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Redazione TirrenoNews

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La soluzione al problema della Sea Watch la hanno trovata gli albergatori di Siracusa.

La notizia la riporta il quotidiano “Il Corriere delle Alpi” con un articolo di Giorgio Ruta

"Fateli sbarcare. Paghiamo trasferimento, alloggio e gli offriamo un lavoro".

È l’offerta che l’associazione di categoria "Noi albergatori di Siracusa" lancia al governo italiano. "Non è più ammissibile ritardare lo sbarco di 47 esseri umani, imprigionati all’interno della Sea Watch", dicono gli imprenditori.

Per questo chiedono il permesso di poter "trasferire a terra con nostri mezzi" i migranti, di "offrire adeguato alloggio, vitto e vestiario finché non sarà trovata l’adeguata soluzione politica".

Gli albergatori si spingono oltre: "Qualora l’auspicata risoluzione dovesse ritardare, l’associazione si assumerà oneri e costi per avviare i 47 all’apprendimento della lingua italiana".

Ma anche corsi di addestramento per avviarli alle attività lavorative negli hotel e contratti stagionali.

E soprattutto l’"insegnamento della Costituzione italiana".

Meraviglioso!

Chiediamo all’associazione di categoria "Noi albergatori di Siracusa” di farci sapere se saranno disponibili anche ad ospitare ed assumere le altre centinaia di migliaia di migranti che la Sea Watch è sicuramente pronta a “salvare” o se si tratta di una occasionale prova di amore dettata solo dalla presenza della nave davanti alle loro coste.

Chiediamo all’associazione di categoria "Noi albergatori di Siracusa” di farci sapere perché se hanno posti di lavoro disponibili non li abbiano prima offerto ai siracusani disoccupati.

Chiediamo ai disoccupati siracusani e siciliani che un tempo usavano i forconi perchè non si interrogano su queste scelte razziste dei loro albergatori.

Se scegliere un italiano in luogo di un migrante è razzismo perchè non è anche razzismo scegliere i migranti al posto dei siracusani, dei siciliani, degli italiani!

Aspettiamo risposte

https://video.gelocal.it/corrierealpi/cronaca/sea-watch-gli-albergatori-di-siracusa-fateli-sbarcare-paghiamo-tutto-noi-e-gli-diamo-un-lavoro-/103764/104239?ref=vd-auto&cnt=1

Da non credere “

Questo è il comunicato emanato da Poste Italiane:

“Il Gruppo Poste Italiane costituisce la più grande rete di distribuzione di servizi in Italia.

Le sue attività comprendono il recapito di corrispondenza e pacchi, i servizi finanziari e assicurativi, i sistemi di pagamento e la telefonia mobile.

Con una storia di oltre 150 anni e grazie a una rete di 12.800 Uffici Postali, più di 135 mila dipendenti, 510 miliardi di euro di masse gestite e oltre 34 milioni di clienti, Poste Italiane è parte integrante del tessuto sociale e produttivo del Paese.”

Le domande vengono spontanee:

-Le Poste dicono la verità sul numero degli uffici postali in Italia?

-Sono davvero 12800?

-Od invece gli uffici Postali sono 12.799, visto che quello di Campora San Giovanni è ormai disperatamente chiuso?

-Ed allora è possibile che su 12.800 uffici postali solo quello di Campora san Giovanni resta ancora chiuso?

-Perché?

-Cosa c’è dietro?

Ed ancora, come si fa ad affermare che “Poste Italiane è parte integrante del tessuto sociale e produttivo del Paese” e poi si lascia l’ufficio di Campora SG ( 5000 abitanti circa) ancora chiuso!

E non finisce qui!

Il comunicato dice che Poste Vita( è la compagnia assicurativa del Gruppo Poste Italiane nata nel 1999 e attiva nel ramo vita con una raccolta premi superiore a 20 miliardi nel 2017) e Generali Real Estate, hanno siglato un accordo quadro di co-investimento nel settore nel settore immobiliare.

Ed allora le domande:

-Ma come è possibile che le Poste intendono fare investimenti immobiliari e non sappiano trovare una prima minima soluzione ad un suo ufficio postale chiuso da mesi?

-Quale credibilità hanno le Poste in queste condizioni?

Ora però gli amici di Campora ci devono permettere una domanda: quando venne detto loro della perdita della autonomia della Scuola media fecero(facemmo) un casino, vincendo una battaglia epocale, ed ora perché questo silenzio assoluto?

-Dove sono le amazzoni di un tempo?

Salve                                                                          Peppe Marchese

Amantea. Tutto sul consiglio comunale di oggi 29 gennaio

Martedì, 29 Gennaio 2019 21:32 Pubblicato in Primo Piano

C’erano solo due punti all’ordine del giorno del consiglio comunale di oggi 29 gennaio

E’ iniziato con un po’ di ritardo.

Gaetano Vigliatore svolgeva le funzioni di segretario.

Erano presenti Francesca Menichino e Francesca per il M5s.

 

 

 

 

Per la maggioranza erano presenti Giuseppe Maria Vairo, Francesca Policicchio, Concetta Veltri, Monica Mastroianni, Ferraro Luca, Ciccia Caterina, Giusta Rocco, Giacco Vincenzo, Mario Pizzino, Andrea Ianni Palarchio.

Erano, invece, assenti perla maggioranza Emma Pati, per la minoranza Robert Aloisio, Tommaso Signorelli, Eleonora Gagliardi, Salvatore Alessandro.

Due i punti all’ordine del giorno.

Ambedue sono stati approvati con i 12 voti della maggioranza mentre ilM5s si è astenuto.

A margine del consiglio invece Rocco Giusta a tanto sollecitato dalla consigliera Menichino ha tenuto un lezione sul dissesto e sul bilancio.

In sintesi: la domanda che tutti fanno e si fanno è se il ministero approverà o boccerà il bilancio, ben sapendo che bocciare il bilancio significa sciogliere il consiglio comunale e lasciare il governo di Amantea ai commissari prefettizi.

Un compito, questo, assolutamente difficile visto che il dissesto “parla” di 45 milioni di euro di disavanzo, praticamente più di 3000 euro per ogni residente.

Anche se si dovesse accendere un mutuo trentennale significherebbe dover pagare più di un milione e mezzo all’anno.

Ed a pagare sarebbero perfino amanteani non ancora nati!

Allora sembra logico ritenere che il ministero non boccerà il bilancio, non scioglierà il consiglio comunale, non nominerà altri commissari.

Commissari che si troverebbero alle prese con problemi seri e difficili!

E poi per quanti anni il governo sottrarrebbe la democrazia elettiva?

Secondo il neo assessore al bilancio la situazione di Amantea è una situazione molto presente in Italia così che giungeremmo ad un governo “ministeriale” di tantissimi comuni.

Né il ministero può onestamente ritenersi “immune” da responsabilità!

Come si è potuto permettere la creazione di tale dissesto?

Nessuno, cioè, ha fermato i responsabili di questo gigantesco debito!

Oggi si pontificherebbe soltanto.

E questa non è certamente la soluzione!

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