
Redazione TirrenoNews
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E’ la domanda che mi è stata rivolta stamattina in un bar cittadino, da un amico che sfogliava un quotidiano locale.
Una domanda chiaramente provocatoria e che sottintendeva la notizia che circola in Amantea e secondo la quale Robert Aloisio sarebbe pronto a rientrare nella compagine di maggioranza se il sindaco Pizzino mostrasse la sua disponibilità ad affidargli il gravoso onere della gestione del personale e dei servizi tecnologici
Robert Aloisio, nelle fasi iniziali della Giunta Pizzino con la sola delega ad un consigliere ha sicuramente ben figurato gestendo con impegno raro il pur scarso personale dell’ente.
Questa consapevolezza sembra abbia portato Aloisio a proporre la sua disponibilità a dare una svolta ai lavori manutentivi.
La notizia non è sicura.
Potrebbe anche essere il contrario e cioè che il Sindaco Pizzino abbia cominciato a percepire la estrema necessità di collaboratori politici che siano disponibili ad impegnarsi fattivamente nella gestione della cosa pubblica.
E questo quale primaria condizione per la sopravvivenza della stessa giunta.
Ovviamente tale impegno da parte di Robert sarebbe subordinato ad una carica assessorile.
Ecco il senso della domanda, provocatoria se non capziosa.
Al mio sorrisetto parte la offerta del caffè e la seconda domanda.
“E chi salterebbe?”.
Lo lascio aspettare , sorseggio il caffè e poi esplodo davanti ad una mini platea di impaganti:
“Caterina e Concetta no per rispetto di genere”. Scatta qualche indice e diversi assensi con la testa.
“ Rocchino è appena entrato ed è l’unico con esperienza per la gestione del bilancio e dei tributi che sono la condizione per evitare lo scioglimento del consiglio e quindi la stessa sopravivenza della giunta….”
Esplodono un paio di giusto!
“ Restano solo Luca ed Andrea…… !”
“Si, ma secondo te?” parte la terza domanda…
“Non sono il sindaco… ma se lo fossi saprei bene cosa fare…. Grazie del caffè”
Ed esco senza dare il tempo di ribattere.
Uscendo leggo visi diversi , da quello sornione, a quello sorridente, a quello perplesso, ma tutti ci hanno preso gusto….
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Convenzione di Circolo PD Amantea: “plebiscito per Zingaretti che ottiene il 95%”
Giovedì, 24 Gennaio 2019 18:52 Pubblicato in CronacaComunicato stampa del Circolo del PD
Si è svolta nel pomeriggio del 23 gennaio la Convenzione del Partito Democratico di Amantea, Circolo “Moro-Berlinguer“.
La Convenzione – indetta per selezionare i candidati alla Segreteria naziona le per le primarie del 3 marzo - ha visto la partecipazione di un centinaio di iscritti che hanno animato la discussione congressuale.
Alle ore 17:00, come da programma, è stata votata la Presidenza: all’unanimità è stato indicato Andrea Argentino quale figura per dirigere i lavori congressuali.
Sono, quindi, state presentate le mozioni congressuali.
La mozione Zingaretti è stata presentata da Antonio Morelli, Tesoriere del circolo.
Le votazioni si sono svolte dalle 18.00 alle 20:30.
L’esito è stato plebiscitario per il governatore del Lazio - Nicola Zingaretti - che ha ottenuto 85 voti, contro i soli 3 di Martina e i 2 di Giachetti.
Nessun consenso per gli altri candidati.
L’Assemblea ha, inoltre, approvato all’unanimità il documento “Prima la Calabria” a sostegno del buon operato del governo regionale - nei fatti una richiesta di ricandidatura del Presidente Oliverio - e contro il commissariamento regionale del Partito.
I 5 delegati alla convenzione provinciale risultati eletti appartengono tutti alla lista “Amantea per Zingaretti” e sono: Antonio Chiappetta, Mariolina Fera, Aurelio Longo, Franca Santelli e Domenico Vellone.
Entusiasmo è stato espresso dal Segretario Enzo Giacco per via dell’alta partecipazione – oltre il 75% degli iscritti 2018, infatti, si è recato nella sede del Partito per esprimere il proprio voto - e per l’intenso e interessante confronto sui temi della politica nazionale, regionale e locale.
L’appuntamento adesso è per le primarie del 3 marzo.
PD AMANTEA
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La verità di Lazzaroli sulla chiusura dell’ufficio postale di Campora SG
Giovedì, 24 Gennaio 2019 18:34 Pubblicato in Campora San GiovanniRiceviamo e pubblichiamo
In questi giorni è in atto una forte preoccupazione tra la comunità di Campora San Giovanni, rispetto alla prolungata chiusura dell’importante e unico sportello delle Poste Italiane esistente nella popolosa frazione di Amantea, che di fatti sta creando comprensibili disagi all’utenza.
Nei disperati tentativi dell’amministrazione comunale per sollecitare la riapertura dello sportello, prima un assessore ha minacciato di incatenarsi, poi vari proclami fino all’ultimo annuncio dell’arrivo di un ufficio mobile che però, non è risultato efficace rispetto al servizio richiesto dal territorio; di fatto nulla di concreto è avvenuto, se non inutili annunci privi di qualsivoglia fondamenta.
In queste ore sono in atto iniziative di raccolta firme, con tanto di richiesta scritta alle Poste Italiane per sollecitare una risoluzione rapida, che difficilmente sortirà alcunché, se non un momentaneo appagamento di qualche amministratore che, dopo i tanti inverosimili annunci, ora tenterà di salvarsi la faccia con la sua comunità.
Nella realtà dei fatti, come spesso accade, la verità però viene difficilmente fatta trapelare.
In questi giorni, la denuncia del sindacato Slp Cisl a firma del segretario Enzo Cufari è stata chiara; da tempo in Calabria è in atto un cruento ridimensionamento del personale addetto, e per effetto di riorganizzazioni aziendali, la Calabria viene spolpata di strutture e di lavorazioni, le quali sono dirottate su altri territori.
La provincia di Cosenzaè quella fortemente penalizzata e devastata da una cattiva gestione perpetrata in anni da decisioni aziendali basate non sullo sviluppo ma improntata al risparmio, che oggi palesa tutti i limiti derivanti dalla complessità del sistema postale in un vasto territorio che meriterebbe ben altra attenzione, sia in ordine al numero degli addetti che alla qualità del servizio.
Quando un’azienda rallenta il suo core business, chiudendo per così tanto tempo uno sportello importante come quello di Campora San Giovanni, certamente non lo fa per problematiche strutturali ma per “rivoluzioni” aziendali che hanno finito, purtroppo, per ricadere sugli utenti delle popolazioni impattate.
Certamente non è più tempo di chiacchiere; se non dovessero arrivare a brevissimo segnali concreti, rispetto alle scelte di “desertificazione” fin ora attuate su tutto il territorio Calabrese ivi compresa Campora S. Giovanni, andrà preannunciata una decisa e forte mobilitazione a tutti i livelli!!
Vincenzo Lazzaroli
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