
Redazione TirrenoNews
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Ogni giorno vengono uccisi 12 cristiani, ma pochi ne parlano
Sabato, 19 Gennaio 2019 18:37 Pubblicato in MondoOltre 5 milioni i cristiani perseguitati nel mondo –1 cristiano ogni 9 sperimenta un livello alto di persecuzione -
Salgono a 4305 cristiani uccisi per cause legate alla loro fede
Oggi Porte Aperte ha pubblicato la WORLD WATCH LIST 2019
(WWL-periodo di riferimento ricerche 1 novembre 2017 –31 ottobre 2018), la nuova lista dei primi 50 paesi dove più s perseguitano i cristiani al mondo. Primo dato degno di nota: cresce ancora la persecuzione anti-
cristiana nel mondo in termini assoluti,così come cresce il numero di paesi dove essa si verifica.
Oggi salgono ad oltre 245 MILIONI i cristiani perseguitati, sostanzialmente 1 cristiano ogni 9
subisce una forma di persecuzione a causa
della propria fede.
Sui 150 paesi monitorati dalla nostra ricerca, 73hanno mostrato un livello di persecuzione definibile
alta, molto alta o estrema(punteggio superiore a 41), mentre l’anno scorso erano 58.
Il numero di cristiani uccisi per ragioni legate alla fede sale da 3.066 dello scorso anno a 4.305
del 2018, con la Nigeria ancora terra di massacri per mano soprattutto degli allevatori islamici Fulani, oltre che dei terroristi Boko Haram. Si contano infatti 3.731 cristiani uccisi in questa nazione, con villaggi completamente abbandonati dai cristiani, che alimentano il fenomeno degli sfollati interni e dei profughi.
Sono 11 le nazioni che rivelano una persecuzione definibile estrema.
Al primo posto troviamo ancora la Corea del Nord,la quale, nonostante lo scongelamento delle relazioni seguito al vertice Trump-Kim Jong un, non offre segnali di miglioramento: si stimano ancora tra i 50 e i 70 mila cristiani detenuti nei campi di lavoro di questo paese per motivi legati alla loro fede.
Anche Afghanistan (2°)e Somalia (3°)totalizzano un punteggio superiore ai 90, ma ovviamente per ragioni diverse rispetto alla Corea del Nord,connesse ad una società islamica radicalizzata e all’instabilità endemica di questi paesi.
La Libia(4°), stato diviso e fragile,peggiora leggermente: il blocco ulteriore dei flussi migratori verso il Mediterraneo comporta che molti cristiani in fuga dai disordini e dalle persecuzioni dell’Africa subsahariana rimangano bloccati in questo paese, rendendoli ancora più vulnerabili a pressioni o violenze.
La cronaca in Pakistan(5°), vedasi il caso di Asia Bibie i seguenti disordini, ha dimostrato
ancora una volta il motivo per cui questa nazione si trovi ai vertici della WWList, con aggressioni, ingiusti incarceramenti, sentenze di pena di morte per blasfemia ed almeno 28 assassini documentati di cristiani
A proposito di incarceramenti, registriamo 3.150 cristiani arrestati, condannati e detenuti senza processo,poco meno del doppio del 2017.
Ricordiamo che questi sono dati di partenza verificati, dunque il sommerso,sia nell’ambito degli assassini che degli incarceramenti,potrebbe
aumentarli di molto.
Sonoinvece1.847 le chiese (ed edifici cristiani direttamente collegati ad esse) attaccati nello stesso periodo.
Continua l’involuzione della situazione in Asia, dove includendo il Medio Oriente addirittura 1 cristiano ogni 3 è definibile perseguitato.
Ad accelerare questo processo è il peggioramento della situazione in Cina, risalita al 27° e al
primo posto per incarceramenti di cristiani,e in India, la quale dall’ascesa
al potere del Primo Ministro Modi è stata scenario di un costante aggravamento della condizione dei cristiani, fino ad entrare nella top 10 della WWL 2019.
Anche in tutto il vicino Nord Africa peggiora la condizione dei cristiani: oltre alla Libia,allarmano le chiusure di chiese in Algeria (22°), gli episodi di violenza in Egitto (16°), il malcontento generale in Tunisia (37°)e la ricomparsa del Marocco (35°-
era uscito dalla WWList nel 2014).
Rimangono preoccupanti le situazioni in Medio Oriente (in particolare in Siria 11°), nella Penisola Araba (soprattutto nello Yemen 8°) e nel Corno d’Africa, dove l’accordo Etiopia-Eritrea per ora non ha migliorato la condizione dei cristiani World Watch List 2019 – Report
Sono 150 i paesi monitorati da Portes ouvertes.
I primi 11, qualificati come luoghi di persecuzione estrema sono: Corea del Nord, Afghanistan, Somalia, Libia, Pakistan Sudan, Eritrea, Yemen, Iran, India e Siria.
Altri 29 paesi vengono indicati come luoghi di persecuzione molto forte. Fra essi: Nigeria, Maldive, Arabia Saudita, Myanmar, Cina, Centrafrica, Mali, Mauritania, Marocco, Messico e Kenia.
Altri 33 stati sono considerati luoghi di persecuzione forte. Fra questi: Russia, Colombia, Tanzania, Niger, Cuba e Burundi.
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Sta per cominciare la seconda fase della Giunta Pizzino
Sabato, 19 Gennaio 2019 16:15 Pubblicato in Campora San GiovanniE’ tutto pronto.
All’appuntamento mancano pochi giorni.
Poi la giunta ripartirà, alla grande.
Almeno, questa, è la speranza dell’ amministrazione comunale.
Ah, ci tengono a ribadirlo, non è un risultato indotto o suggerito dalla minoranza.
Affatto.
La minoranza sembra navigare in un mare diverso.
Un mare fatto di parole, non di acqua.
E il concetto inespresso del sindaco Pizzino è quello che “Nave senza timon va presto a fondo”
Da qui, dopo le burrasche che hanno imperversato sulla giunta amanteana, che alle stesse sembra sia sopravvissuta, ecco una nuova rotta e nuovi nostromi.
Parliamo di Rocco Giusta che è stato fortemente vicino al sindaco Pizzino per la vicenda del bilancio, vicenda che –a quanto ci dicono- almeno questa è la speranza- potrebbe chiudersi positivamente.
E forse non solo Rocco Giusta, nuovo timoniere per una nuova rotta.
Riusciranno i nostri amici a ritrovare la smarrita rotta?
Non resta che aspettare.
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Ma Amantea avrà come un tempo i carri carnevalizi?
Sabato, 19 Gennaio 2019 15:45 Pubblicato in CronacaBeh, il tempo ancora ci sarebbe.
Non tanto in verità, ma forse abbastanza per un mediocre carnevale.
Non certo con i fasti dei tempi migliori, ma nemmeno come l’ultimo con soli due carri.
Carnevale, infatti, cade a fine febbraio-inizi di marzo.
Queste le date:
-giovedì grasso: 28 febbraio
-martedì grasso: 5 marzo
-mercoledì delle Ceneri: 6 marzo
A domenica 3 marzo, che potrebbe essere la data della prima uscita dei carri, ove ci fossero, mancano 42 giorni.
Occorrerebbe, quindi, lavorare intensamente per dei buoni carri carnevalizi.
Ed occorrerebbe iniziare subito.
Ma per partire subito occorrerebbero idee certe e chiare.
Non abbiamo letto di delibere di finanziamento dei carri, di contributi ai carristi, e tantomeno di accordi con la associazione che da molti anni si interessa del carnevale amanteano.
Peraltro, incidono su questa vicenda lo stato di dissesto finanziario e la incertezza della approvazione del bilancio riequilibrato.
E poi non ci risulta che siano stati previsti finanziamenti regionali, come avviene per altri carnevali calabresi.
Né ci risulta che siano stati richiesti questi contributi.
Ne dal Comune, né dalla associazione, né dalla Pro loco .
Parliamo, ovviamente, della Proloco camporese perché quella amanteana è scomparsa come il carnevale.
Insomma sarà se non un insuccesso, bene che vada, una manifestazione probabilmente insignificante, nella quale, al massimo, ci sarà spazio per qualche pagliaccio che, come capita ad Amantea, ama sfilare per le strade cittadine e poi esporsi sui media!
Sarà il 2019 l’anno dell’addio ad uno dei carnevali più à belli della Calabria?
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