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Redazione TirrenoNews

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Un morto per droga ogni 33 ore.

Giovedì, 07 Febbraio 2019 22:39 Pubblicato in Italia

Giulia, 21 anni, era entrata in un bar di Cinecittà chiedendo subito dove si trovasse il bagno.

Un barista l’ha trovata morta ai piedi del lavandino con la siringa ancora infilata nel braccio.

 

Andrea, 45 anni, è stato ritrovato agonizzante nei bagni pubblici della stazione di Ancona.

È morto dopo una settimana di coma.

Arianna era una dolcissima 26enne trevigiana, i genitori l’hanno trovata morta nel suo letto, per quello che forse era il suo primo “buco”.

Davide, 54 anni, era invece un assuntore abituale.

L’overdose l’ha stroncato in un parcheggio della Garbatella.

Sono quattro dei 27 morti per droga di questi primi 36 giorni del 2019.

Una media allarmante di un morto ogni 33 ore.

Sul sito Geoverdose la drammatica statistica

La crescita esponenziale dei morti di overdose viene taciuta dalla maggior parte dei media e non fa notizia.

Di campagne contro la droga se ne sente sempre parlare di meno.

Eppure, i numeri certificano un’inversione di tendenza da due anni a questa parte. Prendete i dati dello scorso anno: 256 morti per droga.

Una carneficina aggiornata, minuto per minuto, sul sito Geoverdose.

La vittima più giovane del 2018 aveva 16 anni, la più anziana 62.

Una strage che tocca tutti, senza distinzioni: 207 maschi, 49 femmine, 204 italiani, 35 stranieri.

Come ha ricordato il ministro Lorenzo Fontana, responsabile delle politiche antidroga, la lotta alla droga coi governi di centrosinistra è stata una battaglia per certi versi trascurata.

Eppure, fanno notare dal Viminale, «il consumo di sostanze stupefacenti e gli stili di vita connessi continuano a rappresentare, nel nostro Paese, un problema di salute pubblica, sia per gli effetti diretti sui soggetti consumatori (dipendenza patologica, overdose, comorbilità psichiatrica e patologie infettive droga‐correlate), sia per i pesanti costi sociali che impattano su tutta la popolazione, con particolare riferimento alla sicurezza (incidenti stradali, criminalità)».

Droga, la strategia dei clan nigeriani e pachistani

Altrettanto allarmante l’ultimo rapporto (novembre 2018) dell’Agenzia europea delle droghe.

Il dossier riporta l’Italia al quarto posto tra i Paesi dell’Unione europea per uso di cocaina e al terzo posto per l’uso di cannabis.

In Italia la percentuale di consumatori è altissima soprattutto tra i giovani, tanto che uno su cinque di età compresa tra i 15 ed i 34 anni ne ha fatto uso almeno una volta.

Discorso a parte per quanto riguarda l’eroina.

Il traffico di eroina è spesso in mano ai cartelli nigeriani e pachistani.

In alcune piazze di spaccio hanno iniziato a tagliare eroina con un oppioide sintetico che ne aumenta la potenza. Con effetti spesso letali.

Alla attenzione di tutti i nostri lettori: un virus in giro.

Giovedì, 07 Febbraio 2019 20:49 Pubblicato in Politica

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Scusateci ma non abbiamo colpa.

Nessuno è riuscito finora ad eliminarlo

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Nella serata di lunedì 4 febbraio u.s., gli agenti della Sezione Polfer di Villa San Giovanni hanno atteso in Stazione l’arrivo del treno regionale proveniente da Rosarno e diretto a Reggio Calabria, in quanto a bordo era stata segnalata la presenza di un cittadino straniero privo del titolo di viaggio, che rifiutava di fornire le proprie generalità al capotreno.

Saliti a bordo ,i poliziotti hanno chiesto al giovane di esibire i documenti, l’uomo si è rifiutato, diventando violento e scagliandosi contro gli Agenti, cercando di colpirli con calci e pugni.

La pronta reazione di questi ultimi impediva che altri viaggiatori rimanessero coinvolti nella colluttazione.

Con non poche difficoltà il cittadino extracomunitario veniva ammanettato e fatto scendere dal treno.

Nell’aggressione uno dei poliziotti riportava una lesione contusiva alla mano destra.

I successivi accertamenti consentivano di identificare l’uomo in T.O.,cittadino nigeriano, dianni26, senza fissa dimora,titolare di regolare permesso di soggiorno.

Oltre ai reati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, allo straniero veniva contestata anche l’ interruzione di pubblico servizio.

In sede di processo per direttissima, il giudice, nel convalidare l’arresto, ha sottoposto il giovane all’obbligo di firma presso la Questura di Reggio Calabria.

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