce addirittura un effetto elogiativo per gli abitanti del meridione di Italia che , nel corso dei secoli , hanno dimostrato di saper trarre dalla propria terra la fonte del loro sostentamento economico , consapevoli che lo Stato aveva dimenticato le loro terre, in quanto ad esse non aveva dato impulso economico.
Ciò che colpisce, pertanto , non è tanto la definizione del popolo meridionale come un popolo di "terroni", ma è la menzogna storica che l'articolo divulga , in quanto il meridione d'Italia è stato sempre posto ai margini della vita socio - economica italiana ed ancora lo è .
E' una verità storica , Caro Direttore, e, pertanto, non è confutabile . .
Il potere economico e politico che ha guidato, nel corso dei secoli, il nostro Paese, già a partire dai tempi di Mazzini e Cavour, ha stabilito che il Sud non dovesse progredire e dovesse , invece, restare ai margini della vita sociale. Pertanto, il Mezzogiorno d'Italia , da sempre abbandonato a se stesso, a causa di tali logiche di potere, è sempre più povero .
La disoccupazione è aumentata perché le piccole aziende , le poche nate nei territori meridionali dell’Italia, chiudono a causa dell'eccessiva pressione fiscale.
Purtroppo, non si può negare che, nel Sud Italia, si è raggiunto un livello di povertà che fa pensare al terzo mondo.
Nulla di nuovo, in quanto il Sud, come ho affermato, per logiche antichissime di natura politico - economica , deve rimanere povero per poter essere il “materasso” del Nord.
Così industrie , lavoro e progresso hanno preso piede solo nei grandi centri urbani del Nord e nel Sud dell’Italia è proliferata la disoccupazione e l’arretratezza dei suoi territori . Da qui la mafia, che ha governato indiscussa , facendo dello stato di arretratezza delle terre del Sud la leva del suo potere.
Si può affermare, inoltre, che il Nord ha accolto il valore aggiunto offertogli dalla mafia del Sud, che, sostituitasi allo Stato assente, ha contribuito ad alimentare il potere economico e politico del Nord, inibendo la crescita del Sud italiano.
Ad alcuni uomini del Sud, culturalmente progrediti , è stato concesso dal potere politico di ricoprire ruoli di prestigio , ma il potere economico, che è il vero potere, è sempre rimasto ai territori del Nord Italia , come da secoli avviene.
Sembrerebbe quasi che il Sud italiano debba rimanere più povero di quanto non lo sia già, perché se il Sud è povero il Nord potrà avere di più.
Ma occorre fare una considerazione vincente a favore del Sud Italia ed è che, nell'epoca attuale, bisogna fare i conti con l'emancipazione e con la tecnologia.
Potrà verificarsi, in tal modo, che le logiche di potere esistenti siano sgominate dai giovani meridionali che,con la loro energia, saranno in grado di cambiare le cose.
Il Sud è ricco di cultura,tradizione e storia, che costituiscono un patrimonio davvero inestimabile su cui porre le basi della rinascita delle sue terre, che sono state fonte di cultura e di affermazione , a livello internazionale , per la nostra Italia.
Solo facendo leva sulla ricchezza culturale del Sud italiano potrà essere sovvertita la scelta di chi vuole lasciare nella depressione il nostro mezzogiorno per trarne vantaggio e ricchezza per pochi.
Biagio Maimone
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Un altro miracolo di Oliverio?.O lo sciopero della fame è una bufala?
Mercoledì, 16 Gennaio 2019 19:01 Pubblicato in Storia locale della CalabriaEra il 17 dicembre quando il governatore Oliverio annunciò lo sciopero della fame per protestare contro il suo coinvolgimento nell'inchiesta “Lande desolate”.
Ne parlò tutta la Calabria, gran parte dell’Italia ed anche oltre.
Oggi è il trentesimo giorno( 18 dicembre-16 gennaio)
Ad oggi non si hanno più notizie della sua protesta.
Fra 10 giorni arriveremo ai fatidici 40.
40 è un numero simbolico.
Quaranta furono i giorni del diluvio;
quaranta i giorni trascorsi da Mosè sul monte Sinai;
quaranta giorni durò la lotta di Davide contro Golia;
quaranta sono i giorni del cammino di Elia prima di incontrare il Signore sul monte Horeb;
per quaranta giorni Giona annuncia la parola di Dio a Ninive;
quaranta i giorni del digiuno di Gesù nel deserto prima di iniziare la sua missione;
quaranta i giorni durante i quali il Signore risorto appare ai suoi e li prepara alla loro missione;
quaranta gli anni dell’esodo;
Il numero quaranta è chiaramente un simbolo per indicare un periodo di lotta, di fatica, di purificazione in vista di grandi eventi, di importanti scelte, di un nuovo capitolo nella storia della propria vita.
Ora sembra che Oliverio non abbia sospeso lo sciopero della fame.
Anzi, scrive Pietro Bellantoni, Oliverio, “sembra invece godere di buona salute, come dimostrano le ultime foto pubbliche( In una, scattata lo scorso 9 gennaio, il presidente del Pd è stato ritratto durante un incontro a San Giovanni in Fiore con i nuovi commissari della Sanità calabrese, Saverio Cotticelli e Thomas Schael).
In quell'occasione, il governatore è apparso tutt'altro che smagrito, per niente debilitato da uno sciopero della fame che – se condotto fino in fondo – avrebbe dovuto determinare evidenti conseguenze fisiche.
Per fortuna, invece, il presidente calabrese è apparso in ottima forma o, comunque, non meno in salute rispetto al passato.
Poi una seconda verità: «Macché sciopero della fame, lo ha annunciato ma non lo ha mai portato avanti. Qualcuno lo ha consigliato male», confessa uno dei collaboratori storici del governatore. È dunque più che possibile che la sortita di Oliverio sia stata solo una mossa propagandistica, un annuncio e niente più.
Non sarebbe nemmeno la prima volta. Circa un anno fa, Oliverio aveva dichiarato pubblicamente la sua intenzione di incatenarsi davanti a Palazzo Chigi per protestare contro il commissariamento della sanità calabrese.
Inutile cercare su Google le parole “Oliverio” e “incatenamento”: non comparirà alcuna immagine del presidente con le catene ai polsi.
Altrettanto se cerchi Oliverio fine sciopero della fame.
Insomma è una bufala od un miracolo?
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