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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa

Si è svolta nella Sala Nova della Provincia di Cosenza - alla presenza di oltre duecento delegati, amministratori e dirigenti del Partito - la Convenzione provinciale del Partito Democratico di Cosenza.

Ha aperto i lavori il Segretario Provinciale Luigi Guglielmelli che ha posto l’accento sull’ottimo dato riguardante la partecipazione e sul clima di collaborazione e responsabilità che ha caratterizzato questa prima fase congressuale. La Commissione per il Congresso di Cosenza, infatti, non è stata depositaria di alcun ricorso.

Dal dibattito - seguito alla presentazione delle Mozioni congressuali - è emerso un forte sostegno al governo regionale in linea con il documento “Prima di tutto la Calabria” già discusso e approvato nelle convenzioni di Circolo e approvato all’unanimità dai delegati alla Convenzione provinciale contenente l’invito a continuare l’importante opera di sviluppo economico, sociale, culturale e istituzionale già messo in campo alla Regione Calabria.

A conclusione dei lavori sono stati eletti i delegati alla Convenzione nazionale. 11 per la Mozione Zingaretti (Chiappetta Tonino, Caligiuri Rosy, Covelli Vincenzo, Pisani Francesca, Attanasio Francesco, De Angelis Carmine, Guido Giovanni, Spatola Remo, Lepore Luca, Gardi Franco e Lefosse Danilo), 4 per la mozione Martina (Donato Angela, Straface Ines, Annunziata Paese, Meringolo Francesco), 1 per la mozione Giachetti (Grosso Francesco) e 1 per la mozione Saladino (Giorno Amerigo).

Roma.Esiste una “massiccia infiltrazione delle organizzazioni criminali negli appalti pubblici del settore rifiuti: ci sono numeri elevatissimi di imprese sottoposte a interdittiva antimafia che tuttavia rimangono a dover operare sul territorio perché non c’è alternativa”.

Lo ha detto il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, in audizione alla Commissione bicamerale Ecomafie.

Negli appalti pubblici sui rifiuti, ha aggiunto il presidente dell’Anac, “si osservano spesso bandi di gara caratterizzati dal meccanismo dell’abito su misura, con l’indicazione sostanzialmente di chi dovrà vincere.

A questo aspetto va aggiunto il fatto che il sistema delle proroghe dura da anni e anni.

Ci sono operatori ormai consolidati che danno per scontato che un affidamento temporaneo sia diventato un monopolio definitivo”.

“Una delle soluzioni è dividere gli appalti in lotti – ha concluso Cantone -: costruire un appalto unico per un intero Ato (Ambito territoriale ottimale, n.d.r.) o Aro (Ambito di raccolta ottimale, n.d.r.) è un’impresa ai limiti dell’impossibile.

Si tratta di aree molto grandi, con esigenze molto diverse al loro interno, e dove solo pochi operatori sono in grado di offrire un servizio su così larga scala”.ANSA

Per sfuggire alle organizzazioni criminali ed alle interdittive non applicate resta una sola strada quale è la gestione pubblica dei servizi

Ed in particolare la gestione tramite le municipalizzate.

Amantea. Niente stipendi per i dipendenti.

Venerdì, 01 Febbraio 2019 15:53 Pubblicato in Primo Piano

Sono tutti al lavoro, nei loro uffici, od in mezzo alla strada, per i pochi operai e vigili della città, senza lo stipendio di gennaio, pienamente consapevoli che ora tocca anche al personale dipendente, come, finora, è successo per tanti fornitori e ditte aventi rapporti con il comune.

Certo non è una bella cosa.

In particolare per i mono reddito.

Ma non saprebbero nemmeno con chi prendersela.

 

 

 

 

Sanno che si tratta di una storia che è iniziata molto tempo fa, di una storia che è partita da lontano, il risultato finale di errori senza fine, di arroganza, di supponenza, di mancati controlli…

Sanno che finra nella pubblica amministrazione pochi, o forse nessuno, paga per i propri errori.

E poi sperano che questo stato di sofferenza economico-finanziaria dell’ente possa avere fine quasi subito, anche perché gli stipendi sono tutelati e garantiti da scelte politiche già fatte con apposite delibere.

Aspettano entrate, quali esse siano.

O prestiti bancari.

Certo non sono felici, ma nemmeno preoccupati più di tanto.

Come quando si sa che poteva arrivare ed è arrivato il momento grigio.

Fiducia negli amministratori, fiducia nel sistema?

Buh! Forse.

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