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“Galeotta fu la cena” di Francesco Gagliardi

Sabato, 19 Gennaio 2019 15:04 Pubblicato in Italia

Ma davvero un bacio sulla guancia che si sono scambiati due famosi personaggi politici, uno ora all’opposizione, Maria Elena Boschi, l’altro Vice Premier del governo attuale, Matteo Salvini, possa mandare in crisi il governo giallo verde?

E le critiche rivolte da Salvini all’allora Ministro su Banca Etruria possano davvero essere dimenticate?

No, le critiche restano e non possono essere dimenticate.

Quanto al bacio, beh, quello è stato una effusione di affetto, un atto gentile tra due persone che si combattono politicamente, ma che si rispettano a vicenda.

Il bacio e la cena organizzata a Roma martedì scorso dalla giornalista Annalisa Chirico, giornalista del Foglio di Luciano Ferrara, e Presidente dell’Associazione “Fino a prova contraria” hanno fatto molto discutere.

Alcuni giornalisti ed opinionisti hanno subito gridato allo scandalo: sono prove di inciucio tra Lega e Pd. Che ci fa Matteo Salvini, Vice Premier leghista seduto al tavolo con la Boschi, esponente del Pd?

Niente inciucio. Niente alleanze. Niente ribaltone

Possono stare tranquilli Di Maio e Di Battista, già in piena campagna elettorale per le elezioni europee del prossimo maggio.

E’ stata la stessa signora Chirico a commentare l’evento parlando di una grande serata alla quale hanno partecipato personaggi dell’imprenditoria, Magistrati, parlamentari della Lega e del Pd.

I parlamentari 5 Stelle non c’erano perché non erano stati invitati.

Salvini e la Boschi si sono salutati dandosi un bacio sulla guancia e poi si sono seduti a due tavoli diversi.

L’incontro tra i due non solo ha provocato l’indignazione del Movimento 5 Stelle ma anche quella del giornale “Il fatto quotidiano”.

Ma perché tanta cagnara per una cena e per un bacio innocente, gentile, scambiato tra due persone cortesi e gentili anche se appartengono a due schieramenti politici opposti?

La gentilezza e la cortesia non sono esclusiva appartenenza di un solo schieramento politico.

In piazza, nei comizi elettorali, in Parlamento possano volare invettive, paroloni, sproloqui, ma quando due persone si trovano seduti sullo stesso tavolo con personaggi illustri la gentilezza e la cortesia non possono venir meno.

E’ il galateo, bellezza.

Ma se l’innocuo bacio ha provocato tanta cagnara un motivo forse c’è.

Di Maio e i parlamentari pentastellati hanno paura di perdere le comode poltrone nelle quali sono incollati con la pece e non vogliono mollarle per nessunissima cosa al mondo.

Direbbe Di Maio: Peggio pe’ voi che me ciavete messo! E nu’ la lascio nemmanco se morite d’accidente!.

Vedono complotti dappertutto o forse Gigino è un po’ geloso?

Avrebbe voluto esserci anche lui quella sera a cena con la Boschi e forse avrebbe voluto baciarla? Ma io stenderei un pietoso velo di silenzio.

Ci preoccupiamo di un amichevole scambio di cortesia e di un bacio innocuo sulla guancia quando in Italia e nel mondo ci sono tante brutture.

Ma Di Maio, Di Battista, Travaglio hanno visto nell’incontro dell’altra sera una prova di inciucio (che brutta parola) tra la Lega e il Pd. Renzi avrebbe mandato in avanscoperta la signora Boschi. Ma se fosse davvero così la Lega e il Pd farebbero l’inciucio ad una cena pubblica alla presenza di centinaia di invitati?

Salvini ha subito smentito qualsiasi ipotesi di dialogo con il Pd:-Inciucio de che? Ma quanta fantasia che avete. Io parlo con tutti-.

Ma   davvero   un   bacio   sulla   guancia   che   si   sono   scambiati   due   famosi personaggi politici, uno ora all’opposizione, Maria Elena Boschi, l’altro Vice Premier del governo attuale, Matteo Salvini, possa mandare in crisi il governo giallo verde?

Iacucci fa la pace con Palla Palla

Sabato, 19 Gennaio 2019 14:54 Pubblicato in Basso Tirreno

Arrivano le regionali ed i voti di Iacucci fanno gola.

Arrivano le Provinciali e Iacucci ha timore di restarne fuori.

Ed allora dopo aver detto peste e corna di Palla Palla ecco che scoppia la pace

Questo, almeno, stando a Iacchité:

 

 

“Palla Palla&Iacucci, una bella nomina nell’Ufficio di Gabinetto e torna il sereno

Allo squallore politico non c’è mai fine.

Così come non c’è mai fine ai continui salti della quaglia a cui i politici della vecchia nomenklatura partitica ci hanno abituati.

Specie di questi periodi dove si fa urgente, per i vecchi tromboni che da sempre campano di politica e denaro pubblico, trovare una nuova collocazione, con la speranza di potersi riciclare per continuare a lucrare sulle spalle della povera gente.

La sola idea di lavorare per vivere, li terrorizza. E pur di mantenere i privilegi sono disposti a tutto.

Ed è per questo che i politici marpioni si adoperano tutto il giorno a portare avanti la solita e triste tiritera: gli amici diventano nemici, e i nemici diventano amici, per poi ritornare amici con gli ex amici, e nemici con gli ex nemici.

Una continua altalena che dondola a seconda delle convenienze personali del politico marpione, disposto a ricorrere ad ogni schifezza (minacce, pressioni, ricatti) senza farsi il ben che minimo scrupolo, pur di ottenere il posto al sole.

Uno dei massimi esperti in dondolio dell’altalena è Franco Iacucci, comunista sfegatato e da sempre braccio destro di Palla Palla, con il quale negli ultimi tempi aveva rotto ogni tipo di rapporto umano e politico.

Infatti, Iacucci, ultimamente, passava le giornate a dire male di Palla Palla.

Chiunque incontrava la prima cosa che diceva era questa: Oliverio è un traditore, un meschino, e io con lui non ci voglio avere più niente a che fare.

Iacucci ha passato gli ultimi tempi a denigrare Oliverio, questo lo sanno tutti, specie i suoi compagni di partito, fino al 22 novembre del 2018, quando, non si sa il perché e il per come, Iacucci viene nominato componente dell’Ufficio di Gabinetto del presidente della giunta regionale (decreto del presidente n.125), da Palla Palla che ritorna, nella bocca di Iacucci, ad essere uno dei più bravi e onesti politici che la Calabria abbia mai avuto.

Una nomina clientelare per appaciarsi con Iacucci in vista (a novembre non aveva ancora ricevuto la botta della Dda) della sua ricandidatura alla presidenza della Regione Calabria.

Ecco, è bastato poco, o meglio un altro stipendio al “comunista” Iacucci, per ritrovare l’armonia perduta. Già, perché Iacucci non sa più neanche lui quanti stipendi prende. Senza contare gli intrallazzi che da sempre compie indisturbato nel suo paesello dove si fa solo quello che dice lui.

Come tutti potete vedere e constatare i motivi di contrasto tra i vecchi politici riguardano sempre i fatti loro.

Mai gli interessi del cittadino.

Un bel colpo, quello messo a segno da Iacucci, che oltre allo stipendio di “consulente” potrà anche esercitare il ruolo di controllore di se stesso.

Già, perché Iacucci è anche il Presidente della Provincia di Cosenza (però senza stipendio… ecco perché l’urgenza della nomina), e il suo compito nel gabinetto di Palla Palla, otre a porgergli la carta igienica, è quello di controllare il lavoro dei presidenti della Province Calabresi, compresa quella da lui guidata.

Che dire, siamo al saccheggio finale, fino a che avranno ancora un po’ di potere questa gentaglia non farà altro che continuare a derubare il cittadino.

Accumulare denaro è il loro unico scopo, e questo perchè sanno bene che per loro è l’ultimo giro di giostra. Perciò arraffano tutto quello che in questi ultimi mesi possono arraffare, e delle macerie che lasciano, poco gli importa, tanto a pagare il conto per ricostruire una regione ridotta alla fame, saranno sempre i soliti caggi: i cittadini!

Da Iacchite - 19 Gennaio 2019”

Stava "passeggiando nel percorso vita in Brenta" con la moglie quando ha trovato un "portafoglio con più di 800 euro".

A scriverlo in un post su Facebook è il comune di Cartigliano nel vicentino che specifica come nel "portafoglio ci fossero anche carte di credito e documenti di identità", pubblicando la foto della coppia.

La famiglia, di origine marocchina, ha riconsegnato i soldi al proprietario, un imprenditore, che è stato rintracciato dalla polizia locale.

La storia ha avuto un doppio lieto fine. Il padre di famiglia, disoccupato da tempo, è stato assunto come operaio.

Comincia lunedì 21 gennaio.

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